Riunione delle componenti in FIGC: sostenibilità e arbitri gli argomenti

Sì è riunito oggi, presso la sede della FIGC a Roma, il tavolo delle componenti federali per affrontare alcune tematiche urgenti per il movimento calcistico italiano. Convocati dal presidente Gabriele Gravina, hanno preso parte all’incontro Ezio Maria Simonelli per la Lega Serie A, Paolo Bedin per la Lega B, Matteo Marani della Lega Pro, Giancarlo Abete della Lega Nazionale Dilettanti, Umberto Calcagno per l’AIC, Renzo Ulivieri in rappresentanza dell’AIAC e Antonio Zappi per l’AIA.
Diversi i temi affrontati con al centro la sostenibilità nella sua accezione più ampia, quindi quella economico-finanziaria, ma anche le attività per agevolare nuovi investimenti e maggiori patrimonializzazioni, sempre più formazione manageriale, una rivisitazione della politica dei servizi arbitrali e una nuova organizzazione degli arbitri di vertice, con lo scopo di valorizzarne e professionalizzarne l’operato. L'obiettivo federale è voler dare risposte concrete alle esigenze più urgenti del sistema che necessitano di un’ampia condivisione da parte dell’intero mondo del calcio, nell’ottica di tutelare l’equa competizione e il valore dei campionati.
Con particolare riferimento alla proposta di evoluzione della struttura della CAN, il presidente Gravina, ha illustrato il progetto della costituzione di una realtà indipendente, con la partecipazione della FIGC, insieme a quella della Lega di A e della Lega B, che nasce dall’esigenza di agevolare un processo di professionalizzazione e responsabilizzazione richiesto dal sistema e anche dagli stessi arbitri di vertice. In questa nuova organizzazione confluirebbe l’attuale organico della CAN (arbitri, assistenti e VMO), che sarà supportato da una struttura operativa tecnica, organizzativa e di marketing, anche per liberare nuove risorse da impiegare nello sviluppo della categoria. La proposta, che verrà ulteriormente approfondita e dettagliata nelle prossime settimane, è stata pensata per favorire un ulteriore miglioramento della classe arbitrale italiana. Un percorso che deve andare di pari passo con il rafforzamento di due progettualità innovative nell’attività giovanile e dilettantistica, come il doppio tesseramento calciatore-arbitro e della figura del dirigente-arbitro.