REGGINA, RIPESCAGGI E CRISI DEL CALCIO: ANCHE QUEST’ANNO RISOLVIAMO L’ANNO PROSSIMO

26.07.2025 11:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA, RIPESCAGGI E CRISI DEL CALCIO: ANCHE QUEST’ANNO RISOLVIAMO L’ANNO PROSSIMO

Con il Consiglio Federale del 24 luglio, che ha formalizzato il subentro di Inter U23, Pro Patria e Ravenna nella nuova serie C ed ufficializzato la “nascita” dell’Union Brescia in luogo della Feralpisalò, dando conseguentemente via libera alla composizione dei tre gironi di Lega Pro, si chiudono di fatto le ultime, estremamente residue speranze di ulteriori ripescaggi che avrebbero potuto riguardare anche la Reggina, in considerazione delle evidenti crisi attraversate in questi giorni da almeno due o tre società di terza serie. Con una coda che ha davvero dell’incredibile e che ci conferma che al peggio non c’è mai fine.

Non finisce infatti mai di stupire l’assoluta (ed ostentata) noncuranza con cui il presidente federale (inspiegabilmente) ancora in carica, in conferenza stampa, da un lato ha praticamente certificato come la prossima serie C è già destinata ad essere falsata e a non terminare con lo stesso numero di squadre iniziali, attraverso un meraviglioso ossimoro: “Triestina e Rimini sono perfettamente in regola per l’iscrizione, ma evidentemente non hanno la forza economica per sostenere la stagione”. Insomma, per dirla alla Flaiano, la situazione è grave ma non è seria.

Dall’altro, invece di proporre responsabilmente un immediato rimedio, essendoci modi e tempi per attuarlo ad un mese dall’inizio del torneo, promette causticamente nuove regole e la tanto agognata riforma dei campionati…ma da settembre: dunque l’operazione è perfettamente riuscita, peccato che il paziente sia morto, anzi i pazienti a cui è stata ufficialmente data l’estrema unzione, e con un numero ancora imprecisato di moribondi che rischiano assai seriamente di rendere la prossima stagione davvero indimenticabile dal punto di vista della vergogna e dell’imbarazzo. Non nominiamo l’equa competizione per pudore, oltre che per sfinimento.

In questo contesto circense, ci ostiniamo a tirare per la giacchetta la politica locale, ovviamente trasversalmente ed a tutti i livelli, che invece di andare a batteri i pugni sui tavoli sportivi nazionali, per non dire una scarpa stile Kruscev all’ONU, rivendicando non un trattamento di favore, ma semplicemente pretendendo il rispetto delle regole e la stessa inflessibile rigidità usata nei nostri confronti tre anni or sono, preferisce giocare a freccette nel proprio orticello usando la maglia amaranto come una sgualdrina utile a raccattare consensi, e di fatto alimentando una spaccatura tra i tifosi che non ne vuole sapere di ricomporsi nonostante vi siano tutte le condizioni per una tregua.

Facciamo nostre le dichiarazioni di Franco Iacopino, vera eminenza del calcio reggino al di sopra di qualsiasi ipotesi di partigianeria: “Finiamola con questa litigiosità che non giova a nessuno”, evidenziando l’assoluta necessità di “remare verso un’unica direzione”, concetto che non dovrebbe risultare difficile per una piazza dal blasone e l’esperienza come la nostra, ma che invece continua ad avere curiose e, purtroppo, nocive inclinazioni verso l’autodistruzione.