Nicolas Viola si racconta: "La Reggina mi ha fatto crescere come uomo, ho tanti ricordi meravigliosi"

01.06.2025 08:45 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Nicolas Viola si racconta: "La Reggina mi ha fatto crescere come uomo, ho tanti ricordi meravigliosi"
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Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari, ha parlato ai canali social del club rossoblù e ha raccontato dei suoi inizi e della sua esperienza in amaranto:

"Nasco a Oppido Mamertina ma cresco – anche calcisticamente – a Taurianova: anche mio padre giocava per cui io e mio fratello siamo cresciuto con la fissa del calcio. Tante cose accomunano Sardegna e Calabria, qui ci sono molti elementi che mi ricordano il posto in cui sono nato. Sono molto diverse per certi aspetti, ma devo dire che Cagliari a volte mi ricorda Reggio Calabria. Mi sono trovato subito a mio agio qui, quando sono arrivato mi sembrava di esserci da diversi anni".

Continua Viola: "Ho iniziato a giocare a 4/5 anni, ho avuto la fortuna di avere mio fratello che giocava e che ha un anno in meno di me. Già quando eravamo bambini la passione per il calcio rappresentava tutto, ci siamo ritrovati più da grandi perché da piccoli avevamo compagnie di amici diverse. Siamo cresciuti con la voglia di giocare e arrivare in Serie A, la competizione tra fratelli nasce da subito per quanto tu possa voler bene a tuo fratello: è una rivalità positiva e la sua influenza mi ha aiutato molto. Lui giocava un po’ più avanti di me, era un attaccante. Io ho dovuto fare un percorso di crescita personale per capire meglio le mie emozioni"

Sulla Reggina: "Sono arrivato anche prima e poi verso il 17/18 anni si sono resi conto del fatto che avevo qualcosa in più rispetto agli altri. Mi ero affacciato in prima squadra nel periodo in cui avevo ricevuto la prima convocazione in una nazionale giovanile. Serie A? Ho vissuto bellissimi anni lì, la Reggina mi ha fatto crescere tantissimo come uomo; l’esordio è stato bellissimo. Ricordo che giocai dal primo minuto e che poi mio fratello subentrò a me, ricordo questa esperienza con tantissima gioia anche se avrei voluto giocare assieme a lui. Uscire dal mondo del mio paesino, conoscendone poi uno nuovo, non dico che mi abbia spaventato; credo che mi abbia spinto a dover fare qualcosa in più".