Ardituro (sostituto procuratore Direzione Antimafia): "Infiltrazioni dirette nei club: riciclaggio denaro e meccanismo sponsorizzazioni"
Un grido d'allarme scuote il mondo del pallone. Antonio Ardituro, sostituto procuratore nazionale presso la Direzione Nazionale Antimafia, ha denunciato senza mezzi termini la presenza pervasiva della criminalità organizzata nel calcio italiano, parlando di "traccia dell'infiltrazione diretta di organizzazioni mafiose" nelle società. Intervenendo all'Università Lumsa, Ardituro ha criticato la "timida reazione" delle istituzioni sportive, avvertendo che senza una risposta forte il fenomeno continuerà a crescere, lasciando il calcio fuori dal controllo di legalità.
Le organizzazioni criminali puntano al calcio per due motivi principali: sopravvivere alle azioni giudiziarie grazie al radicamento sul territorio e le società, anche dilettantistiche o di leghe minori, diventano veicoli per riciclare denaro sporco, spesso attraverso il meccanismo delle sponsorizzazioni.
Il problema tocca ogni livello, dalla Serie A ai campionati minori. Ardituro ha citato esempi clamorosi che riguardano le tifoserie di Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio e Napoli, menzionando i recenti fatti di sangue e le inchieste milanesi ancora in corso. Attualmente, l'ufficio antimafia ha ottenuto provvedimenti di amministrazione giudiziaria per tre società professionistiche: Crotone e Foggia (Serie C) e Juve Stabia (Serie B). Infine, un ulteriore allarme riguarda la politica: molte curve sono diventate luogo di proselitismo per organizzazioni eversive di matrice neofascista e neonazista, che legano il tifo a movimenti sovranazionali.
