Il triste racconto di Simone Giacchetta: "In Val Seriana é una tragedia, siamo in una fase ancora critica"

05.04.2020 22:25 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Il triste racconto di Simone Giacchetta: "In Val Seriana é una tragedia, siamo in una fase ancora critica"
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© foto di Federico De Luca

Il drammatico racconto di Simone Giacchetta, ds dell'Albinoleffe, direttamente da una delle zone più colpite dal disastro coronavirus, come riportato dal sito ufficiale del club lombardo:

"Il fatto di lavorare in una realtà bergamasca come la nostra fa sì che questa tragica situazione si senta e si percepisca in ogni momento. La Val Seriana, una delle zone più contagiate d'Italia, è la terra d'origine della nostra società: molti tifosi dell'AlbinoLeffe vengono da lì e tanti amici purtroppo sono stati duramente colpiti dal virus. Siamo al centro di uno dei peggiori focolai, ci sono state tante vittime e la salute della comunità è stata minacciata. È tragico sapere che tante persone che magari venivano ad assistere alle nostre partite non ci sono più"

Continua Giacchetta: "Il dottor Riva, il nostro medico sociale, che lavora come anestesista nella terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sta vivendo questa dura battaglia al Coronavirus in trincea, da eroe. Ci ha messo fin da subito al corrente di quella che era la portata del problema e della sua pericolosità, anche nel primo periodo in cui non si sapeva ancora se fosse stato possibile continuare a giocare o meno".

L'ex capitano e DS della Reggina sottolinea: "Il calcio in Italia è fermo in attesa di sapere se ci saranno le condizioni sanitarie necessarie per poter riprendere un'attività di gruppo e quindi anche a giocare. Parliamo della quarta azienda del Paese, con un interesse notevole sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale. Credo che si cercherà di fare il possibile per riprendere almeno il campionato di Serie A. Qualunque cosa venga detta in questo momento però è solo figlia dell'ottimismo insito in ognuno di noi, con la speranza che questo male venga sconfitto. La realtà dei fatti è che a livello di contagio siamo ancora in piena fase di picco. L'augurio resta quello di tornare presto a giocare e ad abbracciarci tutti insieme".