BRESCIA - Questione stadio: le Rondinelle vogliono una casa nuova

Lo stadio Mario Rigamonti, dovrebbe, condizionale d'obbligo e ghiaccio permettendo, ospitare tra poche ore, la gara della diciottesima di serie B, tra il Brescia e la Reggina. Certo, ma questo è un problema che riguarda tutti gli impianti italiani, obsoleti ad eccezione di qualche caso, farebbe specie che una gara non si giocasse per rischi legati al ghiaccio sugli spalti..
I tifosi bresciani hanno dovuto patire le pene dell'inferno per quanto concerne l'impianto dove seguire le gare delle Rondinelle. Il Rigamonti, si sa, a detta di molti tifosi lombardi, non è uno stadio da "tempi moderni". Completamente ristrutturato nel lontano 1959, nel corso dell'ultimo decennio ha suscitato molte polemiche in ordine alla sua sicurezza, messa in dubbio dal Sindacato della Polizia di Stato.
Con l'introduzione delle nuove leggi in materia di sicurezza negli impianti sportivi, nel 2010 è stato rimesso a norma.
In coincidenza, è partito un dibattito sulla possibilità di costruire un nuovo impianto di gioco. Si è parlato persino di investori cinesi pronti a sbarcare nella città della Leonessa d'Italia. Il sindaco della città, ha poi messo in piedi, con l'avallo del presidente della società Corioni, il progetto di un polo integrato dello Sport presso il Parco delle Cave di San Polo, il che ha creato numerose polemiche sopratutto in alcune fazioni politiche e tra i movimenti ambientalistici. Al momento, per quanto concerne questo progetto che prevederebbe la costruzione di un nuovo impianto per le gare interne del Brescia, ma anche centri commerciali e un palazzetto dello sport, ci sono tanti dubbi e poche certezze.
La certezza è la costruzione, a partire dalla scorsa estate, di una Curva Nord nuova, collocata di fronte a quella originaria, a mò di Sant'Elia di Cagliari tanto per intenderci, con la struttura del vetusto impianto, che sormonta quella nuova, tubicolare e che può ospitare 3702 spettatori. Una soluzione che non ha entusiasmato particolarmente il presidente Corioni, ma che è andata in direzione di un'idea d'impianto di gioco, alla "Wembley", con poca distanza tra campo e spattatori.
Intanto, a fine settembre, il Brescia Calcio e il Comune hanno stipulato l'accordo per la concessione in gestione,per tre anni, dell'impianto di Monpiano alla società biancoblù: costo "dell'affitto" 100 mila euro a stagione.
Città che vai, stadio vecchio che trovi. Per tenersi al passo con i tempi, l'Italia del calcio ha bisogno di nuove case, più accoglienti e meno pericolose.