L'on.Berruto chiede indagine su giustizia sportiva: "Sistema sfuggito di mano, giudici nominati da chi deve essere giudicato". Gravina: "Inaccettabile"

12.07.2025 11:25 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
L'on.Berruto chiede indagine su giustizia sportiva: "Sistema sfuggito di mano, giudici nominati da chi deve essere giudicato". Gravina: "Inaccettabile"
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"Ho depositato oggi, dopo averla annunciata in ufficio di presidenza della 7ª Commissione, una richiesta di indagine conoscitiva sul tema della giustizia sportiva. Credo sia inderogabilmente giunto il momento di normare un sistema che è sfuggito dalle mani e dagli obiettivi originari, usato – con enorme spreco di tempo e risorse – sempre più spesso come clava per demolire gli avversari delle governance federali in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti e nominati da chi dovrebbe essere giudicato", si legge in una nota del deputato, responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto,

Giustizia sportiva finita sul banco degli imputati dopo le gravi storture degli ultimi anni. Berruto nella sua richiesta sottolinea che si tratta di "uno strumento che non è più all’altezza del suo compito neanche rispetto ai contenziosi legati “al campo” per gli stessi clamorosi motivi". 

Berruto ha parlato di tutta la giustizia sportiva italiana, senza riferimento ad una singola federazione, ma è chiaro che la FIGC è ampiamente parte in causa: "Ho indicato oltre venti soggetti da audire, da tutti i soggetti istituzionali competenti, a partire dal ministro per lo Sport Andrea Abodi, fino alle associazioni atleti e soggetti che, sulla propria pelle, hanno vissuto l’esperienza di questa anomalia e stortura del mondo sportivo. L’indagine conoscitiva parlamentare ha proprio lo scopo di acquisire informazioni, accendere una luce su un tema che chiunque frequenti il mondo dello sport conosce nelle sue criticità e orientare strumenti normativi per migliorarlo".

Berruto, a dovere di cronaca, è l'ex ct della Nazionale di volley maschile

Berruto poi ha precisato: "Tengo a sottolineare che non è che mandiamo i carabinieri nelle sedi delle Federazioni, l’indagine conoscitiva è una indagine. Convoca tutti i soggetti interessati, da quelli istituzionali a quelli direttamente coinvolti, quindi i presi- denti federali, i giudici, i procuratori, le associazioni di atleti e tutti coloro che hanno ruolo in quel modello che oggettivamente è un po’ curioso. Ho chiesto anche di confrontarlo con modelli stranieri. In Italia il modello è che i presidenti federali nominino i giudici che potenzialmente sarebbero chiamati a giudicarli. Non entro nel merito se sia giusto o sbagliato, quando quel modello è stato inaugurato evidentemente aveva un senso. Io dico solo che sono passati un po’ di anni. Il Parlamento convoca e apre un’indagine che ascolta tutti coloro che hanno ruolo in questa partita. La commissione si prende un paio di mesi per chiudere i lavori dopo il ciclo di audizione e produce un documento che dice che questo modello è perfetto, disastroso o migliorabile. Che cosa allora preoccupa così tanto i presidenti federali che hanno risposto in questa maniera?", si chiede Berruto.

"Processi sommari? Ho vissuto 30 anni nel mondo dello sport. Sfido chiunque, di qualunque federazione, a dire che non sia successo in alcune occasioni quello che ho detto. Credo di non essere l’unico che sa e che ha avuto sentore di un modo di usare la giustizia sportiva che è quello che dico, che viene utilizzata a livello di governance per definire degli equilibri. Il sasso nello stagno l’ho buttato, se invece l’indagine conoscitiva dirà che è tutto perfetto, andiamo avanti così", ha concluso il parlamentare.

Alla sua dichiarazione ha replicato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina: "Non so a chi faccia riferimento l’on. Berruto, tuttavia, rappresentando una Federazione affiliata al Coni, mi sento di rispondere che questa ripetuta delegittimazione degli organi della giustizia sportiva non è accettabile. Se Berruto è a conoscenza di fatti gravi, come quelli a cui fa riferimento nella sua dichiarazione, li andasse a denunciare alla Procura della Repubblica facendo nomi e cognomi. Per il bene dello sport, è tempo di assunzioni di responsabilità, non di processi sommari".