De Laurentiis attacca le istituzioni calcistiche: "Chi gestisce il calcio pensa solo alle proprie poltrone"

24.12.2025 18:25 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
De Laurentiis attacca le istituzioni calcistiche: "Chi gestisce il calcio pensa solo alle proprie poltrone"
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Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, intervenuto a Radio Crc, ha rifilato una bordata alle istituzioni sportive nazionali e internazionali:

"Il passaggio dalla Serie B alla Serie A per me è stato un momento indimenticabile. Io per tutta la mia vita ho cercato di far divertire le persone come il cinema e credo che ci siano pochi produttori al mondo che hanno avuto così tanti successi ogni anno come li ho avuti io. Quindi quando io vedo che i tifosi trasmettono a un'intera nazione questo senso di rivincita e questa soddisfazione, quello è un sentimento ed un godimento che non ti può dare nessun'altra situazione. Penso al bus scoperto e ai numeri che ha fatto la trasmissione in diretta su Rai Italia. Queste sono cose che segnano profondamente e ti danno una dimensione dell'importanza del calcio, che secondo me chi gestisce da un punto di vista istituzionale il calcio non ha ancora capito. Perché sono troppo legati alla propria poltrona e a pensare come essere rieletti e a non considerare l'importanza del fatto che non si deve distruggere un gioco giocando troppo. Ci stanno facendo venire gli incubi degli infortuni, perché si gioca troppo. Bisognerebbe cambiare il rapporto di lavoro, dovrebbero essere dei liberi professionisti, che non si sottopongono a degli stress vincolanti anche da un punto di vista sindacale".

De Laurentiis ha poi aggiunto che "noi abbiamo dei grandi signorotti che comandano il calcio e pensano che a un certo punto la loro rieleggibilità passi attraverso delle formule che fanno soltanto sorridere. Il problema è che tutti vogliono aggiungere e nessuno vuol levare: i nostri calciatori, pagati da noi, vengono dati alla Nazionale con una leggerezza incredibile, quando dovrebbe essere il club a decidere. A questi signori che governano il calcio a livello mondiale non interessa la protezione del tifoso per il quale il campionato nazionale ha vero valore. Si deve ripercorrere l'atlante dei problemi che affliggono il calcio italiano e soltanto i proprietari hanno la capacità in 24 ore di prendere le decisioni del caso".