Ora la Champions assomiglia sempre di più all'Eurolega di basket

28.06.2025 10:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Ora la Champions assomiglia sempre di più all'Eurolega di basket
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Il calcio europeo ha finalmente fatto il grande salto. La nuova Champions League, con il suo formato rivoluzionario a girone unico, non è altro che l'adozione di una formula che il basket conosce benissimo da anni.

L'Eurolega, la massima competizione continentale cestistica, ha anticipato i tempi e ora può sorridere nel vedere il pallone che copia dal pallone a spicchi.

La rivoluzione del formato unico

Diciamolo chiaramente: la UEFA ha guardato in casa Euroleague Basketball per trovare l'ispirazione. Il girone unico con 36 squadre che si affrontano in una regular season è esattamente quello che l'Eurolega fa dal 2016, quando ha abbandonato definitivamente i gironi multipli per abbracciare un sistema più americano, più spettacolare, più moderno.

Come confermano i colleghi di basketballgeneration.it, nel mondo del basket, questa formula funziona da meraviglia. Ogni partita conta, ogni vittoria può essere decisiva per la qualificazione ai playoff, e le quote scommesse Eurolega basket riflettono perfettamente questa imprevedibilità che tiene incollati gli appassionati fino all'ultima giornata di regular season. È proprio questo elemento di suspense continua che ha convinto anche il calcio a cambiare rotta.

La bellezza di questo sistema sta nella sua semplicità matematica: più partite, più spettacolo, più ricavi. Ma anche più giustizia sportiva, perché non esistono più gironi fortunati o sfortunati. Tutti contro tutti, che vinca il migliore. O almeno i migliori otto che accedono direttamente agli ottavi.

Le affinità che saltano all'occhio

Guardando le due competizioni oggi, le somiglianze sono evidenti. Entrambe hanno adottato il format della regular season seguita dai playoff, entrambe premiano le prime classificate con vantaggi concreti (accesso diretto agli ottavi in Champions, miglior piazzamento playoff in Eurolega), entrambe hanno capito che il pubblico moderno vuole più partite tra top team.

L'Eurolega ha 18 squadre che si affrontano in un doppio girone all'italiana (34 giornate), mentre la Champions ne ha 36 che giocano 8 partite ciascuna. Numeri diversi, filosofia identica: massimizzare gli scontri diretti tra le big.

Anche il sistema di qualificazione presenta analogie interessanti. In Eurolega le prime otto vanno direttamente ai playoff, mentre dalla nona alla sedicesima si giocano i play-in per gli ultimi quattro posti. In Champions le prime otto saltano un turno, mentre dalla nona alla ventiquattresima si sfidano negli spareggi per completare il tabellone degli ottavi.

Il fattore economico non è secondario

Parliamoci chiaro: dietro questi cambiamenti c'è sempre il business. L'Eurolega ha dimostrato che un format del genere genera più interesse mediatico e più ricavi. Più big match significa più audience televisiva, più sponsor felici, più soldi per tutti. La UEFA ha preso appunti e ha applicato la lezione su scala ancora più grande.

Le differenze che fanno la vera differenza

Ma non tutto è uguale tra le due competizioni. La Champions mantiene ancora un elemento di tradizione che l'Eurolega ha completamente abbandonato: l'importanza del sorteggio. Mentre nel basket tutti affrontano tutti due volte, nel calcio il calendario viene ancora deciso dall'urna di Nyon, creando percorsi diversi per squadre diverse.

Un'altra differenza sostanziale riguarda la durata della competizione. L'Eurolega si sviluppa praticamente per tutta la stagione, da ottobre a maggio, mentre la Champions mantiene la sua natura più concentrata, pur allungandosi rispetto al passato.

Il peso della storia

L'Eurolega, va detto, ha avuto il coraggio di rompere completamente con il passato. Niente più nostalgia per i vecchi formati, solo innovazione pura. La Champions invece sta ancora cercando il giusto equilibrio tra tradizione e modernità, mantenendo alcuni elementi storici come la finale secca (che l'Eurolega ha in comune, ma con Final Four preliminari).

I dominatori degli ultimi cinque anni

Analizzando i vincitori delle due competizioni dal 2020 ad oggi, emergono pattern interessanti. In Eurolega la supremazia è stata più distribuita: Anadolu Efes Istanbul (2021, 2022), Real Madrid (2023), Panathinaikos (2024) e Fenerbahce (2025). Una varietà che testimonia l'equilibrio competitivo del basket europeo.

La Champions League invece ha visto un dominio più netto: Bayern Monaco (2020), Chelsea (2021), Real Madrid (2022), Manchester City (2023), Real Madrid (2024). I Blancos con due trionfi e City con uno rappresentano la nuova aristocrazia, mentre squadre come PSG e Arsenal faticano ancora a sfondare nonostante investimenti miliardari.

L'effetto equalizzatore del nuovo format

Il bello del girone unico è che livella le differenze tra le squadre. In Eurolega lo abbiamo visto: spesso squadre considerate outsider si ritrovano ai playoff, mentre big storiche faticano. La nuova Champions potrebbe riservarci sorprese simili, con club meno blasonati che sfruttano il nuovo formato per inserirsi nella lotta per i posti che contano.

Il futuro è già qui

Quello che stiamo vivendo non è solo un cambiamento di format, ma una vera rivoluzione culturale dello sport europeo.

L'Eurolega ha fatto da apripista, dimostrando che il pubblico moderno apprezza formule più dinamiche e imprevedibili. La Champions League ha seguito l'esempio, e probabilmente non sarà l'ultima.

L'evoluzione non si ferma mai, e stavolta il pallone ha imparato dal canestro.