ESCLUSIVA TUTTOREGGINA - Carlo Mupo ricorda Maurizio Maestrelli

20.02.2012 14:50 di  Franco Cleopadre   vedi letture
ESCLUSIVA TUTTOREGGINA - Carlo Mupo ricorda Maurizio Maestrelli
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

L’amico  Dott.Carlo Mupo , difensore amaranto degli anni 60, dopo aver saputo del recente decesso di Maurizio Maestrelli,  figlio  del compianto allenatore Tommaso , ha raccolto il nostro invito a ricordarlo, con il commento che alleghiamo. L’occasione ci è stata anche gradita per  tracciare con lo  stesso ex  amaranto ,  un profilo della sua carriera di calciatore , Segretario dell’Associazione Italiano Calciatori  ( AIC ) , Dirigente di Milan Roma ed Avellino … tennista , giocatore di biliardo e nonno felice di Andrea.

IN RICORDO DI MAURIZIO MAESTRELLI

In una tragica scia ci ha lasciati, come il papà Tommaso e la sorella Patrizia, anche Maurizio, uno dei due figli gemelli del grande Maestrelli, l’indimenticato allenatore della fantastica Reggina vincitrice del campionato 1964/65.
Immagine, sentimenti, modi di essere e di intendere la vita e l’uomo: questo era Maestrelli.
Quanti anni trascorsi insieme nel Bari, nella Reggina, quanti ricordi, quanti amarcord. Gli amici che se ne sono andati, quelli che restano, i figli che crescono e si annoiano ai discorsi dei padri e degli zii. Ed ora che siamo uomini ricordiamo, ricordiamo di tutto con letizia, perché la memoria aiuti tutti noi a non stupidire di colpo.

Maurizio e Massimo, ancora adolescenti, erano la mascotte della Reggina, che vinse quel campionato, scrivendo una delle pagine più belle della storia calcistica amaranto. In una foto di quei tempi mi rivedo Maurizio tra le mie braccia e Massimo in quelle di Baldini, e con lo sfondo della tribuna gremitissima i primi piani di Gallusi, Santonico, Alaimo (altro ragazzo strappato alla vita quando era ancora in piena attività per un tragico destino), Florio, Ferrigno, Gatto (giocatore locale e capitano della squadra), Camozzi, Persico, Barbetta, e il massaggiatore Catalano, a cui erano affidate le nostre … preziose gambe, e a  capo fila come sempre il mister Tommaso Maestrelli.

Con tanta malinconia, come non ricordare i momenti di concentrazione e allegria dei ritiri di Palmi. Gli scherzi a iosa, tipici di un gruppo di cui il pallone era il coibente.
Il pallone, le magliette, le lunghe docce ed i commenti sulle partite giocate: il goal mancato per poco, quel maledetto palo, il campo pesante, l’improvvisa stanchezza. E quando si è insieme, come in questa foto, la squadra diventa un gruppo  solido, omogeneo,  perché la passione è la stessa,con  gli stessi  desideri, e  la volontà di diventare presto e bene uomini.
Alla notizia della scomparsa di Maurizio, non trovo parole giuste per confortare chi sta piangendo una morte così tragica e prematura.

Addio , un giorno ci ritroveremo tutti insieme e riprenderemo a trascorrere ore liete e spensierate come quelle passate sul verde tappeto dello stadio Comunale.
Salutami il babbo e digli che continueremo a ricordarvi ed amarvi per sempre.
                                                                                                                                  Carlo Mupo

 


                                                                        VITA E CARRIERA DI  CARLO MUPO

Nasce ad Avellino il 20 Aprile del 1935, dove inizia la carriera di calciatore nel 1953, per concluderla nella Reggina nel 1968. In 15 anni ha ricoperto tutti i ruoli della difesa, da terzino a stopper a libero. Fisicamente ben dotato, alto oltre 180 e 75 Kg di peso, nel “54  passa al Foggia, allenato da Marsico, Remondini ed altri, dove  rimane  fino al “57, disputando 87 partite e segnando qualche rete .

Dal  “57 al 64  è a Bari: 4 campionati di  A e 3 di B  con 125 presenze. Allenatore è Federico Allasio (padre della famosa attrice Marisa),  e come secondo Tommaso Maestrelli  (ex calciatore di Bari, Roma, Lucchese, oltre a 14  presenze in nazionale tra il “41 e “42) . Nel “64 Maestrelli, viene chiamato ad allenare la Reggina in serie C dal Presidente  Oreste Granillo. Tra i calciatori che Maestrelli richiede c’è proprio il difensore Carlo Mupo del Bari.

Nel 64-65, sotto la guida di Maestrelli, la squadra  conquista la prima storica promozione in serie B e per essa Maestrelli riceve la medaglia del  seminatore d’oro come miglior allenatore di Serie C.  Mupo da calciatore rimane  a Reggio fino al 67/68, anno in cui concluderà la carriera ( in amaranto, quindi,  un anno di C e 3 di B, con 84 presenze e 2 goal ). Si fermerà in amaranto anche l’anno successivo come allenatore dei ragazzi e qualche reggino ( il prof. Leonardo Pangallo ) ricorda che già dalle sue prime apparizioni a Reggio, sulle colonne di Gazzetta del Sud, si leggevano sue prese di posizione, in favore della categoria dei calciatori.

Nel ’61 studente di Economia e Commercio ( conseguirà la laurea nel 1965 ), incontra alla Compagnia Atleti di Roma Sergio Campana , calciatore di Lanerossi Vicenza e Bologna e studente di giurisprudenza. Diventati  amici, decidono di  prendere in affitto  a Roma,una stanza in comune , per condurre una vita più spensierata, fuori dalla cinta  militare .Da questa amicizia nasce l’idea di creare un ‘associazione idonea a tutelare  in qualche modo i calciatori. La frase ricorrente tra i due è “ Ti rendi conto di quante cose potremmo ottenere noi calciatori,se fossimo uniti “ ? I fermenti dell’epoca sono  tanti:  i successi dell’Inter di Helenio Herrera , le canzoni di Gino Paoli e Mina, i dribbling di Sivori,  l’automobile,che grazie alle costruende autostrade,  incominciava ad invadere strade e città , i televisori in bianco e nero  e  Lascia o raddoppia. Ci si avviava verso quel periodo rimasto famoso nella storia come il “ 68 . L’incalzar degli eventi accendeva, quindi, gli animi, mondo del calcio compreso.

Le idee di Carlo e Sergio prendevano corpo giorno dopo giorno . La voce circolava e Carlo viene chiamato a Milano dall’Avv. Masera per parlarne .All’incontro partecipano anche  Gianni Rivera, stella del Milan ed  Eugenio Rizzolini mediano del Brescia. L’avvocato Masera presiedeva allora, un’associazione, che  era solo un sindacato anomalo :  infatti, non era riconosciuta come controparte da F.I.G.C. e Lega, e neanche gli stessi calciatori si riconoscevano in essa. Mupo convoca a Bologna tutti i capitani delle squadre di A e B e li informa dell’evolversi degli eventi: fa presente la necessità di costituire una nuova associazione di soli calciatori in attività, che potesse esercitare le necessarie pressioni perché venissero riconosciuti i propri diritti. Ottenuto il consenso di tutti i capitani, chiama  l’amico Campana ed insieme preparano la nascita del nuovo sindacato. Il Consiglio doveva essere formato da giocatori di primo piano, i cui nomi altisonanti potessero richiamare l’attenzione di tutto il mondo calcistico nazionale. Il 3 luglio del 1968, a Milano, nello studio del notaio Giancarlo Barassi nasce l’ A.I.C. con Campana presidente e Mupo segretario. Ne fanno parte Bulgarelli, Corelli, Losi, De Sisti, Rivera, Mazzola, Sereni, Castano. Seguirono incontri importanti per l’avvio del sindacato, con i maggiori esponenti del calcio  nazionale: Franchi, Stacchi, Carraro. E fu proprio Carraro a suggerire al nuovo presidente del Milan, avvocato Federico Sordillo, l’acquisto di Mupo, che diverrà segretario generale dei rossoneri dopo la morte di Bruno Passalacqua.

Infatti,  alla fine del 1971 , Mupo,dopo aver parlato con Campana e gli altri membri del Consiglio, si dimetteva  dalla carica di segretario dell’ A.I.C. per accettare l’ incarico presso il Milan, potendo questa scelta rappresentare la soluzione del suo problema di lavoro. La presidenza dell’ A.I.C. diramò in quella occasione il seguente comunicato: “Il consigliere dott. Carlo Mupo ha rassegnato le dimissioni avendo accettato un incarico presso la società calcio Milan. Il presidente Campana, con il quale il dott. Mupo si è continuamente consultato e dal quale ha avuto la più ampia comprensione per la sua scelta, lo ringrazia per la preziosa opera svolta fin’ora insieme all’associazione, e gli augura un profiquo lavoro nella nuova società.”

Mupo rimarrà al Milan dal “71 al “73 . In fase di scadenza di contratto  viene chiamato a ricoprire ruoli dirigenziali anche dal Presidente della Reggina Granillo, ma … Milan lè un gran Milan… Successivamente passa alla Roma con l’incarico di Direttore Generale, dove opera  per quattro anni. Approda successivamente ad Avellino, nel pieno fulgore della società, fino a quando il Presidente della FIGC,  l’avv.Sordillo, dopo aver vissuto lo scandalo del calcio scommesse * dei primi anni 80, lo chiama in Federazione. Sordillo ,si proponeva di dare nuova linfa al calcio italiano dopo gli scandali,che avevano portato anche all’arresto di calciatori famosi. Era convinto  che l’imminente partecipazione ai campionati del mondo in Spagna ( 1982 ),sarebbe stata una disavventura per la nazionale azzurra .L’idea era di anticipare il futuro ,ma  la splendida vittoria italiana dei mondiali dell’82 , lasciò tutto immutato. Mupo ritornò per 3 anni ad Avellino e quella che era stata  la prima tappa del calciatore Mupo  è stata anche l’ultima del Dirigente dott. Carlo Mupo.Oggi si gode  il meritato riposo. Segue sempre il calcio e la Reggina e  l’anno scorso ha partecipato alla trasmissione di Telereggio, Caffè Amaranto, ricordando con piacere  gli anni trascorsi in riva allo Stretto, e per i quali è tutt’ora in contatto con alcuni Reggini. Si diletta tanto con il  nipotino Andrea e cura i suoi hobbyes preferiti: il tennis, dove ha conseguito anche importanti successi vincendo per 4 anni consecutivi il titolo di campione regionale del Lazio per le categorie over 45 e 55, ed il biliardo, presso il suo circolo Sporting Club EUR di Roma.

Per il Totonero, come venne successivamente chiamato, il 23 Marzo del 1980 , alla ventiquattresima  giornata,alla fine degli incontri’domenicali, vengono arrestati 14 calciatori, di primo piano, in quanto complici di un giro di scommesse  clandestine , ed il 23 Dicembre dello stesso anno tutti gli indagati vengono prosciolti poiché il fatto, a livello penale, non costituisce reato. Trattandosi,però, di reato per le leggi del calcio, nei loro confronti vengono  adottati  provvedimenti  disciplinari  essendo provata  l'accusa di illecito sportivo. Tra questi,forse il più famoso, è la squalifica di Paolo Rossi,giocatore del Perugia ,futuro campione del mondo in Spagna “82, competizione nella quale  conquisterà  anche  il titolo di capocannoniere con 6 reti e successivamente il  Pallone d’oro.

(Nella foto, la Reggina vincitrice del campionato di serie  C 64-65, che conquista la prima storica promozione in serie B. Da sinistra: Maestrelli,Baldini con in braccio uno dei due gemelli  di Maestrelli, Gallusi,Santonico,Alaimo, Florio, Mupo, con in braccio l’altro gemello,Ferrigno,Gatto,Camozzi,Persico,Barbetta e il massaggiatore Catalano).