Calcio crack, i tifosi della Ternana alzano la voce: "Susseguirsi di proprietà che provano a fare business sulle spalle di una comunità"

La Ternana resta in mezzo al guado, ufficiale il disimpegno della proprietà D'Alessandro e in mezzo l'attivismo del sindaco ternano Bandecchi. I tifosi delle Fere sono intervenuti criticando la gestione della vicenda.
Il Centro di Coordinamento Ternana Clubs (CCTC) è intervenuto con fermezza sulle vicende societarie che stanno riguardando la società rossoverde passata in poche settimane dalla promozione in B mancata per un niente al serio rischio di andare incontro al fallimento. "Un incubo che ormai si ripete da qualche tempo in una forma sempre più assurda e che mette in luce, il susseguirsi di proprietà che provano a fare calcio e business sulle spalle di una comunità e dei suoi tifosi, con una leggerezza ed una spregiudicatezza che non sembra possibile possa accompagnare le vicissitudini di una città, che non ha più i giusti anticorpi per difendersi da vicende che sembrano assurde, grottesche e preoccupanti – si legge nella nota ufficiale -. Non abbiamo voluto però creare polemiche sterili e seminare ancora più incertezza di quella che già c’era e c’è, ma riteniamo ormai che la misura sia colma". In casa Ternana recentemente infatti si è passati dalla costituzione della società di scopo per la costruzione del nuovo stadio, alle dichiarazioni di pronta rivincita per il prossimo campionato, alla ricerca del nuovo ds, al riscatto di qualche giocatore, agli ultimi accadimenti legati già alle difficoltà manifestate nell’adempiere dell’iscrizione al prossimo campionato. "Accettare che si possa fare credere ora di vendere una società su cui, almeno sulla carta, si era puntato tanto se non tutto, per ‘impegni aziendali sempre più rilevanti anche negli Stati Uniti, che non consentono alla proprietà di dedicare l’attenzione e le energie che la Ternana merita’ – proseguono -, non ci sembra un pieno rispetto per i tifosi e del territorio, ma anzi l’ultima presa in giro prima della fuga con la coda tra le gambe. Sarebbe bastato dire la verità: non siamo più in grado di andare avanti".