REGGINA: MESSAGGI DA PALMI

02.09.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: MESSAGGI DA PALMI

Rotto il ghiaccio della nuova stagione, con una qualificazione giunta al termine dei tiri dal dischetto che, per i tifosi dai capelli bianchi, riporta alla memoria ben altre sfide con obiettivi più significativi ed il cui esito positivo rappresenta quasi un inedito, vogliamo porre la lente di ingrandimento su una prestazione che, al di là di un dato estetico fisiologicamente non eccelso, può essere utile a dare preziose indicazioni in vista del più importante e sentito esordio in campionato.

La partita di Palmi ha lanciato messaggi abbastanza precisi e, per certi versi, graditi per una tempistica che consente di poterne fare tesoro in termini di gestione della rosa ed atteggiamento, tenendo ovviamente presente tutte le variabili che comporta un impegno di fine agosto, sia dal punto di vista climatico che di una condizione realisticamente ancora non al top (e guai se lo fosse), nonché dal campo neutro.

Possiamo intanto già dedurre che la difesa potrebbe rappresentare, come auspicato, un ottimo punto di partenza in ottica torneo, con i due centrali apparsi già solidi e determinati anche in situazioni “sporche”, come spesso ci andrà a capitare soprattutto in determinati campi, ed in questo senso giudichiamo assai proficuamente la circostanza di aver tastato con mano un terreno di gioco “problematico” per dimensioni e superficie; sul portiere, la topica finale di Lagonigro, di cui tendiamo spesso a dimenticare che abbia “solo” 19 anni, ha finito per offuscare una gara in cui, come sovente gli capita, ha gestito la situazione con la consueta personalità, fatta di uscite tempestive e sicurezza tra i pali.

Il reparto che certamente ha destato non le migliori impressioni è il centrocampo, dato che paradossalmente non dovrebbe portare preoccupazioni a medio termine in quanto, conoscendo perfettamente spessore e potenzialità dei singoli interpreti, può essere ascrivibile esclusivamente a requisiti atletici chiaramente in divenire causa anche un avversario che ha scelto di effettuare un pressing asfissiante anche al di sopra della rispettiva capacità atletica, e che giocoforza ha pagato pesantemente dopo l’intervallo: sotto questo aspetto, accogliamo invece con favore la capacità dei nostri di gestire le forze nell’arco dei novanta minuti in relazione alla condizione posseduta, dato assolutamente rimarcabile in ottica campionato.

Sulla fase offensiva, nello specifico la situazione Ferraro, va metabolizzato al più presto il fatto che l’ex Sambiase non possa, per caratteristiche, essere paragonato in alcun modo a Barranco e che dunque non si possa pretendere lo stesso lavoro di raccordo compiuto dall’argentino lo scorso anno, per cui debba essere sfruttato in virtù delle sue doti soprattutto aeree, cosa che domenica non è quasi mai avvenuta anche per le già citate circostanze contingenti e che invece potrà rappresentare un’alternativa importante, soprattutto a gara in corso, considerando insindacabile il ruolo da protagonista che ricoprirà Montalto e dando per scontato un apporto di livello superiore da parte degli esterni.

Una menzione a parte meritano gli under: come già specificato da Trocini, il pacchetto dei fuori quota comprende elementi che, Palumbo a parte, affrontano un campionato da “grandi” per la prima volta e vanno quindi aspettati ed incoraggiati, fermo restando che il tecnico può usufruire di una doppia alternativa per ruolo, senza dimenticare che analoghi problemi toccheranno anche alle dirette avversarie.

Un’ultima considerazione riguarda il fattore ambientale: come detto, Palmi ha rappresentato un antipasto assai attendibile di ciò che ci aspetterà nei prossimi mesi e che d’altronde abbiamo già ampiamente toccato con mano nelle scorse annate: dunque al di là delle capacità tecniche, delle trame di gioco e della qualità dei singoli, sarà probabilmente la capacità di prevalere nelle partite border line a risultare decisiva ai fini della classifica finale, attraverso un atteggiamento che dovrà essere intriso di agonismo e soprattutto di cinismo in dosi massicce. E proprio Favara, domenica pomeriggio rappresenterà un bel battesimo di fuoco e, dunque, un banco di prova come si deve.