LE PAGELLE DELLA REGGINA - Porcino unico a salvarsi, ma il progetto sta per naufragare

LAGONIGRO 6 – Capitola nell’unico tiro nello specchio scoccato in tutta la partita da entrambe le squadre, è il meno colpevole della situazione

GATTO 5,5 – Schierato nuovamente a piede invertito, risulta troppo limitato in fase di spinta dal dover sempre rientrare per giocare lungo

GIRASOLE 5 – inconcepibile prendere l’ennesimo gol su calcio piazzato, oltretutto in piena area piccola, da un ragazzino in un derby

BLONDETT 5 – Come sopra

FOMETE 5,5 – Non si può dire che non si faccia sentire in fase di spinta, ma commette troppi errori tecnici nel momento in cui la giocata deve diventare di qualità (DAL 60’ PALUMBO 5,5 – Nel finale si propone a ripetizione ma di palloni efficaci non se ne vedono)

CORRENTI 5 – Dopo alcune buone prestazioni oggi appare francamente evanescente, non si distingue né in interdizione né con gli inserimenti che dovrebbero essere il suo pane (DAL 60’ BARILLA’ S.V. – Si divora la più grande occasione amaranto della gara, ma sarebbe ingeneroso imputargli alcunché considerate le condizioni in cui è sceso in campo)

MUNGO 5,5 – Ci mette quantomeno tanta corsa e tanta grinta, ma dal punto di vista della manovra la squadra sembra risentire dell’assenza di geometrie e distanze (DALL’82’ ZENUNI S.V.)

PORCINO 6 – L’unico a meritare la sufficienza per voglia ed abnegazione, nonché il solo capace di creare qualche grattacapo concreto ai giallorossi, purtroppo nel deserto

DI GRAZIA 5 – Quando sembrava di essersi ritrovato ricade in una prestazione troppo fumosa, a tratti irritante, una serie di serpentine fini a se stesse ed effettuate a distanza siderale dalla porta avversaria possono servire a poco o nulla (DAL 73’ PELLICANO’ S.V.)

FERRARO 5,5 – Propizia la traversa nell’unico lampo offensivo amaranto dell’intera partita, i rifornimenti sono assolutamente insufficienti ma anche lui non dà mai l’impressione di rappresentare un vero pericolo in area

GRILLO 5,5 – Completamente ignorato per almeno mezz’ora, tenta quantomeno di saltare produttivamente il marcatore per cercare il fondo, anche se oggi i suoi cross risultano inaspettatamente imprecisi, forse però non era lui a dover essere sostituito per primo (DAL 55’ EDERA 5 – Sfruttato così non ha senso, costretto ad arretrare spesso anche a centrocampo per cercare palle giocabili, alla fine non si accende mai)

TROCINI 4 – Il timore che l’effetto Trocini sia ormai disinnescato sta diventando un dato di fatto, la squadra è ormai così prevedibile e compassata che basta poco a qualsiasi avversario con un minimo di organizzazione difensiva per bloccare ogni tipo di iniziativa offensiva, e ciò che è peggio appare l’incapacità di variare qualcosa in corso d’opera: urgono purtroppo riflessioni serie ed immediate su tutti, nessuno escluso, se ancora si vuole salvare qualcosa di un progetto ormai sull’orlo del naufragio