Prospettive di riforma del calcio italiano, gli interventi di Calvo e De Laurentiis: "Ridurre numero squadre Prof"

22.05.2024 19:15 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Prospettive di riforma del calcio italiano, gli interventi di Calvo e De Laurentiis: "Ridurre numero squadre Prof"
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Continuano davanti alla settima Commissione Cultura e Istruzione del Senato, le audizioni dei dirigenti del calcio italiano in merito alle Prospettive di riforma del calcio nostrano. Il Managing Director Revenue & Football Development della Juventus, Calvo, ha sottolineato:

"Per noi è imprescindibile un cambio di format dei campionati con una riduzione delle squadre professionistiche potrebbe, combinata con una riforma sui contratti dei calciatori introducendo più flessibilità, far rivedere il concetto stesso di mutualità che quello che sostiene tutte le categorie inferiori".

Continua Calvo come riportato da Calcio&Finanza: "Alla luce di un sistema economico del paese che fatica, a una mancanza di concorrenza nel settore televisivo, senza dimenticare il tema infrastrutturale, immaginare una crescita del calcio italiano per i livelli più alti è difficile. L’eliminazione del Decreto Crescita e divieto sponsorizzazione delle aziende di betting sono decisioni prese al di fuori dal sistema calcio ma che pesano esclusivamente su di esso. La Legge Melandri sui diritti televisivi,  ha di fatto portato all’interruzione della crescita del calcio italiano e questo non è un caso. I diritti tv si sono fermati al 2009. La Serie A sostiene tutto il sistema. Il calcio italiano non è sostenibile e si rende necessario un intervento per renderlo economicamente sostenibile e stabilizzarlo".

De Laurentiis sottolinea: "Noi abbiamo permesso un caos totale nel passare dal 1986 da 16 squadre a 18 e poi 20. Noi vorremmo che il governo stabilisse un voto ponderale a favore delle 6-8 società che sono determinanti per la costituzione di un campionato, perché altrimenti lo stesso non si reggerebbe in piedi. Non possiamo continuare noi 6-8 società ad accumulare debiti. Noi del Napoli abbiamo chiuso il bilancio con un utile di 83 milioni, ma con quale fatica? Non potendo investire sull'impiantistica, sui vivai, dovendo esistere in un coacervo politico difficile come quello del Sud, non certo aiutato da quelli del Nord. Queste 6-8 società con la maggioranza creerebbero quei presupposti di maggiore economicità della quale beneficerebbero anche le squadre minori che però si devono fidare perché sennò creano sempre un ostacolo per una mollica in più".