NON MOLLIAMO,NON FASCIAMOCI LA TESTA PRIMA DI ESSERCELA SPACCATA. Intervista a Santagati, già calciatore della Reggina
Di reggini, puro sangue, che hanno firmato la storia della Reggina del primo centenario, ne abbiamo scovato uno che ha indossato l’ amaranto, nel ruolo di mediano, sul finire degli anni cinquanta. Parliamo di Giuseppe Santagati. Peppuccio per gli amici, non ha mai dimenticato le sue origini e la sua Reggina. All’epoca, vestivano l’amaranto due dei tre fratelli Santagati Peppuccio e Mario ,mentre il maggiore Italo, si apprestava a diventare funzionario di un Istituto di Credito .
Peppuccio, proveniente dalla squadra locale ,del Santa Caterina, allenata dal mitico Don Rocco è stato sempre nella Reggina, mentre Mario,terzino sinistro, chiuso da Barbetta, preferito da Maestrelli, è andato al Treviso allenato dal terzino della Juve, Manente. Peppuccio, associava il gioco con lo studio e lasciato il calcio e la Reggina, ha abbracciato la professione medica, divenendo, tra gli altri prestigiosi incarichi, docente di clinica medica all’Università di Pavia e Direttore Generale dell’Ospedale di Legnano.Mario, conseguita anche Lui la laurea, lo ricordiamo qualche anno fa alla guida dell’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio.
Era nostra intenzione mandare questa intervista in concomitanza con il centenario amaranto, ma purtroppo l’amico Peppuccio, aveva programmato una vacanza all’estero, e non ci è stato possibile raggiungerlo .
CHE NE PENSI DELLA REGGINA ATTUALE?
La trovo un po’ giù di corda e non solo per la posizione in classifica. Cosa sta accadendo a Reggio ? Ho l’impressione che il Presidente Foti, o se preferisci l’ex Presidente Foti, sia un po’ stanco, nel momento in cui con la sua trentennale esperienza nel mondo del calcio, non riesce a risollevare la squadra…Nutro, tuttavia, la speranza, che nella fase finale di questa finestra di mercato ,riesca a puntellare meglio l'organico.
LA SOCIETÀ HA GIÀ PRESO IL PORTIERE PIGLIACELLI E C’È IL RITORNO IN SQUADRA DI BARILLÀ COME VEDI AD OGGI LA SITUAZIONE?
Ritengo molto importante il ruolo del portiere, perché leggendo qualche commento, mi sono fatta l’idea che il calo di forma dell’ex portiere Benassi, abbia inciso sull’esito di alcune partite. Mi sembra che il calo, ha pesato in termini di 7-8 punti ed oggi averne 21 o 22 poteva significare salvezza certa e minori rifiuti da parte di alcuni calciatori a scendere a Reggio .Su Barillà, non posso che dire che un reggino in campo, può rappresentare quel valore aggiunto di cui oggi il centrocampo e la squadra ne hanno bisogno.
VUOI MANDARE UN MESSAGGIO AI REGGINI ?
L’attenzione verso la squadra deve essere sempre viva. Invito i miei concittadini, ai quali porgo un saluto ,di stare vicini alla squadra e tifare anche per noi che da diversi decenni abbiamo creato altrove il nostro centro d’interessi. I calciatori hanno bisogno di sentirsi sulla pelle il calore del pubblico amico per accrescere la qualità della prestazione .E’ sempre vero che l’urlo dagli spalti rappresenta il 12°uomo in campo. E’ con queste spinte che si velocizza l’azione , si supera l’avversario e si porta la squadra al successo. Abbiamo davanti tutto il girone di ritorno e non è scritto da nessuna parte che tutto debba continuare ad andare male. Non molliamo, non fasciamoci la testa prima di essercela spaccata …
QUANDO HAI ESORDITO IN PRIMA SQUADRA CON LA REGGINA?
Ero ben visto da Oronzo Pugliese, ma l’esordio è stato un Anconitana –Reggina dell’ottobre 58. con il nuovo allenatore, Attilio Kossovel ,altro fiumano,. Quell’anno giocai con Bercaric. L’anno successivo con gli allenatori Bosi-Migliorini, ho avuto compagni di squadra che hanno fatto la storia della Reggina, da Gatto, a Bumbaca, da La Valle a Oblach, da Gallusi,a Galbiati , oggi al fianco di Capello, alla guida della nazionale russa” .
QUALE ERA IL TUO RUOLO ?
Mediano. Oggi si direbbe mediano di spinta.
AI TUOI TEMPI, QUANTO PERCEPIVA UN CALCIATORE DI SERIE C ?
Non c’erano dati ufficiali. So solo che a noi non sempre titolari ,di tanto in tanto, veniva dato qualche gettone di presenza,mentre per i vari Morselli, Oblach, Bumbaca, De Vito, Leoni, Gatto, Baldini,Casisa,Cadè, Ansalone, Scarlattei, e qualche altro, c’erano accordi contrattuali.
HAI GIOCATO CON BERCARIC,CHE RICORDO HAI DI LUI ?
E’ arrivato a Reggio, mentre frequentavo le elementari e del quale sentivo parlare. Purtroppo andò via nel 1949 ed ebbi poco tempo per apprezzare personalmente le qualità. Ma ritornò alla Reggina nel 58/59, quando già facevo parte della rosa amaranto e scendere in campo con lui in un Reggina-Siracusa, finita 0-0 nel novembre del 58,è stata una bella soddisfazione. Avanti negli anni , non era più scattante, giocava d’astuzia, cercava di risparmiarsi sapendo ben proteggere la palla e mi considerava la mascotte della squadra.
COME ERA FUORI DAL CAMPO ?
Era noto non solo come realizzatore, ma anche come accanito fumatore , bravo giocatore di poker e dedito ai divertimenti serali, ai quale dedicava gran parte del tempo libero, sottraendolo agli allenamenti .
CON LE SUE 75 RETI CON LA REGGINA ,DETIENE , IL RECORD DEL MAGGIOR REALIZZATORE DI TUTTI I TEMPI E GLI È SECONDO CON 48 RETI, ALBERTO GATTO . COSA RICORDI DI GATTO , BUMBACA E GLI ALTRI COMPAGNI ?
Come dimenticare il grande capitano Alberto Gatto , reggino di Villa San Giovanni ( n.d.r 12 ottobre 1931 – Udine, 21 agosto 1976) che per oltre 10 anni indossò la maglia amaranto. Era tutto anima e cuore, sempre pronto a dare la carica ai compagni in difficoltà. Lui si, che mordeva le caviglie agli avversari. Tra Lui e Bumbaca , i due Reggini in squadra, c’era poco da scherzare per gli attaccanti. Gatto ha iniziato da centroavanti e concluso da libero, mentre Bumbaca ,terzino sinistro, che non eccelleva in altezza , suppliva a ciò con l’aggressività e l’agilità atletica in elevazione, per cui in campo si faceva rispettare. Ricordo anche La Valle, Romoletto per gli amici, che in un’amichevole Reggina –Juventus, tentò di dribblare il maestro del dribbling, ovvero il grande Sivori.
QUALCHE ANEDDOTO ?
Il portiere Morselli, oltre a guadagnare con il calcio, era anche proprietario di una buona fabbrica di maglieria, di cui si serviva la Reggina per le sue esigenze, ed anche noi calciatori gli ordinavamo qualcosa, apprezzandone sia la confezione che la qualità dei filati. Ricordo anche che la sera prima della partita in trasferta, i miei compagni, andavano al cinema o giocavano a carte, mentre io preferivo rinchiudermi in camera e studiare.