Può la Reggina tornare in Serie A?

22.07.2025 11:15 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Può la Reggina tornare in Serie A?
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© foto di Andrea Rosito

Dalle ceneri del fallimento alla rinascita in Serie D

La storia recente della Reggina è stata drammatica: esclusione dalla Serie B nel 2023 per problemi economici, rifondazione come “La Fenice Amaranto” e iscrizione in Serie D per la stagione 2023‑24, in sovrannumero. Nonostante la caduta, la piazza calabrese ha risposto con passione e determinazione, tanto da sfiorare la promozione dalla Serie D 2024‑25 dopo una stagione vissuta intensamente.

Questo percorso, fatto da successi e intoppi, ha riportato la Reggina incentrando l’attenzione su due aspetti fondamentali: la solidità economica e il rilancio sportivo.

Una classifica che racconta ambizione

Nel girone I di Serie D 2024‑25, la Reggina ha dominato la regular season con ben 77 punti, preceduta in extremis dal Siracusa. Ha poi espresso un calcio brillante e di sostanza: Trocini, subentrato a Pergolizzi, ha plasmato una squadra capace di embrare le critiche ricevute e giocare ai massimi livelli, tanto da far temere le rivali.

Il presidente Ballarino stesso ha definito “prossimo obiettivo vincere il campionato”. La società sta puntando sul consolidamento dell’organico: rinnovato l’accordo con Trocini e arruolati giocatori mirati come Pellicanò.

Gli ostacoli per tornare tra i professionisti

Competizione agonistica

Il campionato di Serie D è estremamente competitivo: squadre esperte, rose ricche e strategia determinano chi sale. La Reggina ha cercato in tutti i modi di assicurarsi la promozione diretta: servono testa, esperienza e nervi saldi nei momenti decisivi.

Stabilità economica

Dopo il fallimento del 2023, la gestione economica è cruciale. Servono sponsor, controllo dei costi, investimenti mirati nel settore giovanile e infrastrutture. Nessuno pretende cifre faraoniche, ma pianificazione e trasparenza diventano una priorità.

Ripescaggi e regolamenti

Anche con piazzamenti ai playoff, la promozione può dipendere dai ripescaggi. Quest’anno non ci sono stati per la Reggina. La società dovrà dunque puntare TUTTO sulla promozione diretta, evitando l’incertezza dei ripescaggi.

La strategia societaria: giovani, scouting e brand

Ballarino ha chiarito che “l’obiettivo è costruire una squadra più forte”. Il mercato si è mosso in ottica di qualità e profondità: i nuovi acquisti sono scelti con cura, e l’idea è di valorizzare anche un vivaio competitivo.

Sul fronte comunicazione, si intende riportare orgoglio e profilo alla Reggina: il marchio storico è stato acquisito nel 2024 e riutilizzato ufficialmente. Il ritorno in “A.S. Reggina 1914” rappresenta un impegno verso identità e storia.

L’aspetto economico: spot, sponsor, tifoseria

Creare un modello sostenibile passa da sponsor locali e nazionali, merchandising, esperienza allo stadio, diritti TV. La Reggina deve anche tornare a riempire lo Stadio Granillo, garantendone omologazione e servizi per i tifosi. Nessuna magia: serve un piano economico credibile per tenere una squadra competitiva, sul campo e fuori.

Il tifo: il nono uomo in campo

La città di Reggio Calabria conta su una tifoseria appassionata. La spinta del “Granillo” può determinare sfide chiave nei playoff o nei match decisivi. Trovare un equilibrio tra pressione e supporto diventa essenziale: i tifosi devono essere coinvolti e coccolati, senza mai diventare fonte di tensione eccessiva.

Betting e i partner: quella parola – Visa

Il settore del betting sportivo è in crescita e interessa anche la Reggina. Molte piattaforme scommesse sponsorizzano la squadra e propongono offerte interessanti. Quando si parla di transazioni online, è indispensabile usare metodi sicuri: per esempio, la Visa rappresenta una delle garanzie principali per i pagamenti. È importante ricordare, però, che la Reggina non è responsabile delle puntate e delle scelte di ogni scommettitore. Invitare alla responsabilità resta l’unica linea guida seria.

Conclusione: quanto è realistico il ritorno in Serie A?

Tornare dalla Serie D alla Serie A non è un’impresa impossibile, ma richiede un progetto strutturato e pluriennale. Nello scenario ideale, si programmerebbe:

-Promozione in Serie C nel 2025‑26.

-Consolidamento in terza serie, puntando ai playoff o alla promozione diretta.

-Un biennio tra Serie C e B per arrivare infine in A.

Se tempo e risorse coincidessero, nel giro di 3‑4 anni la Reggina potrebbe replicare altre epiche risalite. Servono: impegno economico, scelte tecniche precise, supporto della città e gestione saggia del club. Nessuna scorciatoia: solo lavoro costante, insieme alla comunità, può restituire alla Reggina il palcoscenico della Serie A.

In sintesi, la Reggina può tornare in Serie A, ma il percorso è lungo e costellato di ostacoli tecnici, finanziari e logistici. La promozione diretta dalla D alla C sarà la prima prova di forza; poi si tratterà di consolidare progetto e ambizioni, con un occhio attento al campo, all’economia e ai tifosi.

Con un piano ben strutturato e la passione che anima la città, nulla sembra impossibile. Tuttavia, sarà fondamentale saper ballare sul filo tra rischio e visione: solo così la Reggina potrà rinascere davvero.