REGGINA: NIENTE ISTERISMI MA L’ALLARME C’È E NON VA SOTTOVALUTATO

08.09.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: NIENTE ISTERISMI MA L’ALLARME C’È E NON VA SOTTOVALUTATO

Sarebbe stato difficile prevedere, anche nella versione più pessimistica, un inizio di stagione peggiore per una Reggina presentatasi ai nastri di partenza come favorita indiscussa del girone ma che si è dovuta scontrare a muso duro con la realtà di un torneo che a scansarsi di fronte al semplice blasone non ci pensa minimamente.

Eppure le avvisaglie c’erano state tutte, a cominciare da un precampionato non esaltante ma ritenuto poco attendibile in termini motivazionali, sino alla gara di Palmi, le cui criticità sono state evidentemente sottovalutate, o meglio coperte da alibi legate al clima ed al terreno di gioco, nonché stemperate dal passaggio del turno, seppur dopo i calci di rigore.

Ecco che invece l’esordio in campionato ci consegna una squadra lenta, quasi spenta che subisce per gran parte della partita il ritmo di un avversario che, seppur oggettivamente inferiore, dimostra di interpretare la gara nel modo più corretto che ci sia, ossia sputando sangue in campo senza palesare alcun timore riverenziale, fino a prevalere nel risultato con merito: non ingannino i due legni colpiti dagli amaranto ed un rigore subìto dubbio ma non scandaloso, per un possibile risultato positivo che magari sarebbe servito solo per nascondere la polvere sotto il tappeto.

Si dice che, a volte, le sconfitte possono risultare salutari, e ci sembra che questo possa essere il caso in ispecie, anche considerando che la prima giornata consente margini di miglioramento assolutamente aperti e tempestivi, per cui non ci sembra il caso di cadere in isterismi puerili e persino potenzialmente dannosi, in luogo di una analisi accurata e puntuale sulle attuali criticità e soprattutto sui rimedi più immediati e redditizi da ricercare.

Dando per scontato che la squadra si trovi in una condizione fisica certamente non ottimale, pur se a questo punto ci si aspetterebbe una percentuale di efficienza decisamente maggiore, anche alla luce degli impegni che ci attenderanno a settembre, il sospetto più che fondato riguarda la circostanza che la squadra possa essersi cullata negli allori più del dovuto a causa delle previsioni estive che, a più riprese e concentricamente, hanno eletto gli amaranto come favoriti assoluti per il successo finale: il brusco ritorno alla realtà dovrà necessariamente servire a ricordarci, tra le altre cose, che nulla ci verrà regalato e che campi ed ambienti come Favara rappresenteranno non certo un’eccezione, bensì una situazione ordinaria e ricorrente.

Ciò che sorprende, tuttavia, riguarda il fatto che proprio gli elementi con maggiore esperienza ieri sembravano aver quasi dimenticato cosa sia la serie D, anche se in questo senso vanno rimarcate positivamente le dichiarazioni post gara del tecnico e del capitano, da cui è trasparsa una immediata consapevolezza della situazione scevra da qualsiasi tentativo di ricercare alibi o scusanti da parte di chi non può non capire l’importanza capitale di questa stagione e del relativo esito, nonché ovviamente delle conseguenze nefaste di un quantomai sgradito ed inconcepibile fallimento: in tal senso, sacrosanta ed ineccepibile è apparsa la contestazione a fine gara dei tifosi presenti in Sicilia.

Quasi venticinque anni fa, un gol di tale Russo allo stadio Del Conero di Ancona condannò una Reggina appena retrocessa dalla serie A e favorita per un immediata risalita ad esordire in cadetteria con una sconfitta inaspettata; quella debalcle iniziale causò una presa di posizione molto forte dell’allora dirigenza contro la squadra che riteniamo, seppur a distanza di tanti anni, ebbe un ruolo fondamentale per l’esaltante prosieguo che gli amaranto tennero da lì sino alla riconquista della massima serie a fine torneo: ci piace riscontrare, con le dovute proporzioni del caso, molte affinità con il quotidiano, pensare che vi siano tutte le condizioni affinché la storia possa ripetersi.