REGGINA, LA NARRAZIONE CHE ACCRESCE SOLO LA RABBIA

01.09.2023 16:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA, LA NARRAZIONE CHE ACCRESCE SOLO LA RABBIA

Ci eravamo ripromessi di mettere una pietra tombale su ciò che è stato e non tornerà più, almeno nella forma attuale, ma la conferenza tenuta qualche ora fa dall’ex presidente Cardona, organizzata più per cercare di riqualificare una reputazione fortemente intaccata dalle ormai famigerate vicende societarie che per altro, ci fa ripiombare, nostro malgrado, nei grotteschi eventi che, giocoforza, continuano a risuonare nelle menti (e negli incubi) di tutti i tifosi.

L’incontro tra colui che avrebbe dovuto fungere da garante della regginità (le cui responsabilità sono ovviamente estremamente più relative rispetto alla proprietà, ma non per questo non ugualmente significative), e la stampa reggina, in realtà non è riuscita ad aggiungere nulla di sostanzialmente nuovo ad una narrazione che, anche senza bisogno di testimonianze dirette, aveva già da tempo reso, in maniera sibillina, colpe e modalità attraverso cui si è consumata la tragedia; semmai non ha fatto altro che accrescere la rabbia attraverso la consapevolezza di quello che era comunque un sospetto più che fondato, ossia che sarebbe bastato il pagamento incriminato entro la nota data affinché noi oggi potessimo parlare di tutt’altre faccende, certamente più piacevoli.

Invero, le oltre due ore di conversazione, dalle quali oltretutto non ci è parso mai di carpire un qualcosa che si avvicinasse a delle scuse, non sono servite a dirimere quello che appare destinato a restare un mistero per molto tempo ancora, ossia capire quale motivazione possa mai avere spinto chi di dovere a non effettuare il versamento: viene sempre in mente la barzelletta dei matti che per fuggire dal manicomio devono scavalcare cento cancelli, ma al novantanovesimo decidono di tornare indietro perché sono stanchi, non riuscendo tuttavia ad immaginare ragioni meno bizzarre.

Tutto ciò mentre si resta in attesa di una Pec che certifichi, si spera da un momento all’altro, ciò che in questo momento conta realmente, cioè l’ammissione in D di quella che tra qualche giorno sarà la nuova società che rappresenterà Reggio Calabria nel panorama calcistico nazionale, seppur dilettantistico: a voler essere maligni, tale attesa sembra stridere con l’estrema celerità con cui la federazione ha prima riammesso il Brescia in cadetteria e subito dopo provveduto allo svincolo d’ufficio dei calciatori amaranto. Ma probabilmente siamo noi ad essere mentalmente stremati…