Cellino: "Vittima di circostanze negative: la Samp e la Federazione, il commercialista..."

Lunga intervista a Massimo Cellino sulle colonne dell'Unione Sarda. L'ex presidente del Brescia è tornato a parlare della sua burrascosa parentesi alla guida delle Rondinelle, culminata con il fallimento del club: "Prendere quella società è stato il mio errore più grande. Il maligno si è accanito contro quella città perché bestemmiano troppo ed è una cosa che non ho mai tollerato. Appena rilevato il club mi dissero che c'erano 12 milioni di debiti con l'Iva che non mi erano stati dichiarati e me li hanno chiesti il giorno dopo che sono arrivato".
Cellino è notoriamente molto superstizioso: "Se avessi saputo che era nato il 17 luglio col c… che l’avrei comprato".
Poi sul finale della sua esperienza: "Ho portato la squadra in Serie A, poi è arrivato il Covid e c'è stata tanta cattiveria che ancora oggi non riesco a capire. Se una società ha fatto 10 anni di Serie A in 115 anni di storia la colpa non è di Cellino. Io vittima per quello che è successo? Sono vittima di una serie di circostanze negative, con la Sampdoria che non doveva retrocedere perché ha 200 milioni di debiti e garanzie con le banche e la Federazione. La mia disgrazia è stata il commercialista che mi aveva venduto i titoli con la quietanza dell'Ufficio delle Entrate e la supervisione federale della Covisoc e invece era tutto falso".