REGGINA: I SILENZI NON SERVONO PIÙ, È IL MOMENTO DI SPIEGARE

06.11.2025 10:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: I SILENZI NON SERVONO PIÙ, È IL MOMENTO DI SPIEGARE

La vittoria ottenuta ieri pomeriggio dall’Acireale, nostro prossimo avversario, nel recupero di campionato disputato ieri pomeriggio, fa piombare (anzi, ripiombare) la Reggina in piena zona play out, rendendo “ufficialmente” il prossimo turno un vero e proprio scontro salvezza, roba che se ce l’avessero raccontata ad agosto avremmo chiamato la neuro per occuparsi del povero narratore.

Il tecnico Torrisi, come da dichiarazioni nel dopo gara con la Nuova Igea e soprattutto dal modo in cui seguita a spronare la squadra durante gli allenamenti aperti a pubblico a stampa, continua a professare ottimismo e convinzione sulle possibilità di poter comunque ambire a contendere le posizioni di vertice nonostante l’attuale classifica: se da un punto di vista professionale e motivazionale la sua condotta appare encomiabile sotto tanti punti di vista, compresa la considerazione che ritenere già chiuso un campionato ai primi di novembre può apparire, in generale, prematuro quantomeno dal punto di vista aritmetico, per altri versi stride fortemente con una situazione che vede gli amaranto incapaci di trasmettere sul campo qualsivoglia tipo di rassicurazione; a ciò, in ossequio all’impietosa legge di Murphy, si aggiungono ulteriori ed impreviste vicende extra campo che, almeno apparentemente, non contribuiscono a gettare acqua sul fuoco.

Parliamo, ovviamente, del caso Montalto, esploso nella tarda serata di ieri: già durante l’allenamento pomeridiano avevamo evidenziato l’assenza dell’attaccante nativo di Erice, apparentemente per motivi di salute unitamente ad altri calciatori; con il passare delle ore si è cominciato a capire che la vicenda stava assumendo contorni ben più gravi , per non dire estremi, tant’è che già qualche altro organo di informazione ha lanciato l’ipotesi di una probabile interruzione del rapporto tra la punta ed il sodalizio amaranto.

Volendo restare assolutamente scevri da indiscrezioni, gossip e quant’altro riguardante modalità più o meno burrascose sulle modalità attraverso cui ciò sia avvenuto o meno, che in questo momento servirebbero solamente ad avvelenare ulteriormente un clima che necessiterebbe ben altro, constatiamo però che a distanza di un giorno, almeno nel momento in cui scriviamo, nulla è stato comunicato ufficialmente dalla società nonostante, salvo cataclismi, l’esito della vicenda appaia scontato. E, purtroppo, non solo quello.

A margine della presentazione del nuovo tecnico, che aveva contemporaneamente sancito la fine di un lungo silenzio stampa i cui benefici si sono rivelati pressoché nulli, il Direttore dell’area tecnica si era di fatto messo a disposizione degli organi di informazione per successivi ed eventuali chiarimenti, ove richiesti: ci sembra sia arrivato indiscutibilmente il punto in cui tali spiegazioni andrebbero rese senza indugio ed indipendentemente da qualsivoglia sollecito. E non solo sulla questione Montalto.

Se infatti il probabile addio dell’attaccante apre doverosi interrogativi sulle prossime mosse societarie, considerando che il reparto avanzato resterebbe privo di colui che era giunto in riva allo stretto come punta di diamante della batteria offensiva, nonché semplicemente dal punto di vista numerico considerati anche gli acciacchi che stanno falcidiando proprio tale reparto, si ravvisa l’urgenza assoluta di capire, ad esempio, se la società condivide convintamente le convinzioni ambiziose di Torrisi e su quali basi, e cioè se si ritiene che questo organico così com’è possa ancora assolvere ai desiderata della piazza o se invece siano ritenuti necessari interventi più o meno massicci nel mercato, ma soprattutto riteniamo indispensabile che chi di dovere dia rassicurazioni finanche sul futuro del calcio in amaranto.

Ci siamo sempre convintamente sottratti a qualsiasi narrazione riguardasse cambi societari, anche e soprattutto in presenza di cicliche ondate di indiscrezioni su presunti interessamenti che poi, altrettanto puntualmente, si sono rivelati evanescenti, stendendo un velo pietoso su chi, nel 2025, ancora suggerisce soluzioni arcaiche, nonché soprattutto giuridicamente inattuabili, come una cosiddetta “consegna della squadra al sindaco”; nondimeno, continuiamo a ricordare a chi legittimamente detiene le redini della prima società di calcio cittadina che la scelta di intraprendere questo percorso imponeva ed impone il mantenimento di determinati standard gestionali, comunicativi e soprattutto progettuali: ci sentiremmo tutti più sollevati nel sentire che tali intendimenti sono ancora intatti.