ESCLUSIVA TUTTOREGGINA/ Fabio Caserta: «Spero un giorno di poter giocare nella Reggina»

Il professor Cleopadre intervista Fabio Caserta per TuttoReggina
07.09.2011 11:50 di  Franco Cleopadre   vedi letture
Fabio Caserta
TUTTOmercatoWEB.com
Fabio Caserta
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fabio Caserta è un calciatore reggino, rientrato in estate nei quadri dell’Atalanta dopo il prestito al Cesena. Nato a Melito Porto Salvo il 24 settembre 1978, lo ricordiamo a Reggio con i colori del Catania, anche per le sue sgroppate da centrocampo, che hanno contribuito alla vittoria per 0-1 della squadra etnea. L’anno scorso a Cesena, con Ficcadenti in panchina, ha disputato 25 partite condite da 1 gol, segnato il 3 Aprile, che ha consentito alla sua squadra di pareggiare 2-2 con la Fiorentina.

A che età hai lasciato Reggio per abbracciare la carriera di calciatore?
«Ho iniziato a fare il calciatore a 17 anni  giocando con la Locrese».

Quali incontri  professionali  sono stati determinanti per la tua carriera?
«La spinta maggiore l’ho avuta da Tonino Russo, all’epoca allenatore della Nuova Melito».

Dopo Locri, Cremapergo e Igea Virtus, approdi al Catania in serie B nel 2004-2005. Nel 2006-2007, sei con gli etnei in serie A. Ma il 2 febbraio 2007, dopo un ottimo girone di andata, nell’incontro con il Palermo accadono a Catania ,fuori dallo stadio, fatti gravi. La squadra viene costretta a disputare le restanti partite casalinghe a porte chiuse ed in campo neutro. Come avete vissuto voi calciatori quella stagione? Cosa vi hanno detto per motivarvi ?

«Avevamo chiuso il girone d’andata al 4° posto e con 29 punti e nulla lasciava presagire quella brutta serata, ovvero la terza di ritorno. A parte la momentanea sospensione del campionato, non solo per noi calciatori, ma per tutta la struttura  che ruotava attorno alla squadra è stata dura. Si è trattato di un anno particolare perché quella bruttissima serata ci ha condizionato l'intera stagione.  Noi calciatori,facendo leva sulla nostra professionalità e sulla voglia di non far scomparire il calcio a Catania, abbiamo trovato la forza per reagire e alla fine siamo riusciti a salvarci. Sono queste le imprese che entrano nella storia di una squadra, come quella della Reggina, che con 11 punti di penalizzazione è riuscita a salvarsi».

In precedenza, il 5 Novembre 2006, in notturna, si disputa Reggina-Catania e voi vincete per 0-1. Come hai visto la Reggina in quell’occasione?
«Venivamo da un periodo positivo. Sapevamo che la partita di Reggio era molto difficile, non solo per la sana rivalità esistente fra le due squadra, ma soprattutto per la forte spinta in chiave salvezza ,che aveva la squadra amaranto dopo la penalizzazione. Siamo riusciti a vincere giocando una grande partita. La Reggina mi ha impressionato per l’ardore agonistico e l’impegno che ciascun calciatore dimostrava in campo… squadra forte e concreta…».

Hai qualche ricordo legato a quell’incontro  ?
«Sì, un bellissimo ricordo. Essendo da sempre tifoso della Reggina giocare in quello stadio, che avevo visto solo dalle tribune, per me è stata un’emozione indescrivibile…Forse sarebbe stato il massimo non giocare da avversario, ma questo è il calcio. Socrate diceva “Dove c’è il pane, quella è la mia terra“, e purtroppo,la mia terra è stata sempre lontana dal Granillo».

Lo stesso anno, il 27 Maggio, sul neutro di Bologna, vincete lo scontro salvezza contro il Chievo Verona. Che ricordo hai di quell’impresa? Avete avuto qualche riconoscimento particolare per la salvezza?
«Quella partita l’ho vissuta dalla tribuna dovendo scontare una giornata di squalifica. E’stata dura guardarla da fuori e non poter dare una mano ai miei compagni, ma alla fine e andata bene e abbiamo festeggiato per una settimana intera».

C’è stato qualche contatto con la Reggina prima o dopo quella data ?
«Ho avuto un contatto con la Reggina 2 anni fa e poi purtroppo non si è fatto niente».

Tra i tanti allenatori che hai avuto, chi ritieni ti abbia dato di più e perché?
«Sicuramente mister Marino. E’ stato lìallenatore che mi ha fatto giocare nel calcio che conta, e dove attualmente mi trovo. Ciò mi ha permesso di togliermi tante soddisfazioni e avere come compagni Gianluca Falsini, Andrea Sottil, Lorenzo Stovini,Davide Baiocco e Giuseppe Colucci, tutti atleti che erano passati da Reggio…e mi sono ritrovato come avversari, l’Inter di Mourinho,il pluridecorato Milan, oltre a mezza nazionale Brasiliana…».

Sei in possesso di una buona tecnica. In quale ruolo ti senti meglio realizzato ?
«Con le mie caratteristiche credo che il ruolo dove posso esprimermi al meglio è in un centrocampo a 3 facendo la mezzala destra o sinistra, anche se in passato ho ricoperto parecchi ruoli».

Si è  concluso  il braccio di ferro tra Lega Calcio e Associazione  Calciatori. Beretta e Tommasi  hanno siglato l’accordo. Principale materia del contendere, il problema dei fuori rosa. Qual è il tuo pensiero? Conosci il caso di Giacomo Tedesco calciatore della Reggina?
«Si tratta come sappiamo di un accordo “ponte”, secondo le indicazioni dell’Assemblea della lega di A, che scadendo il 30 giugno 2012 prelude per quella data la firma dell’accordo definitivo. E’ un passo avanti  nella trattativa che fino alla settimana scorsa  appariva irraggiungibile.  Le società hanno ottenuto molto di quanto chiedevano  e per la scadenza  del 2012, auguriamoci che si trovino intese per rinnovare il calcio italiano . Resta aperta la questione degli allenamenti differenziati  dei fuori rosa. Ritengo, non essere giusto mettere fuori rosa  calciatori solo perché non rientrano nei piani del mister o della società. Deve essere data a \tutti la possibilità di allenarsi insieme al resto del gruppo e non con orari diversi o in campi diversi e senza allenatore e staff medico. Se la Società ritiene non servirsi più delle prestazioni del calciatore contrattualizzato, nessuno lo vieta, ma è altrettanto evidente che lo stesso calciatore non può essere trattato come un’ ammorbato e messo in isolamento o in …sala di rianimazione .Le prospettive di  trovare una nuova società per  questo calciatore sono anche legate al suo livello di preparazione, all’immediato utilizzo, e non ai successivi templi biblici, per entrare in forma. Per quanto riguarda il discorso Tedesco con la Reggina non posso giudicare perché non sono a conoscenza dei fatti”. ( ndr : è anche Lui un fuori rosa, anche se ha tanto contribuito  negli anni della serie A, ma anche due anni fa e l’anno scorso a ridare fiato alla Reggina. La tifoseria, compreso chi scrive ,è molto amareggiata  per l’accaduto. Prova dell’affetto che lega Tedesco alla tifoseria sono stati i tanti applausi  che ha ricevuto, assieme a Bonazzoli, all’atto della presentazione ufficiale della squadra . In un  recente incontro, tra il Presidente e il calciatore sembra si sia concordata la rescissione del contratto, per cui ora occorre che le parti trovino l’intesa sull’entità dell’indennizzo)».

Ritieni utile per calciatori e società un mercato estivo così lungo ?
«Il mercato dovrebbe finire prima e non al 31 agosto, perché nel periodo del ritiro precampionato la squadra dovrebbe già essere completata. Inoltre, l’incertezza della destinazione per la stagione successiva, a livello psicologico, non consente sia al calciatore,che all’allenatore il massimo della concentrazione. Gli schemi, i moduli,si commisurano al materiale umano a disposizione. I movimenti importanti, poi, spesso si concretizzano nell’ultima settimana, se non nelle ultime ore di mercato,nell’attesa dei… saldi di fine stagione. Ne vale la pena?».

Il mercato dei calciatori si è spostato da quello dei nomi, a quello delle date di nascita. Si privilegia l’entusiasmo dei giovani all’esperienza dei vecchi. Cosa ne pensi?
«Secondo me una squadra deve essere composta da un mix di giocatori di esperienza e di giovani che fanno di tutto per arrivare più in alto possibile. Il giovane è  molto motivato , vuole andare avanti, sa che un lungo percorso lo può attendere. Chi ha superato gli anta, mette invece a disposizione della squadra la sua esperienza, il suo ruolo di suggeritore nell’organizzare  le giocate imprevedibili, la saldezza dei nervi, l’ abilità nel gestire la palla nei momenti importanti. Una squadra troppo sbilanciata in un senso o nell’altro non è quanto di meglio si possa attendere».

Alla chiusura del mercato l’Atalanta ha ceduto per 6 milioni l’ex amaranto, Barreto, al Palermo. Si aprono per te maggiori spazi a centrocampo a Bergamo?
«Me lo auguro anche se sono arrivati giocatori importanti per rinforzare ancora di più un reparto che già era buono. Io sono abituato da sempre a lottare e sgomitare per una maglia da titolare ed e quello che farò anche quest’anno. La concorrenza non mi fa paura».

Per quando, tra un paio d’anni, appenderai le scarpette al chiodo, hai già in testa un progetto da portare avanti?
«Mi auguro innanzitutto di giocare più a lungo possibile perché mi diverto e faccio una cosa che come detto sopra, ho fatto da piccolo. Programmi per il futuro ancora non ne ho. Vedremo più in là, ma sicuramente mi piacerebbe rimanere nel calcio».

Come vedi la Reggina 2011-2012?
«Una squadra di giovani che vogliono fare meglio dell’anno scorso. Tifo serie A…e spero che questo accada , meritandolo la città di Reggio e tutte le componenti calcistiche  che ruotano attorno ad essa».

Quali squadre  di serie B  pensi che saranno direttamente promosse in serie A ?
«Come organico vedo la Samp e il Toro ….poi spero che la Reggina possa ripetere i play off dell’anno scorso,… con un Rigoni in meno…».

Quali potrebbero essere le sorprese della serie B  della  stagione da poco iniziata ?
«Penso alle neo promosse Nocerina e Juve Stabia. L’euforia, e il fatto che molti giocatori non hanno mai fatto la serie B ,e quindi si vogliono mettere in mostra, potrebbe rappresentare quella marcia in più per il raggiungimento di obiettivi non prefigurati ad inizio di campionato”.Recentemente,basta pensare al percorso di Cesena e Novara».

Che consiglio puoi dare ad un giovane che vuole intraprendere la tua carriera?
«Che bisogna essere sempre leali e corretti verso gli altri e dare sempre il massimo, a partire dall’allenamento che poi rispecchia la partita della domenica».

Che ruolo gioca il procuratore sulla carriera del calciatore?
«Parte minima. Il procuratore bravo lo fa il calciatore bravo».

Vuoi mandare un messaggio alla tifoseria amaranto ?
«Un grosso saluto a tutti i tifosi della Reggina e un in bocca al lupo alla squadra alla società al Presidente Foti e tutte le persone che stanno dietro le quinte e che lavorano per portare in alto i colori amaranto. Mi auguro che un giorno anche io possa indossare questa maglia e lottare per questi colori. Sarebbe per me il coronamento di un sogno. Grazie e ancora forza Reggina».

Riproduzione, anche parziale, consentita esclusivamente previa citazione della fonte. Tutti i diritti riservati.