Il West Ham vince la Conference League: curiosità sul club londinese

Il successo del West Ham in Conference League ha gettato nuova luce su uno dei club tradizionali del calcio londinese, stimolando la curiosità su una delle squadre più amate d’Inghilterra. Pur non avendo mai vinto alcun titolo nazionale, infatti, il West Ham può vantare uno zoccolo duro di tifosi e simpatizzanti, fedelissimi e appassionati. Il cammino europeo ha sicuramente contribuito ad un ulteriore seguito come analizzato da Betway Sports. Dai soprannomi alle apparizioni sul piccolo schermo, ecco alcune cose che forse non sapevate sul club fondato quasi 130 anni fa nel cuore dell’est londinese.
Un triplice soprannome
Giocatori e sostenitori del West Ham sono detti “The Hammers”, nomignolo legato alla presenza di due martelli, in inglese appunto hammers, nel logo societario. La squadra nacque nel 1895 come attività post-lavorativa di un gruppo di operai di un cantiere navale sul Tamigi. Ma non è finita qui: anche gli altri soprannomi in orbita West Ham fanno riferimento agli attrezzi dei fabbri. Non a caso la squadra è denominata anche “The Irons”. Un terzo appellativo è legato alla fiorente attività del settore giovanile degli Hammers, che è valso loro il soprannome di “The Academy of Football”. D’altro canto fu proprio il West Ham a fornire alla nazionale inglese l’ossatura dell’undici che vinse i Mondiali di calcio del 1966.
Perché “I’m forever blowing bubbles”
Da tempo immemore, ad accompagnare l’ingresso in campo degli atleti del West Ham c’è lo storico inno del club, intitolato “I’m forever blowing bubbles”. Si tratta del riadattamento di una canzone del 1918 di John Kellette, presa in prestito dagli Irons nel primo dopoguerra. Secondo una delle versioni più accreditate, decisivo nell’introduzione dell’inno sarebbe stato il tecnico Charlie Paynter. Leggenda vuole che la scelta fosse legata alla somiglianza di un giocatore dell’epoca, Billy Murray, con il bambino che appariva nella pubblicità di un’azienda di saponi. Oggi è uno degli inni più celebri del calcio inglese, come si può notare dai tifosi che cantano l'inno del West Ham puntualmente.
Il cambio dei portieri
Dagli aneddoti storici passiamo ad una chicca più recente. Prima della finale disputata contro la Fiorentina, l’allenatore David Moyes si era detto pronto ad adottare una strategia particolare. In caso di parità e arrivo ai rigori, il tecnico sarebbe stato pronto a sostituire il portiere titolare Areola col vice Fabianski. Statistiche alla mano, infatti, quest’ultimo è considerato più preparato del collega nel neutralizzare i tiri dal dischetto. Alla fine, grazie al gol di Bowen al novantesimo, Areola ha potuto conservare il proprio posto tra i pali.
La recente apparizione in una serie tv
Il West Ham fa un po’ la parte dell’antagonista durante la nuova, ultima stagione della serie televisiva “Ted Lasso”. Lo show, prodotto e distribuito da Apple TV+, racconta la storia di Ted Lasso, sconclusionato allenatore americano che viene catapultato in Inghilterra per guidare una immaginaria squadra di calcio, l’AFC Richmond. Nello show gli Hammers vengono acquistati da uno dei personaggi ricorrenti, il viscido miliardario Rupert Mannion. Per l’occasione, il neo presidente nomina come allenatore l’ex assistente del protagonista, l’impacciato ma abile Nate Shelly. Ci fermiamo qui per evitare spoiler.
I tifosi eccellenti: c’è anche un l’ex presidente degli Stati Uniti
Il West Ham vanta una notevole tradizione di tifosi vip. Tra i più sfegatati spicca Steve Harris, bassista e fondatore degli Iron Maiden, che può persino fregiarsi di qualche apparizione nelle giovanili del club. Altri volti noti sono la popstar Katy Perry e addirittura Barack Obama: la sorella dell’ex presidente degli Stati Uniti e la sua famiglia sosterrebbero gli Hammers. Probabilmente è per la loro influenza che Obama ne è rimasto affascinato