REGGINA: C’È UN PLAY OFF DA VINCERE, E STAVOLTA POTREBBE AVERE UN SENSO

Ci asterremo, in questa fase, dal produrre alcun giudizio sommario sulla stagione, ritenendo quasi pleonastico stendere le lodi di una squadra che ha dato tutto ciò che era giusto dare, e tenendo comunque presente che qualunque valutazione definitiva non potrà che tenere inesorabilmente conto del campionato che andremo a disputare il prossimo anno, lo abbiamo detto un anno fa e non cambiamo certamente idea.
L’obiettivo primario, come purtroppo noto a tutti, è sfumato domenica pomeriggio al termine di una stagione regolare comunque avvincente e coinvolgente, ma il campionato non può dirsi finito e se comunque la promozione potesse arrivare per vie traverse non ne faremmo assolutamente una questione di “purismo” agonistico, ricordando pragmaticamente che oggi la Reggina si trova in D per ragioni che nulla hanno avuto a che fare con la competizione sportiva, quindi non si capisce, in caso di percorso opposto, chi e perché non dovrebbe turarsi il naso.
Chiaramente non si vuole illudere nessuno, né si ha una conoscenza sufficientemente dettagliata ed aggiornata della situazione finanziaria di possibili compagini a rischio: quello che è oggettivamente verificabile è che le condizioni per ottenere l’iscrizione al prossimo campionato di terza serie saranno più stringenti, per non dire impervie, motivo per il quale vincere i play off potrebbe avere davvero un senso, o quantomeno di più rispetto alla scorsa edizione.
Le vergognose vicissitudini che hanno caratterizzato l’ultima stagione di serie C, stravolgendo ed irrimediabilmente falsando le classifiche finali, hanno avuto l’unico merito di destare dal torpore una Federazione ormai ai minimi storici per reputazione e credibilità, la quale lo scorso 17 aprile ha pubblicato, tramite il Comunicato ufficiale n.251/A, le modifiche al titolo I) “Criteri Legali ed Economico – Finanziari del Sistema per l’ammissione ai Campionati Professionistici”, con particolare riferimento alla ex Lega Pro, rispetto a quelli ordinariamente stabiliti nel precedente comunicato del gennaio scorso.
Tra i vari provvedimenti novellati, che comprendono anche maggiori controlli sulle acquisizioni societarie relativamente alla solidità finanziaria degli acquirenti, quelli di maggiore impatto ed interesse sono sostanzialmente due:
L’introduzione dell’indice di liquidità, al pari di serie A e B, tramite il quale le squadre dovranno dimostrare, presentando la situazione patrimoniale intermedia al 31 marzo 2025, che il rapporto tra attività e passività non sia inferiore a 0,8: in soldoni, a fronte di una spesa di 1000 dovrò avere introitato almeno 800;
Ove tale parametro non venga rispettato, le società hanno due strade potenzialmente percorribili: o provvedere a ripianare l’eventuale carenza finanziaria tramite una ricapitalizzazione da effettuarsi entro il 6 giugno, ossia l’attuale scadenza prevista per completare le pratiche di iscrizione, altrimenti si vedranno costrette a produrre una fideiussione a prima richiesta dell’importo di 700.000 euro, in luogo dei canonici 350 mila, per la quale potrebbe risultare assai problematico presentare sufficienti garanzie ai fini del relativo rilascio, siano esse sotto forma di deposito cauzionale o semplicemente riuscendo a dimostrare la propria stabilità finanziaria e, dunque, solvibilità, in particolare per chi nel corso dell’anno ha già palesato difficoltà nel garantire stipendi e contributi.
Per tali motivazioni risulta dunque indispensabile che gli amaranto concludano vittoriosamente il percorso intrapreso facendo un ultimo sforzo, pur consci del fatto che la squadra potrebbe fisiologicamente accusare un calo dovuto sia alle fatiche di un campionato estremamente logorante e che non ha riservato una attimo di tregua sino all’ultimo minuto dell’ultima giornata, al contrario dei prossimi avversari che già da tempo erano a conoscenza del proprio destino e probabilmente avranno fatto una preparazione mirata, sia ad una comprensibile delusione di chi non ha raggiunto l’obiettivo principale per un solo punto: per contro, questi ragazzi e questo tecnico hanno abbondantemente dimostrato di saper andare oltre ogni limite, per cui sarebbe oltremodo ingeneroso non nutrire ulteriore fiducia sulla capacità di poter superare questo ulteriore ostacolo.
Concludiamo dunque questa ultima missione per non avere ulteriori rimpianti, anche se consci del fatto che, ancora una volta, gli esiti finali non dipenderanno completamente da noi.