Abodi su follia ultras: "Tempo di riflessione per alcune tifoserie". Poi si permette a "tifosi" di portare ordigni dentro gli stadi

"L'auspicio é che soprattutto la morte di Raffaele Marianella e la decisione della chiusura delle trasferte possano servire da elemento di riflessione e anche di responsabilizzazione. Il mio pensiero va alla famiglia di Raffaele ma un pensiero va anche alle tante persone perbene che non possono essere accomunate ad una responsabilità collettiva. Mi auguro che questo tempo di riflessione e anche di qualche limitazione serva a comprendere quale dovrà essere il modello futuro nel quale ognuno deve rispondere del proprio comportamento, affinché chi voglia andare allo stadio o ad un palazzetto in pace non veda limitata la sua libertà semplicemente perché, non lo sport, ma la società ha qualche delinquente che si manifesta in maniera così dolorosa passando in pochi attimi da teppista ad assassino. Bisogna mantenere la sensibilità nei confronti dei tifosi di tutte le età che hanno diritto di fare anche una trasferta in sicurezza". Lo ha detto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi a margine della cerimonia del Premio Colalucci al circolo Antico Tiro a Volo, commentando i fatti di Rieti che hanno portato alla morte dell'autista del bus di tifosi pistoiesi e lo stop per tre mesi alle trasferte dei tifosi di calcio di Pisa e Verona.
Di certo non è stata imboccata la strada giusta se si consentono a gruppi di esagitati di percorrere 500 chilometri con dietro un vero e proprio arsenale, come i tifosi della Nocerina che hanno lanciato sul campo del Granillo almeno 10 veri e propri ordigni che potenzialmente potevano fare molto male.