Caso Acr Messina, "Il destino è segnato: il Comune contatta Figc e Lnd per ipotesi Eccellenza"

"Acr Messina, destino segnato. Il Comune contatta Figc e Lnd", scrive messinasportiva.it che racconta gli ultimi giorni della squadra peloritana, retrocessa in D sul campo e gravata da 14 punti di penalizzazione, da scontare nel propssimo campionato, da una serie di debiti da saldare per iscriversi in quarta serie e infine dall'udienza del 10 giugno che dovrà aprire o meno la liquidiazione giudiziale.
Si legge sul portale: "Il destino dell’Acr Messina sembra ormai segnato. La retrocessione prima e la maxi-penalizzazione di 14 punti dopo, hanno reso ancora meno appetibile un titolo sportivo di serie D che peraltro è appeso ad un filo. Vanno versati circa 800mila euro di arretrati fra stipendi e contributi per potere ottenere l’iscrizione e poco conta il fatto che la Lnd dovrebbe confermare il 10 luglio come termine per l’ammissione al campionato (e il saldo della mensilità di maggio ai calciatori).
Non onorando la scadenza per i stipendi e i contributi di marzo e aprile maturati in Lega Pro, anticipata dal 16 al 6 giugno, il club dovrebbe esporsi all’ennesimo deferimento, ovvero la parola fine sul progetto sportivo avviato nell’estate 2017. Per non parlare poi dell’udienza fissata in Tribunale per il 10 giugno, quando potrebbe essere certificato il fallimento.
Perso l’ennesimo titolo sportivo, il quarto in appena 32 anni, il Messina dovrebbe ripartire da categorie ancora più basse. Il Comune ha avuto contatti informali sia con la Figc che con la Lnd Sicilia, che al momento hanno escluso la possibilità di una deroga per iscrivere una nuova società in soprannumero al campionato di Eccellenza, per la contemporanea presenza della Messana. Ma secondo quanto è filtrato, di fronte ad un progetto concreto potrebbe esserci la possibilità di “forzare” la mano, come peraltro già ipotizzato. Il nodo insomma è sempre lo stesso, da tanti anni a questa parte. Servono investitori solvibili e credibili, non promesse e ipotesi, che hanno contribuito alla morte del Messina insieme alla scellerata gestione della famiglia Sciotto. (...) C’è anche il piano “C”, alternativo ad un Acr Messina ancora in D o ad un “nuovo” Messina iscritto in soprannumero in Eccellenza e legato al trasferimento di un club della provincia in città o ad una fusione".
Escluse le ipotesi Igea e Milazzo, entrambe ai nastri di partenza della D, in ballo il Città Sant'Agata, appena retrocessa in Eccellenza, o il Rosmarino, anch'essa avente diritto a prendere parte alla massima categoria regionale siciliana.