REGGINA: TALVOLTA APPARIRE È PIÙ IMPORTANTE DELL’ESSERE

19.06.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: TALVOLTA APPARIRE È PIÙ IMPORTANTE DELL’ESSERE

Nella giornata in cui è finalmente arrivata l’ufficialità del prolungamento contrattuale con Bruno Trocini, con cui comunque era stata già raggiunta nei giorni scorsi l’intesa economica e programmatica, tutto tace sul fronte relativo alla costruzione della squadra che dovrà impattare sul nuovo torneo di quarta serie.

Premettendo che l’attuale periodo non appare foriero di novità non solo per noi ma per chiunque, non risultando alcuna ufficialità da parte delle formazioni che comporranno il prossimo girone I di serie D, comprese quelle compagini che hanno già esplicitamente manifestato ambizioni di alta classifica, e pur sapendo benissimo che il modus operandi di questa società si è sempre contraddistinto per l’estremo riserbo riguardo le trattative portate avanti, per cui si ricordano pochissimi spoiler di mercato rivelatisi successivamente affidabili, è altrettanto vero che, come abbiamo avuto modo di evidenziare nei giorni scorsi, questo precampionato non può essere considerato alla stregua di quanto abbiamo già vissuto in passato, trattandosi di una situazione pressoché inedita nella storia amaranto, quantomeno dal dopoguerra in poi.

L’essere costretti a disputare la terza consecutiva stagione in serie D può comportare effetti collaterali potenzialmente deflagranti: per quanto abbiamo già evidenziato, senza alcun timore di smentita o di essere tacciati di parzialità, che l’andamento del torneo appena concluso avrebbe oggettivamente meritato miglior sorte dal punto di vista del risultato sportivo in virtù del terzo miglior punteggio in assoluto conseguito nell’ambito generale dell’intera categoria, nondimeno dobbiamo metabolizzare l’ostinazione di una realtà che ci vedrà ancora relegati in questo limbo calcistico che amplifica a dismisura la necessità di tornare il prima possibile a livelli più consoni, e con essa le aspettative di una tifoseria i cui margini di tolleranza sono destinati a divenire sempre più ridotti.

Ecco perché, e lo ribadiamo con forza, questo è uno di quei momenti in cui i consueti silenzi societari dovrebbero saggiamente far posto ad una comunicazione che sia il più rassicurante possibile. Si è sempre affermato, anche nel momento in cui non vi era certezza di quale sarebbe stato il campionato da disputare il prossimo anno, che lo zoccolo duro della squadra avrebbe costituito, in ogni caso, la base su cui costruire l’intera rosa: ad oggi, al di là di dichiarazioni sporadiche ed indiscrezioni più o meno attendibili, non è dato conoscere con assoluta certezza la composizione di tale base.

Ci saremmo aspettati che, almeno in questa fase, accanto agli elementi già contrattualizzati per la prossima stagione fossero già da ora ufficializzati coloro che, pur in scadenza di contratto, sono stati ritenuti meritevoli di riconferma anche per il prossimo torneo, in ordine a quella continuità tecnico tattica di cui la conferma di mister Trocini rappresenta la cartina di tornasole: più ciò non accade, più rischia di aumentare l’incertezza in capo ai tifosi anche in virtù di notizie che vedrebbero alcuni dei protagonisti del torneo appena concluso nelle mire di ambiziosi rivali proprio in virtù di un presunto mancato accordo valido per un rinnovo che appariva ai più scontato ma come detto, tarda ad arrivare o comunque ad essere formalizzato.

Siamo sempre stati dell’avviso che, di norma, le chiacchiere solitamente soccombono dinanzi alla concretezza di chi lavora, anche sottotraccia, affinché l’organico definitivo possa risultare sufficientemente competitivo tanto da non lasciare spazio ad alcun competitor; tuttavia rilanciamo il concetto per cui, in questo momento, l’apparenza assume un ruolo quasi paritetico rispetto all’essenza, risultando quasi determinante la necessità che la piazza venga rassicurata, per non dire quasi coccolata, sullo stato dell’arte: pensare che l’onda lunga dei buoni uffici costruiti durante lo scorso torneo possano da soli essere sufficienti a colmare la fisiologica delusione, mista a doverosa aspettativa, di un ambiente comprensibilmente bramoso di certezze, sarebbe un errore clamoroso e soprattutto pericoloso per il mantenimento di un clima costruttivo e favorevole, elemento pressoché indispensabile affinché il progetto possa prosperare nel migliore dei modi.

La speranza è che possa essere proprio l'ufficializzazione del rinnovo con il tecnico a fungere da cavatappi verso un evolversi della situazione proprio in questo senso.