Il destino della serie C in pochi concetti

03.06.2020 13:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Il destino della serie C in pochi concetti
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ci sono concetti talmente logici che è anche superfluo analizzarli e cercare di venirne a capo.

Da una parte dirigenti invocano soluzioni ad hoc per un determinato obiettivo, dall'altro altri rivendicano successi e quant'altro, la verità, al di là di dichiarazioni che lasciano pur sempre il tempo che trovano, per tutta una serie di motivazioni che è inutile approfondire, la verità sta sempre in quel piccolo angolo della mente chiamato razionalità e sopratutto in un valore inestimabile, specialmente nella vita di ogni giorno, chiamato onestà intellettuale.

Nel caso della serie C, il "disegnino" è semplice:

- nel momento in cui la FIGC ha deciso che i campionati Prof debbano ripartire, la serie C fa parte del mondo Prof (forse più nel male che nel bene, leggi costi e contributi ai club) dunque la C deve ripartire. Certo, più tempo passa e più la soluzione perde forza, ma con le condizioni tecniche attuali (contratti, necessità di non condizionare ulteriormente la prossima stagione, protocolli sanitari) è più logico giocare il calendario restante che disputare solo i playoff o i playout: perché una società dovrebbe fare quattro settimane di preparazione e spendere 100mila euro per una partita? Una scempiaggine che si presta a mille letture e a mille osservazioni.

- tra le tante chiacchiere di questi mesi maledetti, Galliani parlò di riprendere il campionato di C ad agosto o settembre: una soluzione adeguata. Ci aggiungiamo: anche con il pubblico. Molti club di C registrano presenze esigue allo stadio, sarebbe l'occasione per far tornare la gente negli impianti. A Reggio o a Bari poi, gli impianti potrebbero garantire il distanziamento sociale. Ricordiamo che a Reggio Calabria ci sono 5800 abbonati che hanno acquistato in anticipo i tagliandi delle gare della stagione, comprese quelle cinque partite delle quali non hanno potuto usufruire.

- se poi non ci sono proprio le condizioni economiche, beh allora sarebbe meglio abolire la Lega Pro: questa soluzione estrema conviene agli stessi calciatori? Conviene alla FIGC o all'Erario? La risposta la conosciamo tutti: meglio poco che nulla.

- Il finale della stagione 2019-2020 è stato programmato al 31 agosto: dove sta il problema con calciatori in prestito, in scadenza o altro? Un pò di volontà e le soluzioni si trovano.

- i campionati si vincono sul campo, le retrocessioni si decidono sul campo: pur con tutti i pareri interessati alla vicenda, non si può scappare da questo. Poi sul fatto che ci sono club che hanno dimostrato sul campo di essere più forti di altri, questo senza alcun dubbio, come anche altri che sono ultimi non per mera sfortuna. 

- qualcuno può far notare: ma c'è il Covid. E ci sarà probabilmente anche a settembre e ottobre. C'è per tutti però questo rischio, anche perché la maggior parte della popolazione italiana non si è mai sottoposta a test, tamponi e quant'altro: la stima della vera diffusione del virus resterà probabilmente un mistero. Se si riparte ovunque, perché non applicare le precauzioni anche in C?

- se le scelte si fanno in base a esclusive motivazioni politiche, lotte di palazzo, dispetti,  non pretendete poi dalla gente sostegno e soldi. Sopratutto in serie C.

L'ennesima rincorsa all'attesa del Consiglio Federale è ripartita, la speranza che le decisioni possano essere prese in maniera serena e giusta risulta essere già vana.