Ghirelli: "Mi chiedo se davvero convenga concludere il campionato. Dobbiamo fare sistema, il vero problema sarà la prossima stagione"

28.03.2020 19:16 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Ghirelli: "Mi chiedo se davvero convenga concludere il campionato. Dobbiamo fare sistema, il vero problema sarà la prossima stagione"
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© foto di Francesco Scopece/TuttoLegaPro.com

Il presidente della Lega Pro, Ghirelli, interpellato da tmw, sottolinea il suo pensiero in vista dell'Assemblea dei club di terza serie il prossimo 3 aprile:

"Mi chiedo se davvero convenga concludere il campionato. Mi spiego: noi ragioniamo sulla causa esterna, un virus che ha cambiato il Paese e anche il campionato. Ma se lo stop fosse arrivato per motivi diversi avremmo ragionato in modo diverso: io ho qualche dubbio che riprendere possa tornare utile ai club. Il punto è, comunque, che dobbiamo trovare delle soluzioni mantenendo l’unità che è stato un punto di forza della nostra Lega. Dobbiamo conquistare con una politica intelligente il consenso del governo e dei parlamentari. Spero a tal proposito che i presidenti in questi giorni parlino con i senatori e i deputati dei loro territori. Che svolgano una semplice azione d’informazione sul calcio che fa bene al Paese. Noi abbiamo 60 società, lo dico chiaramente: parliamo, facciamo conoscere, facciamo capire perché vogliamo la CIG, la dilazione ulteriore dei pagamenti, delle tasse, dei contributi, degli affitti. Perché dobbiamo lavorare per la deducibilità di quanto i presidenti versano nelle casse della società. Usiamo i rapporti che abbiamo sul territorio per far capire che in questo momento viviamo una situazione quasi di volontariato, o di mecenatismo se preferisce".

Gli viene sottolineato che Gravina è determinato a provare a concludere i tornei: "Fa benissimo. È la speranza di tutti. Se lei mi chiedesse quando vorrei riprendere le direi: domani. Gravina sente la preoccupazione generale del sistema, che deve reggere a livello finanziario ed economico. E d’altra parte sente il ruolo che la Federcalcio ha, anche a livello mediatico: dire che il campionato di calcio si ferma definitivamente, a chi soffre e muore o vede i propri cari morire, vorrebbe dire togliere una speranza di ritorno alla normalità. Ed è una cosa che giustamente non ha fatto nessuno, a partire dal governo. Detto questo, dobbiamo calarci nella realtà del Paese. Noi della Serie C siamo il calcio del territorio, il calcio del sociale. Ma che cavolo di lega siamo, se non capiamo quello che sta succedendo? Se la discussione è chiedersi se una squadra retrocede o meno? Ma che segnale mandiamo? Per questo trovo fuori luogo certe discussioni".

Ghirelli sottolinea ai club quali sono le reali esigenze in questo momento drammatico per il Paese: "Io la riforma dei campionati la voglio fare: nessun dubbio. Ma è davvero questo il momento di discutere su chi va in B o meno? Io credo di no, che non possa essere un tema di fronte al vuoto desolante delle città. Combiniamo un disastro se facciamo una cosa del genere. Poi aggiungo che la Lega Pro ha già pensato a quello che succederà. Alla stagione 2020-21. E le dico che è il vero disastro per il calcio è lì. Finché non avremo un vaccino, sarà durissima tornare allo stadio, direi quasi impossibile. Altro che ricominciare davvero. Quando succederà, vedremo un calcio che non abbiamo mai visto, e sarà durissimo, anche a livello economico, per chi, come noi, vive sul rapporto con la propria tifoseria e i propri spettatori. È per questo che non possiamo allontanarli, che dobbiamo fare dei sacrifici".