ESCLUSIVA TUTTOREGGINA/ Elena Puggioni: «Christian ancora a Reggio? Improbabile, ma ne sarei felice»

Nella nostra rubrica Angolo Cleopadre, dopo l’incontro della Reggina sono solito chiedere ad amici il loro pensiero sulla partita. Da qualche giorno mi sono messo sulle tracce della signora Elena Ripamonti Puggioni, che con molta cordialità ha raccolto l’invito a rispondere alle mie domande….non certo di natura tecnica. Da esse traspaiono il clima di amore che aleggia nella coppia e il rapporto umano, affettivo e sociale, che la stessa ha vissuto a Reggio.
Vi siete conosciuti a Roma in casa di amici. Dopo quanto tempo si sono incontrati anche i vostri cuori?
«L’incontro è avvenuto nel marzo del 2009. Tutto nacque da una battuta sul binomio calciatore/ modella: lui mi disse ridendo che doveva trovarne ancora una bella e interessante, io risposi che lui non faceva di certo parte di quella categoria di persone alle quali si dà il premio nobel… per antonomasia. Da quella battuta scherzosa è scattata la scintilla... galeotta. Ci siamo resi conto di essere un po’ atipici, avere gli stessi interessi, essere entrambi studenti universitari di giurisprudenza, di non amare la vita mondana, bensì preferire le cene tra amici».
Di Lei è stato scritto “occhi di mare incastonati in un volto lineare”. Le sono stati di aiuto per conquistarlo?
«Sicuramente l'aspetto fisico è stato importante. E' comunque il nostro biglietto da visita, che però va sostenuto da carisma, intelligenza, saggezza, savoir fare. Sono abituata, nel mio lavoro, a vedere ragazzi bellissimi. Che però non mi dicono nulla, proprio perché privi di quel qualcosa in più che ritengo assolutamente fondamentale».
Studia giurisprudenza ed anche Christian è iscritto a Reggio alla stessa facoltà. Quanto hanno pesato la sua vicinanza o la sua spinta nel fargli operare questa scelta?
«Quando ci siamo conosciuti eravamo già iscritti alla facoltà di giurisprudenza. Io a Verona, lui a Reggio. Devo ammettere che questo aspetto è stato importante perché mi ha fatto capire di avere di fronte una persona eclettica, versatile, con mille interessi e passioni. Ora, ad esempio, stiamo studiando insieme per preparare l'esame di diritto commerciale che sosterremo a dicembre». (ndr, se Christian supererà l’esame non avrà quindi problemi. Nel caso in cui dovesse risedersi al tavolo con il Presidente Foti… In bocca al lupo, anche per Lei).
Probabilmente il vostro numero portafortuna e l’1. Infatti, Lei è nata l’1 giugno, Christopher Gabriel l’1 gennaio di quest’anno e Christian è il numero 1 della squadra. E’ possibile che qualche altro evento, per voi importante, rechi il numero 1?
«Effettivamente per noi il numero uno è importante! Io sono nata l’ 1 giugno, Christopher l'1 gennaio 2011, il nostro anniversario di fidanzamento e' l'1 giugno (coincide con il mio compleanno) e poi ovviamente l'1 è il numero di Christian! Poi ci sono altri 1, ma sono tutte piccole fatalità. Ad esempio la stanza dove mi hanno messa dopo il parto era la numero 11, letto numero 1...».
Riesce a conciliare il suo lavoro di modella/presentatrice con le poppate di Christopher Gabriel ?
«Ora che siamo a Verona ho ripreso un po' a lavorare... qualche sfilata, spot pubblicitari e servizi fotografici. Devo ammettere, però, che non è facile conciliare il mio lavoro con quello di mamma, che è il più difficile al mondo, e gli esami universitari. Per fortuna qualche volta chiamo la mia super nonna sprint (la bisnonna di Christopher) che con Christopher è bravissima! L’anno scorso l'ho portata a Reggio qualche settimana e ovviamente anche lei si è innamorata della città e del vostro calore. Quando non è in ritiro o agli allenamenti, Christian è assolutamente fondamentale. Gioca con il bimbo, ed è bravissimo a fargli fare la nanna (ndr, ma la notte si sveglia anche Lui per riaddormentarlo o lascia solo a Lei il “pregio“ di farlo?).
Quale presentatrice come presenterebbe Christian… all’Arena di Verona?
«Signore e signori ,quest'anno sulla schiena porta il numero 17, ma è in assoluto il numero 1, come uomo, come compagno e come papà. Ecco a voi il portierone Chrrrristiannn Puggioniiii».
Nella passata stagione calcistica ho intervistato più volte Christian per la trasmissione televisiva "Caffè Amaranto", che andava in onda il lunedì alle 21 sulle frequenze di Telereggio. Mi è sembrato molto sicuro di sé, brillante e luminoso. E’ anche così nella vita privata?
«Come lei stesso ha carpito dalle interviste, Christian è una persona affidabile, responsabile, matura. Si rimbocca sempre le maniche, ha un carattere forte e deciso, tenace e determinato. Sa quello che vuole e fa di tutto per ottenerlo. Se non lo si conosce bene può sembrare sbruffone e pieno di sé, ma non e' assolutamente così. Nella vita ha sempre dovuto tirare fuori le unghie per potersi affermare».
Cosa apprezza di più in lui?
«Adoro la determinazione, la capacità che ha di non arrendersi mai davanti a nulla, la personalità forte, l’attaccamento alla nostra famiglia e poi... la dolcezza è il lato tenero , che però conserva molto gelosamente e svela solo in poche occasioni».
Prima di conoscerlo seguiva il calcio?
«Lo facevo soltanto perché i miei genitori abitano vicinissimi allo stadio di una squadra locale e mi bastava affacciarmi al balcone per vedere le partite. Inoltre, mio papà allenava i ragazzi più o meno miei coetanei, all'epoca avevo 12-13 anni. Un particolare che mi fa sempre sorridere è il ricordo di mio cugino più grande. Essendo entrambi figli unici ci trovavamo sempre a giocare insieme e ovviamente lui voleva sempre giocare a calcio e indovina che ruolo mi faceva fare? Il portiere! Ricordo infatti che mi arrabbiavo e dicevo sempre "ma che noia fare il portiere, un ruolo bruttissimo e ingiusto" (ndr, ecco una riprova del proverbio “Mai dire mai“).
Come potrebbe sintetizzare la vostra esperienza a Reggio Calabria ?
«L’anno trascorso a Reggio è stato magico! Devo ammettere che all'inizio non ero entusiasta del suo trasferimento in riva allo Stretto. L'idea di affrontare la gravidanza così lontana dai miei cari mi spaventava un po’. Christian mi diceva: “Scommettiamo che alla fine non vorrai più andartene via? Là si sta bene, vedrai...”. Io ovviamente mi sono fidata di lui e devo dire che è stato un anno indimenticabile! I playoff assolutamente inaspettati. Il legame con la città e i reggini è stato eccezionale, anche perché si è creato un gruppo splendido, in una città fantastica, con il mare e con un clima invidiabile. Tutto ciò ha reso la nostra permanenza davvero indimenticabile. E’ stato anche l'anno della nascita di Christopher Gabriel, che pur essendo nato a Vicenza ha vissuto i primi mesi di vita a Reggio. Si organizzavano spesso cene con tutta la squadra, il gruppo era molto affiatato e lo si percepiva anche da queste piccole cose! Se è vero che i playoff sono stati conquistati sul campo, è anche vero che parte del merito è da imputare anche al clima di amicizia, rispetto, solidarietà e partecipazione, che si è respirato dentro e fuori lo stadio».
Christian è un ottimo portiere. Ad oggi, non ha avuto il successo che merita. L’insperato esito finale della Reggina dell’anno scorso è anche merito suo. Oggi è al Chievo, ma purtroppo è chiuso da Sorrentino. Cosa gli dice per non farlo annoiare?
«Grazie per l’"ottimo". Purtroppo, momentaneamente è chiuso da Stefano Sorrentino che nell’ultima fase del mercato estivo non si è trasferito a Palermo. La sua grande esperienza in serie A può essere però di aiuto a Christian per continuare a migliorarsi. Sono sicura, comunque, che prima o dopo troverà anche lui i suoi spazi e saprà dimostrare il suo valore, anche nella massima serie. A casa cerco di distrarlo, soprattutto con Christopher. Usciamo, andiamo in piscina... Christian tende ad essere pantofolaio. Io invece uscirei sempre, quindi cerchiamo di compensare».
C’è un cantante o una canzone che vi ricorda qualcosa?
«“Favola” dei Modà».
Quali legami affettivi sono rimasti con Reggio, dopo il trasferimento a Verona?
«Con Giorgia ed Emiliano Bonazzoli abbiamo, tutt’ora, un rapporto splendido. Ci sentiamo con frequenza per telefono. A Reggio organizzavamo moltissime cene a casa loro, anche con la famiglia Cosenza e Fabrizia Foti (ndr, figlia del Presidente), tutte persone eccezionali, che porteremo sempre nel cuore. Siamo contenti che Emiliano, anche se nella parte finale della vittoria a Brescia, sia ritornato in campo. Presto ritroverà il grande smalto di cui è portatore, sia per le qualità professionali, sia perché per la Reggina è divenuto un simbolo. La gente gli vuole tanto bene e lui lo merita. Christian da sempre mi parla di lui come di un giocatore fortissimo e di categoria superiore».
Christian, come Mazzarri ed altri, è cittadino onorario di Reggio Calabria. Cosa le ha raccontato della famosa giornata quando si è avuta la certezza della permanenza in serie A dopo la penalizzazione?
«Mi racconta spesso di quell’evento, per certi versi eccezionali ed insperato. Pensi che conserva ancora nel cellulare le foto e i video di quel bellissimo pullman, circondato dai tifosi, che percorreva Corso Garibaldi per festeggiare la Reggina. Sono imprese che non si possono dimenticare. Lasciano il segno in chi le ha vissute».
Fermo restando che la Reggina ha due giovani e bravi portieri, Marino e Kovacisk, e che Cristian ha un contratto triennale con il Chievo, scadenza 30 Giugno 2014, come vedrebbe a gennaio un suo ritorno a Reggio, sotto forma di prestito, fino alla fine del campionato, se Sorrentino per quella data dovesse continuare a rimanere a Verona?
«Un ritorno di Christian a Reggio mi sembra improbabile, anche perché la Reggina è coperta per quanto riguarda quel ruolo. Tre rigori parati, su tre subiti, non lasciano adito a dubbi. Però se dovesse accadere io ne sarei felice. Saprei già di trovare un gruppo splendido e una città fantastica».
Ha un sogno nel cassetto?
«Sì, avere una famiglia felice e un altro figlio, anche se Christian ne vorrebbe due. E poi, visto che sognare non costa nulla, vedere Christian con la maglia azzurra della Nazionale”.
Cosa ha pensato dopo l’uscita dai playoff a Novara e i successivi applausi che i tifosi hanno tributato alla squadra al rientro in aeroporto?
«Ero a casa di Giorgia Bonazzoli. Ricordo perfettamente come ci siamo abbracciate quando Emiliano ha segnato il gol della momentanea vittoria. Urlavamo di gioia! Mancava pochissimo ed ho pensato ”Se passiamo stasera, vinciamo i playoff”. Purtroppo la gioia è durata pochissimo. Quel gol di Rigoni è arrivato come una doccia fredda, siamo rimaste basite. L’ottima accoglienza che la squadra ha ricevuto all’aeroporto al rientro è stato un ulteriore segno di maturità del tifo amaranto, che certamente ha fatto piacere a tutto il gruppo».
L’attuale Reggina ce la farà anche quest’anno ad entrare nella griglia playoff?
«A parte gli ultimi ottimi risultati, quattro vittorie di seguito non si trovano dietro l’angolo, sono assolutamente sicura che anche quest’anno la Reggina disputerà i playoff. Però, essendo un po’ scaramantica, non voglio parlare troppo. Faccio solo un grossissimo "In bocca al lupo!!"».
Vuole mandare un messaggio ai reggini e al popolo amaranto?
«Saluto di cuore tutta Reggio Calabria. Ringrazio tutti voi per averci accolto calorosamente. Formulo i miei migliori auguri alla squadra. E, ovviamente... FORZA REGGINA"».