L'angolo dei Tifosi, la Reggina riparte da La Fenice: le vostre mail, PARTE 10

Dopo il disastro degli ultimi tre anni, la Reggina riparte da La Fenice Amaranto. Una scelta maturata a margine delle consuete polemiche e elucubrazioni, sintomo di un malessere sociale che va oltre il calcio
Continuiamo a dare voce ai tifosi amaranto, che in queste ore si stanno dividendo sulla scelta del sindaco Brunetti
Scrivete il vostro pensiero a tuttoreggina@libero.it e pur rispettando il parere di tutti, invitiamo si anche ad essere critici, ma con lucidità e oggettività.
Tante mail ricevute, le stesse saranno pubblicate a PUNTATE: grazie di cuore a tutti, anche per gli attestati di stima che fanno ENORME piacere.
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Buongiorno,
Oggi 13 Settembre , allenatore e giocatori non pervenuti . Cosa sta succedendo ?
Se la prima partita sarà il 24 Sett. la squadra sarà pronta per giocare ?
Saluti
Antonello
LA REDAZIONE RISPONDE: Probabile prima gara l'1 ottobre contro il Siracusa.
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Buongiorno,
nei giorni scorsi rientrando a Reggio per pochi giorni ho fatto come sempre due passi sul Lungomare.
Ho vissuto pienamente i decenni di abbandono della Via Marina e della lunga sepoltura della città di Reggio Calabria dopo il drammatico 1970.
La rinascita che il compianto Italo Falcomatà è riuscito a regalare alla nostra Reggio l'ho respirata a pieni polmoni e con fierezza, ne ritrovavo i germogli disseminati qua e là anche a livello nazionale ....ospitate tv, eventi culturali, rinascita sportiva calcistica e cestistica, ....
Tanto altro sforzo era stato profuso sempre dal Sindaco "bello e gentile" per ripulire vari angoli delle zone centrali, cercando così di ristabilire un garbato decoro cittadino, che immagino sarebbe continuato anche verso le periferie, se non fosse sopraggiunta la sua scomparsa prematura.
Ritornavano via via alla luce anche i luoghi di aggregazione culturale, che erano stati abbandonati per oltre 20 anni.
Insomma, l' "opera faraonica" del Sindaco Italo Falcomatà (che in qualsiasi altro posto nel mondo sarebbe stata semplicemente una ordinaria manutenzione di un territorio) a Reggio Calabria si era resa necessaria - a mio parere - come se si fosse trattato di intervenire in una sorta di ricostruzione post terremoto, che al pari dell'evento del 1908 aveva "creato" per ben 20 anni solo macerie, stavolta però ad esclusiva opera dell'uomo. Perchè tutto questa distruzione? io non lo so. So solo che un uomo, innamorato del suo territorio, non si è arreso all'evidenza e ci ha messo tutto se stesso, riuscendo nel "miracolo" di farci credere che si poteva di nuovo sperare di vivere orgogliosamente la nostra città.
E dopo? non conosco i fatti del dopo 2001, ma so che ogni volta che ritornavo a Reggio respiravo sempre meno quell'aria di rinascita, percepivo un affievolimento progressivo di tutto, come se stesse calando di nuovo un torbido velo sull'azzurro dello Stretto. Ogni passeggiata sulla Via Marina diventava sempre più triste e nostalgica di quel sorriso lungimirante, che aveva "partorito" e "accudito" il Lungomare che avevo il privilegio di percorrere, ma che trovavo sempre più "isolato":
- circondato da un mare "sporco" di totali disservizi ed incuria;
- violentato da opere scellerate, che secondo me avevano deturpato la fisionomia della città, distruggendo le bellissime scale di collegamento tra il mare e la collina, che casomai andavano ristrutturate e non cancellate per sempre da un mostro, costruito male e gestito peggio, poi abbandonato come un giocattolo che ormai "non frutta più", la cui esistenza viene tuttora subita dai cittadini con un assordante silenzio e con il solito spirito di rassegnazione, più o meno consapevole.
Quest'anno credo (e voglio sperare che sia così) il fondo è stato ampiamente toccato e anche scavato.
Ed ecco che arrivo all'oggetto di queste mie riflessioni: perché "dedicato a Giuseppe Falcomatà"?
Se potessi conoscere il figlio del Sindaco Bello e Gentile, gli vorrei chiedere come si sente nella sua nuova città di Milano, dopo essersi voluto impegnare in politica a Reggio Calabria. Perché l'impegno politico non è un obbligo per nessuno, ma nel momento in cui lo si intraprende credo che lo si faccia con le migliori intenzioni, che nel caso specifico immagino potessero anche essere quelle di volere onorare la memoria del caro genitore scomparso prematuramente, magari con l'intento di proseguire nel solco dell'attività svolta dal proprio padre. Gli vorrei domandare cosa gli viene in mente quando pensa a suo papà, che da piccolino vedeva così impegnato in prima linea a "scavare nel fango" per fare riemergere la bellezza sommersa di Reggio Calabria. E ancora, se crede di avere contribuito a migliorare o quantomeno a non infangare quella bellezza.
Gli vorrei domandare se queste riflessioni fanno parte della sua vita come reggino e come figlio, se si sente orgoglioso di quanto ha compiuto per il cognome che porta.
Gli vorrei infine chiedere se lui sa perché la città non è governata da rappresentanti regolarmente eletti, come accade ovunque, e se conosce chi ha le chiavi per liberare Reggio Calabria da chi ogni giorno ne perpetra l’annientamento senza alcun ritegno. Mi riferisco alla progressiva agonia della Città nella sanità, nel servizio idrico, nelle pessime strade, nella sporcizia in ogni dove.
Gli vorrei domandare se ha chiesto ai suoi “delegati” se c’è qualcuno che prova vergogna per se stesso come uomo, prima ancora che come amministratore, per la partita del 10 settembre.
In quanto, poi all’'annientamento "voluto e studiato" della società di calcio, gli vorrei domandare se lui ha chiesto conto a qualcuno dei suoi “bravi”, di cui gli ricordo che risponde come responsabile agli occhi dei suoi ex concittadini reggini: ...."fenice" chi? i tifosi dovrebbero essere i fenici, quindi al Granillo dovrebbero andarci a mio parere i fenici (ormai estinti) e chi ha compiuto questo scempio, che quindi merita di vestire la maglia dei fenici. A mio avviso sono questi soggetti i soli deputati, anzi tenuti, a mantenere "alto l’onore" (????) e soprattutto gli incassi di un soggetto che rappresenta il "nulla" e che, come tale, dovrebbe essere supportato da chi rappresenta per l'appunto il "nulla". Così facendo si arriverebbe finalmente a celebrare un degno funerale per il calcio di Reggio Calabria, che è morto e che va onorato per la vita che ha vissuto con una degna sepoltura, piuttosto che essere vilipeso con una penosa farsa, che perpetra il delitto di offendere ogni dignità dei reggini, come cittadini e come tifosi.
D'altronde:
- qual è l'arma per difendersi come cittadini? il voto, che prima o poi dovrà arrivare;
- qual è l'arma per difendersi come sportivi? disertare, così facendo questo nuovo giocattolo non frutterà più e verrà finalmente abbandonato, affinché gli sportivi ed i cittadini tutti se ne possano riappropriare e gli si possa tributare una degna cerimonia commemorativa.
Un saluto a Giuseppe Falcomatà, che non mi sento di potere ringraziare per il suo impegno politico a Reggio Calabria, ma che inevitabilmente mi verrà in mente ogni volta che passeggerò sul Lungomare insieme alla figura del compianto papà suo, che mi auguro possa aiutarlo a fare ed a perseguire il bene.
Un augurio a Reggio Calabria, che abbia la forza di riemergere anche da questo ulteriore terremoto del nuovo millennio, riuscendo nell’impresa ardua di riprendendosi la sua dignità.
I.R.
LA REDAZIONE RISPONDE: Sulla parte puramente politica non abbiamo nulla da dire, nel senso che questo sito non vuol essere una sponda per destra o sinistra. Sulla questione Fenice va comunque detto che c'è stata una evidente strumentalizzazione politica, di chi più e di chi meno, ma noi riteniamo rispettare l'impegno di Ballarino e dei suoi, nel senso che tutto questo fango, a memoria, stentiamo a ricordarlo per una qualsiasi vicenda della nostra Città.
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Buongiorno redazione,
Passano i giorni e la convinzione sempre maggiore da parte di tutti o quasi è di avere davanti brava e onesta gente, con poca cultura manageriale.
Errori su errori che ormai si possono definire ORRORI, a soli 4/5 giorni dalla vincita del bando.
Questi signori pensano di dover costruire una squadra ex novo compreso tutto lo staff prendendo tutti uomini loro? senza alcuna identità reggina? E pensano dopo di aver consenso del pubblico amaranto?
FOLLIA PURA !
Partendo da errori/ ORRORI grandi gia commessi:
1) NOME SOCIETA' IDENTIFICATIVO DI REGGIO.
2) NON AVER COMUNICATO SUBITO O ENTRO 24h dalla vincita del bando il NOME dell' ALLENATORE, non ci si presenta ad un bando senza aver scelto gia Presidente DG, DS, Allenatore.
3) Dopo 24h dal bando avere già concluso con 4/5 giocatori importanti, i titolari inamovibili (Taibi aveva già allenatore e giocatori chiave pronti).
Dopo 48h nomi di altri 3 ruoli chiave delicati:
Medico sociale
Addetto stampa
Team manager
Mi fermo qui per non infierire ma una squadra senza identita' reggina e' già morta in partenza.
Mia idea, spero venga ascoltata:
Richiamare SUBITO TAIBI e dare ruolo di direttore generale (le competenze servono, ma in serie maggiori della D), che conosce territorio e ambiente che va ricompattato SUBITO.
Medico: Dr. Favasuli
Adetto stampa: Dr. Ielasi
Team manager: Emanuele Belardi
Entro sabato mattina, il responsabile marketing e già pronta la campagna abbonamenti.
Se entro Sabato mattina non ci sono queste figure, si può già pensare di vendere ad altri, non possono andare avanti per manifesta INCAPACITÀ.
Saluti e Forza Reggin,
bastava chiamarla così!
Salvatore
LA REDAZIONE RISPONDE: Molte delle informazioni che lei considera certe sono frutto della campagna disinformativa messa in atto. Taibi non ha mai fatto il direttore generale (che è figura ben diversa da quella del direttore sportivo), Belardi non ha mai fatto il ruolo di team manager. A parte alcuni elementi reggini come Favasuli, Ielasi e Miceli, la Reggina non è assumificio per gente non reggina che non devono stare a Reggio per grazia ricevuta, dopo anni di disastri e errori. Ben vengano volti nuovi nella parte sportiva. Detto ciò, crediamo che la Città non si sia resa conto di dover giocare in SERIE D e questo non per colpa della Fenice, ma di Gallo, Saladini e di tutte le loro bande.