Intervista Esclusiva tuttoreggina.com, Gaetano De Rosa:"Reggio, ricordi intensi. Il pubblico l'arma in più di questa Reggina

Chi non si ricorda di Gaetano De Rosa, grande interprete dei primi due anni della gestione Mazzarri? Grande difensore,m senso della posizione e anche un discreto score realizzativo. Tuttoreggina.com lo ha raggiunto per una intervista per sapere cosa ne pensa del momento attuale della Reggina, del calcio in generale e di una possibile carriera nel mondo del calcio, che da calciatore si è chiusa a 35 anni. Abbiamo trovato una persona disponibile, ma sopratutto davvero competente calcisticamente, dotata di grande spirito di analisi e di conoscenza tattica. Ecco l'intervista integrale:
Gaetano, come vedi questa serie B, dove Torino, Lecce e Reggina e le altre "grandi" hanno grosse difficoltà e in testa ci sono squadre come Frosinone, Cesena e Cittadella?
Hanno difficoltà perchè il calcio è mutato. Non ci sono differenze fra piccole e grandi, è difficile poter prevaricare. Esiste grande fisicità, tatticismo, anche fra i giocatori. Questo spiega il perchè nelle partite vi è sempre un risultato aperto. A livello internazionale, come in B e in serie A.
Potranno durare queste sorprese?
Queste squadre hanno dalla loro vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è rappresentato dal fatto che vivono il calcio in contesti ambientali senza pressioni, dove è possibile lavorare trnquillamente, oltre che sono squadre dotate di grande fisicità ed entusiasmo.
Per la Reggina non è stato l'inizio auspicato. Quali sono i motivi di una partenza così a rilento?
Rispondere a questo quesito è di competenza di chi guida e segue in prima persona la squadra. E' chiaro che a livello di organico la Reggina vanta una squadra molto forte. E' un momento di difficoltà, ma sono sicuro che grazie anche all'aiuto del pubblico, il vero uomo in più di questa squadra, potrà fare molto bene.
Quali ricordi hai delle stagioni disputate a Reggio?
Reggio è una tappa bellissima della mia carriera. E' stata una piacevole realtà, sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista sociale, una piacevole sorpresa. Sono sempre stato accolto con grande affetto, due anni molto belli e positivi. Una esperienza propositiva e sono andato via per varie motivazioni e con molto rammarico, anche perchè vi erano i presupposti per terminare la carriera a Reggio.
Il momento calcistico o la partita che ricordi con maggiore soddisfazione dei due anni in amaranto?
Non vorrei racchiudere due anni di esperienza a Reggio in una sola partita e nemmeno c'è una partita in particolare che ricordo maggiormente. E' stata una esperienza unica, intensa, sono tante le partite che conservo con affetto, come del resto il gruppo e tutti i compagni. Sicuramente il momento più bello è rappresentato dal raggiungimento della salvezza tre giornate prima della fine del campionato, un traguardo molto importante per una squadra come la Reggina.
Walter Mazzarri, allenatore dei tuoi due anni a Reggio, è andato al Napoli: è la scelta giusta per i partenopei?
La scelta di Mazzarri può essere determinante, visto il suo gioco chiaro, limpido, senza tatticismi nè disposizioni. Inoltre, la coesione di squadra e l'identità che può dare Mazzarri, può essere importante per il Napoli.
Hai mai pensato di avere qualche incarico nel mondo del calcio?
Ho avuto una fase in cui volevo provare altro, ma per chi ama il calcio, per chi prova o ha provato passione per questo sport, chi vive di calcio, non ne può rimanere lontano. Qualche pensierino ce l'ho e in caso di proposte, valuterò in base al mio credo e alla mia filosofia.
Un difensore come Gaetano De Rosa è difficile da trovare. C'è un giocatore che è possibile considerare tuo erede?
Ci sono tanti calciatori con grande potenziale, anche superiore. Però, come affermavo prima, il calcio è mutato e si preferisce avere una difesa a quattro, dove i difensori non impostano e non giocano palla a terra, ma il compito di costruire gioco è lasciata ai centrocampisti. A me piace più una squadra che costruisce il gioco da dietro, partendo dalla difesa. Un giocatore che apprezzo molto, anche personalmente, è Cesare Bovo, che è dotato di buona tecnica ed è un giocatore che può iniziare la manovra, ma che non è riuscito finora a spiccare il volo per vari motivi.