Abodi conferma l'intenzione di istituire Agenzia per controllo economico dei club: "Come mai tanta agitazione su questo tema?"
Continua il duello a colpi di dichiarazioni tra il ministro dello sport Abodi da un lato, Gravina, la FIGC e il presidente Coni Malagò dall'altra in merito all'annunciata istituzione di un'Agenzia per il controllo economico-finanziario dei club Prof
Abodi, intervenuto questa mattina a Radio1, ha nuovamente parlato della questione: "Sul tema ho visto tanta agitazione e anche alcune inesattezze relativamente all'attentato dell'autonomia. Avrei voluto che lo stesso fermento si manifestasse quando sono stati stralciati debiti fiscali di squadre di club professionistici di A, B e C per oltre 100 milioni soltanto negli ultimi due anni. Evidentemente i controlli non hanno consentito di fermare alcune realtà o comunque di allertare alcune situazioni critiche. Peraltro è una bozza soggetta a ulteriori contributi, la giornata odierna mi auguro sia propizia. La bozza è stata fatta uscire indebitamente, in maniera non corretta e quindi si è data una lettura non definitiva a un testo non definitivo. A volte basta solo un po' di buonsenso e di tranquillità".
Abodi ha poi proseguito: "Mi domando come mai tanta agitazione, stiamo parlando semplicemente di controlli finanziari, che dovrebbero essere quasi un fattore indifferente. Devono essere fatti bene e possibilmente anche in modo indipendente e terzo. Nulla viene toccato relativamente alla definizione dei criteri da parte della Federcalcio, nulla viene toccato per l'attribuzione delle licenze per la partecipazione dei campionati. Vorrei sapere dov'è l'attentato all'autonomia dello sport".
La nuova agenzia costerebbe due milioni e mezzo l'anno: "Sarà a carico dei club? Anche questo è un tema di cui stiamo discutendo. Nell'ambito di un mondo che ha un turnover finanziario di diversi miliardi, due milioni e mezzo sarebbero un investimento in sicurezza e in terzietà di cui hanno bisogno soprattutto quei club che pagano regolarmente e che chiedono che le stesse regole vengano rispettate da tutti, anche per garantire l'equa competizione".
Potrebbero intervenire UEFA e FIFA: "Qui non è minimamente toccata l'autonomia sportiva. Si sta semplicemente attribuendo a un soggetto terzo i controlli finanziari, che non rientrano minimamente nelle scelte sportive che sono prerogativa assoluta della Federcalcio".