L'angolo dei Tifosi, la Reggina ko a Palermo: le vostre mail
La Reggina cade sul campo del Palermo e allunga il suo periodo particolarmente delicato.
Cosa ne pensate del cammino degli amaranto e sulle prospettive della seconda parte di torneo? Sullo sfondo resta il mercato, ma gli amaranto hanno annunciato di non voler fare pazzie: servirebbe qualcosa per arricchire l'organico?
Dite la vostra, scrivete alla mail tuttoreggina@libero.it.
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Un saluto a tutti Redazione e Tifosi.
L'ho scritto in una precedente mail e me ne sono di più convinto dopo la partita di ieri: servono fare al più presto urgentemente questi 10/12 punti che ci separano dalla salvezza matematica e per il momento (ora difficilissimo) accontentarsi e ringraziare questa squadra per quanto fatto fino ad ora e per quanto farà nel prosieguo del campionato.
I giocatori più compassati che nel girone di andata sono stati quasi perfetti, nel nuovo anno stanno tirando le cuoia dal punto di vista fisico e di tenuta mentale specie in difesa.
Chi di calcio ne mastica un pochino questi alti a bassi nelle squadre non sono novità salvo eccezioni (Frosinone di quest'anno in B e Napoli in A). Certo il tifoso si aspetta sempre il meglio dalla propria squadra e non gli si può precludere di sognare sempre traguardi importanti.
Non mi va più di ripetere il solito ritornello per ora in voga: "pensiamo dove eravamo a giugno come società e ringraziamo....".
La squadra deve pensare partita dopo partita e presentarsi con le migliori energie del momento al netto di infortuni e squalifiche che ora sono più evidenti di prima e si noteranno ancor di più da qui alla fine.
Un ultima considerazione faccio, e forse non spetta a me farla che risiedo fuori Reggio da diversi anni e che non vivo la realtà cittadina (economica, sociale ed ambientale) e quindi sono impossibilitato ad andare allo stadio : vi pare che una squadra ai primi posti della classifica debba contare su una presenza di pubblico mediocre come si registra da qualche partita a questa parte? Ieri a Palermo (città da mezzo milione di abitanti, dirà qualcuno) c'erano più di ventimila spettatori e prima della partita erano a metà classifica.....
Credo che alla fine tutto ha una spiegazione logica....
Un saluto a tutti.
Piero da RM
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Buonasera redazione <> nella bolgia, immagino, della favorita e senza il calore dei nostri tifosi era lecito aspettarsi un arbitraggio, non dico di parte, ma più o meno casalingo. Sono partite in cui ci vuole temperamento soprattutto perché il tifo contro condiziona la testa e le gambe. Non voglio fare nomi ma qualcuno dei nostri un poco è carente da questo punto. Comunque credo che a Gagliolo e Menez un po di sano riposo farebbe bene per un turno o più. Sono giocatori che hanno dato tanto quest'anno e menez quando è in vena è un fuoriclasse, però hanno bisogno di rifiatare. Proviamo i nuovi arrivati. Un po di coraggio mister inzaghi. Sei un ottimo allenatore ma rischiare ogni tanto fa bene. Peccato per i troppi pareggi sfumati perché saremmo secondi da soli. Visto che la società non vuole fare il grande salto e li comprendo, rischiamo un po di più nelle scelte, non abbiamo niente da perdere. So che è facile fare l'allenatore dietro una tastiera ma qualche scelta di formazione poteva essere diversa. Un caro saluto
Renato
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Dopo la delusione di Palermo che è stato un impasto variegato di errori difensivi (effettivamente troppi e reiterati), nuovi errori arbitrali e sterilità offensiva ormai cronica ci resta l’immagine di una squadra, la nostra, che ha tenuto in mano il pallino del gioco e l’altra a difendersi e a giocare (e purtroppo a far male) in contropiede.
Era accaduto anche a Bolzano di vedere una squadra impegnata a difendersi (il Sudtirol) e l’altra impegnata ad attaccare, purtroppo sterilmente e pagando pegno agli incalliti solisti amaranto (uno su tutti che gioca a destra) che si intestardiscono a voler vincere le partite da soli, ciò che forse non riusciva neanche al grande mitico indimenticabile Diego.
Ricordo che il Sudtirol e Palermo, indietro a difendersi dagli attacchi (purtroppo sterili) della Reggina, giocavano in casa e sono anche le due più belle realtà del momento in serie B.
Detto questo, provo ancora una volta, a dirla con i numeri che poi restano l’unico elemento in grado di stabilire chi va in “A”, chi resta in “B” e chi va in “C”.
E la nostra Reggina, che ha accumulato così tanto fieno in cascina nel girone di andata, può continuare, pur sentendo di più il fiato sul collo degli avversari, a guardare ancora quasi tutti dall’alto in basso visto che anche che i -2 del Genoa sono quasi automatici, ed i -2 della Reggina ventilati stamane dal giornale rosa sciogliersi come neve al sole non appena la Figc entrerà in possesso delle carte detenute dal Tribunale di Reggio Calabria sul concordato sottoscritto tra la nostra squadra e lo stesso Tribunale.
Oggi i numeri ci dicono due cose:
- i posti disponibili per la promozione diretta – a meno che i ciociari non optino per il suicidio - sono uno e non più due (il Frosinone, squadra forte e tetragona a cui però va tutto bene viaggia anche a favore di calendario; incontrerà, infatti le più forti nelle ultime cinque giornate, in ordine Cagliari (fuori), Sudtirol e Reggina (in casa), Pisa (fuori), Genoa (in casa) e Ternana fuori all’ultima giornata.
- la classifica di vertice non è più spaccata in due tronconi: Frosinone, Reggina e Genoa da una parte con il resto della comitiva che segue a distanza.
Delle tre di vertici, infatti, una è ormai in fuga (e probabilmente è quella decisiva) e le altre due sono state risucchiate dalle altre che prima seguivano a distanza.
La classifica per il secondo posto utile dice quindi che la Reggina, nonostante le tre sconfitte su quattro già rimediate nel girone di ritorno, continua ad avere un punto in più e virgola sul Genoa (che subirà l’automatismo della penalizzazione di due punti ed al momento è in svantaggio negli scontri diretti) ed un punto e mezzo sul Sudtirol (Reggina in vantaggio sugli scontri diretti), tre punti in più sul Bari, 5 e mezzo sul Palermo, 6 sul Parma e sulla Ternana e 7 sul Cagliari (tanto nei confronti di queste ultime quattro squadre).
Cosa è accaduto, negli ultimi quattro campionati a 20 squadre (quelli compresi nell’intervallo temporale tra il torneo 2018-19 ed il torneo 2021-’22; l’ultimo torneo a 20 squadre si è tenuto nell’anno calcistico 2002-’03), alla prima e alla seconda della classifica alla 23esima giornata:
- nel 2021-’22, Cremonese e Lecce, rispettivamente, 44 e 43 punti, alla 23esima giornata; Lecce (71) e Cremonese (69) alla 38esima giornata;
- nel 2020-’21 Empoli e Chievo (a pari punti con altre due squadre), rispettivamente, 44 e 39 alla 23esima giornata (la Salernitana stava a 38 punti); Empoli e Salernitana (rispettivamente 73 e 69 punti) alla 38esima giornata;
- nel 2019-’20 Benevento e Crotone (a pari punti con altre due squadre), rispettivamente, 54 e 37 punti alla 23esima giornata; Benevento e Crotone (rispettivamente 86 e 68 punti) alla 38esima giornata;
- nel 2018-’19 Brescia e Lecce rispettivamente, 42 e 38 punti alla 23esima giornata; Benevento e Crotone (rispettivamente 86 e 68 punti) alla 38esima giornata; Brescia e Lecce, rispettivamente, 67 e 66 punti alla 38esima giornata.
Gli ultimi quattro campionati ci suggeriscono sostanzialmente due cose:
- sette delle otto squadre che avevano in tasca la promozione diretta alla 23esima giornata, si sono confermate anche all’ultima di campionato (unica eccezione il Chievo del torneo 20-’21 che ha però ceduto il passo a chi, la Salernitana, lo tallonava di un solo punto;
- in tre tornei dei quattro presi a prestito (escluso l’ultimo 21-22) 39 punti alla 23esima giornata sono stati un gruzzoletto utile a guadagnare la promozione diretta a fine campionato; anzi uno in più rispetto alle promosse 20-’21 e 18-19 (Salernitana e Lecce che vantavano 38 punti) e due in più rispetto alla promossa 19-20, il nostro corregionale Crotone che vantava 37 punti.
I dati ci dicono quindi che nonostante il fieno prezioso non incamerato nel girone di ritorno, l’ingente quantità di fieno accumulata nel girone di andata ci consente di nutrire speranze che la statistica degli ultimi tornei considera più che allettanti.
Ed i dati ci dicono inoltre che è difficile, per chi sta dietro recuperare tanti punti a chi sta davanti visto che l’unico caso delle quattro coppie che stavano davanti (otto squadre in tutto), verificatosi nel 20-’21, ha visto il recupero di chi inseguiva ad un solo punto, appunto la Salernitana a 38 punti che si farà preferire al Chievo a 39 punti.
E se i numeri hanno un senso ciò restringerebbe la lotta alle tre squadre di vertice (Frosinone escluso) che dimorano tra 38 (Genoa e Sudtirol) e 39 punti, appunto la nostra Reggina ed escluderebbe Bari (-3) Palermo (-5 e mezzo) ed il resto della comitiva (Parma, Ternana e Cagliari)
Bisogna quindi sempre guardare al bicchiere mezzo pieno (i punti che abbiamo incamerato nel girone di andata e che …valgono anche nel girone di ritorno) piuttosto che al bicchiere mezzo vuoto (i punti non incamerati nel girone di ritorno) visto che il bicchiere mezzo pieno ci dice che coloro che alla 23esima giornata avevano un piede in serie “A” lo hanno poi conservato anche alla 38esima giornata.
Poi è chiaro che le casistiche statistico-matematiche ci assegnavano maggiori percentuali a fine del girone di andata piuttosto che dopo la quarta del girone di ritorno.
Come è anche sufficientemente chiaro che bisogna guardare (e chi è chiamato e pagato per farlo certamente lo farà) ai troppi svarioni difensivi che hanno spesso spianato la squadra agli avversari rintanati nella loro area; a quanto si balla nei calci d’angolo avversari, alle troppe anemie o solisti in attacco che puntualmente sprecano una quantità ingente di palloni che la nostra squadra crea.
Bisogna guardare anche ai troppi errori arbitrali ?
Forse sì e chi può farlo, protestano nei dovuti modi, meglio di un presidente di calcio che nell’ambiente potrebbe godere di privilegio di ascolto come pochi: quanti altri presidenti di calcio sono stati prefetti e arbitri di calcio della massima serie ?
Se le statistiche non sbagliano (e spesso è così) i nostri avversari resterebbero Genoa e Sudtirol; escluderei quindi anche il Bari, sia per i punti di distacco da ben tre avversari, e sia perché squadra troppo lunatica, capace di grandi fiammate ma anche di pause clamorose:
- miglior attacco della serie B frutto soprattutto di cinque partite (21 dei 38 gol realizzati: media gol a partita 4,2 gol a partita) mentre quasi sterile nelle restanti 18 partite (17 gol, meno di un gol a partita: assai meno di Venezia e Spal quart’ultima e terz’ultima, rispettivamente 1,13 e 1,17 gol a partita).
Se escludiamo il Bari (quasi impossibile – e comunque mai accaduto negli ultimi tornei - recuperare tre punti a tre squadre in 15 giornate) anemico quasi sempre (8 partite su dieci) e straripante qualche volta (2 partite su dieci) e con troppi pareggi sul groppo, non possiamo che escludere chi sta sotto, ad iniziare dal primo che sta sotto, appunto il Palermo, che dovrebbe recuperarci sei punti: i cinque di distacco della classifica non gli basterebbero, perché gli siamo avanti nello scontro diretto, resterebbero il Genoa, che ci stava già da prima, ed il Sudtirol che da Bisoli in poi, al contrario di noi, deve tutte le sue fortune ad una cerniera difensiva quasi invalicabile (al netto di gol impossibili, vedi il nostro di Jeremy): 17 gol subiti in 20 giornate (0,85 a giornata) secondo migliore score difensivo dopo il Frosinone.
Bisoli che è arrivato a Bolzano proprio grazie alla… Reggina, appunto dopo lo 0-4 rimediato al Granillo e che con la sua coppia difensiva straordinaria (Curto e Zaro) sta, con le debite proporzioni, quasi replicando quanto lo stesso Sudtirol aveva fatto nella sua straripante galoppata in C1: 90 punti finali e solo 9 gol subiti in 38 gare (con Curto e Zaro sempre tra gli alfieri difensivi).
Curto e Zara, per dire come si erano messe bene le cose a Bolzano che poi non abbiamo sfruttato a dovere, che già al 28esimo del primo temo avevano entrambi rimediato un’ ammonizione che di fatto avrebbe potuto tagliare loro le gambe, poi ritrovate, come sappiamo, dal gol dell’istruito Raphael Odogwu, laurea in economia e commercio con tesi in “legislazione d’impresa per abbattere sempre più lo stereotipo del calciatore ignorante”.
Insomma, nonostante le tre sconfitte in quattro giornate, le nostre carte da giocare per la promozione diretta sono rimaste quasi intatte, tranne per un cliente in più, appunto il Sudtirol visto che del Genoa già sapevamo.
Sul Sudtirol abbiamo un vantaggio di …due punti (se ce ne recupera solo uno gli staremmo comunque davanti) con il Genoa, de facto e de iure a 38 punti, un vantaggio di un punto e mezzo: abbiamo già vinto lo scontro diretto nel terreno più congeniale al Genoa (fuori casa) e avremo lo scontro diretto nel terreno meno congeniale al Genoa (a casa loro) e più congeniale a noi (…a casa degli altri) perché la statistica a volte si legge al contrario visto che le sue squadre giocano e producono di più fuori casa e meno tra le mura amiche: solo quattro vittorie in casa per entrambi (il Genoa su 11 partite ed il Sudirol su 12 partite: praticamente solo una su ogni tre giocate).
E la soluzione al rebus si consumerà soprattutto al Druso, al Luigi Ferraris (più noto come Marassi) e al Granillo visto che le tre squadre non hanno nulla da rimproverarsi fuori casa (Genoa, Sudtirol e Reggina, rispettivamente 3°, 4° e 5° della classifica esterna) e hanno molto da rimproverarsi in casa (Reggina, Genoa e Sudtirol rispettivamente 6°, 8° e 9°) con uno sbalzo di posizione tra mura amiche e fuori maggiore nel Sudtirol e Genoa (-5 posizioni tra le due classifiche 3° e 4° contro 8 e 9 posizione) e assai minore per la Reggina (-1 posizione tra le due classifiche: 5° e 6°).
Numeri che ci dicono che tutto sommato la Reggina risulta, tra le tre squadre, la più equilibrata delle tre visto che in casa vince comunque più del 50% delle partite giocate (6 su undici) e le altre due assai meno del 40% (36% il Genoa e 33% il Sudtirol).
Se il Genoa ed il Sudtirol invertiranno questa loro tendenza che li vede quasi anemiche in casa (solo 10 i gol realizzati dal Genoa e 14 quelli del Sudtirol con una giornata in più, contro i 21 della Reggina con una giornata in meno) allora saranno due clienti particolarmente ostici con i quali fare i conti, altrimenti andrà meglio per noi, a condizione, ovviamente, di rivedere i troppi svarioni difensivi che hanno condizionato (leggasi rovinato) le nostre ultime prestazioni.
Il Genoa dovrà vedersela in casa con Palermo, Spal, Cosenza, Ternana, Reggina, Perugia, Ascoli, Bari
Il Sudtirol con il Como, Palermo, Perugia, Spal, Bari, Genoa, Cittadella,
la Reggina con Pisa. Modena, Parma, Cagliari, Venezia, Brescia, Como, Ascoli
Suddividendo la classifica in tre tronconi:
- dalla 2° (de facto e de iure la Reggina) alla 4° (Frosinone) per l’accesso alla promozione diretta;
- dalla 5° (Bari) alla 11° (Modena) per l’accesso ai play off;
- dalla 12° Cittadella alla 20° (Cosenza) per evitare la retrocessione
Il Genoa avrà in casa uno scontro diretto (con la Reggina), tre scontri con squadre che lottano per i play off (Palermo, Ternana e Bari) e quattro scontri contro le squadre che lottano per restare in A (Spal, Cosenza e Ascoli).
Il Sudtirol uno scontro diretto (con il Genoa), due scontri contro squadre che lottano per i play off (Palermo e Bari) e tre scontri contro squadre che lottano per restare in A (Como, Spal e Cittadella)
La Reggina nessuno scontro diretto (ha già giocato – e vinto! - in casa sia con il Genoa che con il Sudtirol), quattro scontri contro squadre che lottano per l’accesso ai play off (Pisa, Modena, Parma e Cagliari tutte di seguito) e quattro contro squadre che lottano per non retrocedere (Venezia, Brescia, Como e Ascoli tutte di seguito).
Anche nel terreno in cui ci si giocherà tutto (tra le mura amiche dove nessuno dei tre brilla) la Reggina partirebbe con i favori del pronostico, sia perché non ha nessuno scontro diretto e sia perché nelle ultime quattro giornate in casa (di solito quelle decisive) incontrerà di fila quattro delle candidate alla retrocessione con la speranza (per noi ovviamente e non per loro) che qualcuna di loro, non ci complicherà troppo la vita perché di fatto già virtualmente, se non matematicamente, retrocessa.
Nella considerazione che anche in queste tre ultime sconfitte la Reggina non è mai stata messa sotto e le tre vincenti abbiano giocato, e vinto, di rimessa e difendendosi e noi perduto per nostri errori difensivi marchiani, rimbocchiamoci le maniche perché nulla è stato ancora deciso, anzi è ancora tutto da decidere.
Ad maiora e Forza Reggina
Vincenzo (Roma)
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Buona sera. Scandalizzata da quanto visto a Palermo. Vorrei sapere cosa ne pensa il dottor Cardona dal momento che è stato arbitro e se è possibile chiedere (con i dovuti modi) e pretendere maggior rispetto e possibilmente arbitri degni di questo nome
Grazie
Livia
P. S. Come sempre Forza Reggina
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Stiamo attraversando un periodo difficile. La difesa solida di inizio campionato è diventata perforabile. Vedo l’atteggiamento di qualcuno in campo che non mi convince. Non vorrei parlare di singoli, ma solo come esempio vedo involuto Gagliolo. Perché? Problemi fisici, di approccio mentale o altro? Canotto, a mio avviso, ha trasformato la verve agonistica dell’inizio campionato, razionale ed efficace, in furia, che porta a strafare: vorrebbe mangiarsi gli avversari, ma questo lo porta a sbagliare, vedi impatto per un goal possibile sullo zero a zero a Palermo, forse con più freddezza avrebbe fatto meglio. Non condivido l’opinione, direi abbastanza isolata, di chi scrive che si dovrebbe cambiare allenatore. Personalmente penso che sappia quello che attualmente non va. Spero che sappia riportare la barca sulla rotta giusta. Inutile ripetere da dove siamo partiti per il campionato in corso, lo sappiamo bene tutti, come sappiamo che il primo obiettivo è mantenere la categoria, anche se la prima parte del campionato ci ha spinto a sognare oltre. Ancora una piccola annotazione: a mio parere c’era un netto rigore sul calcio d’angolo nel secondo tempo e continuo a domandarmi come hanno fatto arbitro e addetti al VAR a non valutarlo come tale. Probabilmente passare il braccio al collo dell’avversario in area e buttarlo a terra è consentito dal regolamento. O forse hanno giudicato solo un successivo fallo dopo che la palla era passata grazie al fallo. Mi piacerebbe una vostra opinione. Un’ultima cosa. Mi ha fatto piacere prima della partita di Bolzano il riconoscimento a Barbetta, che i vecchi tifosi come me ricordano bene. E’ stato bello. Mi ha ricordato la Reggina guidata da Maestrelli, il primo anno di serie B, l’ultima partita a Lecco, praticamente uno spareggio per andare in A. Ero presente assieme ad altri cinquemila tifosi e ricordo la traversa colpita da Barbetta. Un goal ci avrebbe portati in A anche allora. Finì zero a zero e andò in A il Lecco.
FORZA REGGINA
Ora come allora
Antonino da Padova