Rosario Pergolizzi torna sulla esperienza alla Reggina: "Girone I poca cosa. A Reggio manca unità. Avevamo grandi Under, ho lasciato a due punti dalla vetta..."

05.11.2025 11:15 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Rosario Pergolizzi torna sulla esperienza alla Reggina: "Girone I poca cosa. A Reggio manca unità. Avevamo grandi Under, ho lasciato a due punti dalla vetta..."

Rosario Pergolizzi, attuale direttore del Giulianova, ha parlato in maniera molto approfondita al portale albamaranto.org e vi proponiamo alcuni spunti importanti in chiave Reggina. Per leggere l'intervista completa CLICCA QUI

Sul girone I dice: "Quest’anno penso sia anche peggio degli altri anni. Il girone I si divide in due: da inizio stagione fino a dicembre c’è un campionato, poi arriva il mercato e chi ha un obiettivo anche con 2 o 3 acquisti può rivoluzionare la squadra e ripartire di slancio e alla fine sono sempre 2, massimo 3, le squadre che vanno fino in fondo".

Sulla Reggina: "Aver perso in casa contro l’Igea Virtus non è un buon segnale e mi preoccupa il malumore della tifoseria, ma resto ottimista e convinto che il campionato nel girone I sia sempre recuperabile, anche con quei 3-4 accorgimenti di cui parlavo prima. Non conosco quale sia il problema della Reggina, se di condizione fisica o altro, ma c’è un’altra cosa molto importante. Credo che il problema principale che c’è a Reggio sia la fretta, la serie D è un campionato difficile e bisogna conoscerlo bene e non fare delle scelte dettate dalla frenesia, e poi penso che non ci sia tutta questa unità in città, mi sembra che si respiri un clima da “lotta di quartiere”, non così diverso da quello che ho vissuto quando ho giocato lì. Quanto a Palermo, al di là delle qualità tecniche ed umane del gruppo che ho allenato, ho lavorato con Castagnini e Sagramola, gente di spessore e con tanti anni di calcio sulle spalle. Siamo partiti ad agosto inoltrato con 13 giocatori, non avevamo neanche i palloni, ma alla prima partita a Marsala ci hanno seguito 5500 persone".

Sugli Under: "Senza nulla togliere a chi gioca quest’anno, credo che l’anno scorso c’erano degli Under veramente forti, e con loro stavamo costruendo qualcosa di veramente importante. Giuliodori, Vesprini, Ndoye e Forciniti sono giocatori di qualità, alcuni di loro adesso giocano anche in B o in C, forse la capacità o l’aver lavorato in un settore giovanile ti porta ad individuare gli Under un po’ più bravi. Anche alla luce del fatto che ritenevo di avere dei giovani veramente di qualità, non mi sono mai posto il problema di giocare per forza con l’Under in porta o come esterno basso, per me il trentenne o il ventenne sono uguali".

Sulla parte atletica e sulle scelte: "Non giudico il lavoro degli altri, ognuno ha i suoi metodi. Posso parlare per quello che ho fatto lo scorso anno, e posso dire di aver lavorato con un gruppo valido che si allenava con profitto e di aver sempre messo in campo chi dimostrava di essersi allenato bene in settimana e tutte le scelte di formazione erano finalizzate a raggiungere il massimo risultato possibile con gli uomini che, in quel momento, mi sembravano nelle migliori condizioni. A me interessa vincere, e se per farlo devo mettere 10 persone davanti alla porta, non ci penso due volte".

Sulla sua esperienza a Reggio ha sottolineato: "A Reggio non ho fallito, è solo che non ho potuto portare a termine il mio lavoro. Rifarei mille altre volte quell’esperienza, pur di tornare a Reggio ho rinunciato a proposte importanti. I problemi che hanno riguardato la mia famiglia sono stati di una certa entità, se non lo fossero stati non avrei rinunciato ad un biennale e alla fine sarei andato ad allenare altrove, mentre la scorsa stagione avete visto che sono rimasto fermo. Sulla dirigenza amaranto non ho niente da dire, Ballarino, Praticò e Bonanno mi hanno messo a disposizione una squadra importante, costruita secondo le mie indicazioni, che ho lasciato a due punti dalla vetta, in piena corsa per la vittoria del campionato. Se fossi rimasto, chi può dire come sarebbe finita? Magari perdevo un’altra partita e mi mandavano via, magari le vincevo tutte pure io, magari non perdevo a febbraio con il Siracusa. Sono stato accontentato dal club sul mercato, ho anche provato a convincere qualche altro calciatore a raggiungermi mandandogli le foto del Centro Sportivo e della città. Poi, è chiaro, lo sanno tutti che avrei voluto Maldonado e Di Nardo, due elementi di grande qualità e che stanno facendo anche quest’anno, addirittura in serie B come lo stesso Di Nardo".