REGGINA: FIGC E COVISOC, IL SISTEMA SI SGRETOLA DINANZI ALLA REALTÀ. E SUI RIPESCAGGI…

26.06.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: FIGC E COVISOC, IL SISTEMA SI SGRETOLA DINANZI ALLA REALTÀ. E SUI RIPESCAGGI…

Affermare oggi di essere stati facili profeti rispetto a quanto previsto all’indomani dei responsi COVISOC dello scorso 13 giugno potrebbe apparire banale, invece la realtà ha persino superato quello che si era immaginato, visto ciò che sta accadendo a distanza di neanche una manciata di giorni rispetto alla surreale certificazione secondo cui tutto andava a meraviglia.

È notizia di inizio settimana la grave crisi che interessa la Ternana, per bocca del suo ex proprietario nonché attuale sindaco di Terni, schiacciata da un debito che supera i 20 milioni di euro e con il fondato dubbio di poter sostenere, sin da subito, una nuova stagione in C; stessi dubbi che attanagliano il Foggia, già in amministrazione controllata e con un closing, di fatto unica possibilità di salvezza, definitivamente saltato; inoltre, i ben informati non escludono l’esistenza di altre situazioni critiche non ancora venute fuori.

Tutto ciò ovviamente rischia seriamente di comportare almeno due defaillance pressoché immediate nella prossima terza serie, a meno che, da un lato, lo stesso Bandecchi non riesca, con un colpo di teatro, a porre rimedio alla crisi anche, probabilmente, per diluire responsabilità personali sul monte debitorio accumulato dai rosso verdi, e dall’altro Canonico non ritiri i suoi propositi di disimpegno, entrambe ipotesi attualmente difficilmente attuabili, visto anche il poco tempo a disposizione.

Chiaramente questi nuovi, vergognosi accadimenti delle ultime ore non fanno che ridicolizzare gli annunci trionfali di Gravina, sempre più ostinatamente incollato ad una poltrona da cui chiunque altro sarebbe stato ignominiosamente cacciato in malo modo da tempo, e Marani sulla presunta rigidità delle nuove regole, che avrebbero consentito di “stringere le maglie e fare maggiore selezione” e che invece hanno prodotto un nuovo, clamoroso colpo di spugna generale nonostante le conclamate difficoltà da parte di decine di società, che ricordiamo hanno concluso le procedure di iscrizione per il rotto della cuffia grazie a “miracoli” finanziari dell’ultimo minuto.

Quando, poco più di un anno fa, il ministro Abodi annunciava l’intenzione del governo di sostituire la COVISOC con un’apposita Agenzia per il controllo dei costi e dei bilanci dei club, abbiamo assistito alla solita “accorata” levata di scudi da parte del governo del calcio, con la complicità del CONI, a difesa della famigerata autonomia dello sport, tanto da riuscire a sospendere, almeno per il momento, l’avvicendamento con il nuovo organismo: oggi chi di dovere non può più rimandare una riforma che, per quanto perfettibile ed anch’essa potenzialmente soggetta a nuove storture, appare indispensabile per ridare un minimo di credibilità ad un sistema ormai sgretolato dalla realtà dei fatti, in cui chi dovrebbe controllare si rivela essere semplicemente il braccio armato del controllato, a difesa di odiosi ed ormai inaccettabili privilegi.

A seguito di ciò, molti si stanno ovviamente chiedendo, anche in ottica Reggina: ma gli accadimenti recenti possono in qualche modo riaprire la partita dei ripescaggi?

Pur constatando che la normativa sportiva vigente non contempla esplicitamente una fattispecie che ricalchi l’attuale scenario nell’ottica dell’integrazione dei campionati, probabilmente perché un legislatore assennato non avrebbe potuto prevedere la crisi economica di una società che ha appena superato i controlli contabili, il combinato disposto di alcuni articoli delle NOIF può fornirci delle risposte: l’art.85 prevede, in caso di mancati pagamenti in occasione della scadenze federali previste, la sanzione di punti di penalizzazione, che se reiterati, per la Lega Pro, per almeno due occasioni comportano l’esclusione dai campionati, così come è avvenuto per Taranto e Turris.

Restando nell’attualità, le società di serie C devono documentare alla FIGC l’avvenuto pagamento di tutti gli emolumenti, nonché delle ritenute Irpef, anche relative ad incentivi all’esodo dei tesserati, dei contributi Enpals e Fondo Fine Carriera dovuti per il mese di maggio (1 luglio) e giugno 2025 (1 agosto); dunque se le società in difficoltà dovessero mancare entrambe le scadenze, potrebbero in teoria subire lo stesso destino di Turris e Taranto, con la differenza che la sanzione dell’esclusione avverrebbe nel momento in cui gli stessi campionati non sono ancora ufficialmente iniziati: se combiniamo il tutto con l’art.49 lettera B, sempre delle NOIF, che stabilisce il campionato di serie C deve essere articolato in tre gironi di 20 squadre ciascuno, non è improbabile pensare che il presidente federale debba essere obbligato a colmare la nuova lacuna numerica ricorrendo ai ripescaggi.

Ci sentiamo comunque in dovere di precisare che le possibilità che tutto ciò accada restano minime, in virtù del contemporaneo verificarsi di tutte le variabili testé enunciate, nonché di una federazione che sfugge a qualsiasi tipo di comportamento razionale, quindi non si ha intenzione di illudere nessuno; per quel che ci riguarda, gli amaranto restino concentrati nelle operazioni di costruzione e completamento dell’organico che dovrà “aggredire” la prossima serie D, sulle quali finalmente cominciano a giungere prime notizie confortanti, pur consigliando loro, anche alla luce di ciò che si verificherà il prossimo 1 luglio, di presentare comunque domanda di ripescaggio entro i termini previsti, perché nella vita non si può mai sapere e rimpianti è meglio non averne.