Zola sui giovani: "Non tutti nascono fenomeni, ma possono diventarlo. Servono figure specializzati per la crescita dei ragazzi"
Gianfranco Zola, vice presidente della Lega Pro, ha parlato a Gazzetta dello Sport e sulla situazione relativa alla crescita dei giovani italiani dice:
"Un ragazzo di diciassette anni che ha delle qualità lo devi mettere davanti ad un percorso: non tutti nascono fenomeni, Roberto Baggio o Del Piero. Ma fenomeni possono diventare: a diciassette anni, seppur bravo, non sei ancora pronto e sei hai fatto solo il settore giovanile,il salto in prima squadra è
come andare su Marte. La nostra riforma in Lega Pro ha avuto un inizio molto promettente se è vero che quarantadue società su 57 hanno aumentato, sensibilmente, lo spazio per i ragazzi cresciuti con loro. Cento in più sono i giovani sotto i riflettori in questa stagione rispetto a prima. Ci vorrà del tempo. Un esempio? La Norvegia ci ha messo anni, una decina, per chiudere il cerchio e presentarsi così come è adesso: io ho una grande fiducia nel nostro movimento, abbiamo una cultura calcistica di primissimo piano, abbiamo le capacità per far crescere i nostri talenti come fanno altrove".
Zola sottolinea l'importanza di creare una sorta di doppia strada per gli allenatori, specializzando figure per la crescita dei giovani: "La qualità in chi è chiamato ad allenare deve essere sentita come una condizione a cui non si può più rinunciare: i nostri club lo stanno capendo, molti lo hanno già capito, in tanti si stanno adeguando con l’inserimento di figure specializzate sul tema.La qualità di chi deve guidare i giovani non può mancare e con la qualità il tempo necessario e la dedizione opportuna: i tecnici non devono pensare di fare carriera in fretta pensando solo al risultato".
