Corriere della Sera: "Tutte le ombre del Rimini Calcio". Penalizzazioni, deferimenti e guai vari: lFIGC e Lega Pro in silenzio

09.09.2025 11:15 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Corriere della Sera: "Tutte le ombre del Rimini Calcio". Penalizzazioni, deferimenti e guai vari: lFIGC e Lega Pro in silenzio
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© foto di Gilberto Poggi/TuttoLegaPro.com

Il custode del Rimini: "Espedito Siniscalchi non è il presidente e dello sponsor non ci sono notizie", scrive Il Corriere della Sera, edizione Bologna. Davvero inquietante la situazione del club biancorosso, il tutto nel silenzio assoluto della FIGC e della Lega Pro.

"Espedito Siniscalchi non risulta essere presidente del Rimini Football Club come spiegato alla stampa da Building Company". Le parole sono del custode sequestratario della società di calcio romagnola. «L’unico che avrebbe potuto nominarlo sono io», spiega. Presto detto il motivo per cui il Rimini abbia un curatore sequestratario: il tribunale di Milano, in piena estate aveva disposto il sequestro conservativo delle quote della società.  Il provvedimento nato da un contenzioso tra Vr Trasporti, società dell’ex presidente Alfredo Rota, e la Ds Sport Società Benefit guidata da Stefania Di Salvo, proprietaria del Rimini prima di Building Company: Vr Trasporti vanta un credito (ora con Building Company) di 175mila euro lievitato a 200mila con interessi le spese legali".

Rincara la dose Corriere: "Non sono queste le uniche ombre. Building Company, presieduta da Giusy Anna Scarcella, alla presenza dell’amministratore unico Valerio Perini, aveva annunciato che la Responsible, la società presieduta dal marito dell’ex presidente del Rimini Stefania Di Salvo avrebbe sponsorizzato il Rimini per un milione di euro. "Su questo aspetto avevo richiesto documentazione all’amministratore unico; non mi è stata data alcuna risposta". Sono gli ultimi capitoli di una saga che continuerà ancora a lungo. Tutto era cominciato in estate quando la vecchia proprietà del Rimini Football Club, la Ds Sport di Stefania di Salvo aveva venduto la società alla Building Company di Giusy Anna Scarcella per 1 euro. 

La squadra al momento del passaggio di consegne aveva già maturato 11 punti di penalizzazione e svariate ammende per inadempienze di carattere amministrativo, come i pagamenti in ritardo degli stipendi e la mancata presentazione di un piano previsionale per il budget per la stagione calcistica in corso.

Ad oggi come suggerito indirettamente anche dalle parole del curatore sequestratario manca un organigramma ufficiale: il ds Luca Nember si è dimesso poco prima della partita contro la Ternana. Il comune di Rimini ha rilevato irregolarità nella presentazione della documentazione per la richiesta dell’utilizzo dello stadio.  La società aveva fatto ricorso al Tar che poche ore prima della partita ha disposto l’apertura dello stadio, ma la battaglia legale continua con il comune deciso a difendere le proprie posizioni. "Sulla posizione di Espedito Siniscalchi ci stiamo confrontando con i nostri consulenti per chiarire ogni aspetto ma ci serve tempo", spiegano intanto dalla società romagnola".