REGGINA, ADESSO TOCCA AL SINDACO DIPANARE LA MATASSA

In una città in cui si è inneggiato deliberatamente a chi, restando nell'ambito prettamente calcistico, ha portato la Reggina alla assoluta rovina, contribuendo alla sparizione assoluta, sembra essere quasi vietato indignarsi difronte ad una subcultura delinquenziale che fa rizzare le carni.

Detto ciò, credendo nella buona fede di chi da giorni rimpiange Lui, l'ex imprenditore di Primavalle, va però detto che stante la situazione che si è venuta a creare, con minacce non più velate e inviti non cortesi a farsi da parte, a questo punto è doveroso che il sindaco Falcomatà, che avrebbe riferito agli Ultras l'esistenza di due interessamenti di altrettanti gruppi o imprenditori, parli anche al resto della tifoseria amaranto (che poi è la maggioranza) e alla Città intera e chiarisca questo aspetto. Altrimenti andiamo avanti in una sorta di autodistruzione tra attacchi, veleni, insulti e figure ridicole.

Se esistono gruppi seri e realmente interessati alla Reggina, è dovere dell'attuale proprietà di valutare e fare le proprie considerazioni, come dovere dei predetti gruppi eventualmente interessati di palesarsi, se invece siamo alle solite chiacchiere da bar o da circolo delle bocce (con il massimo rispetto), o magari alla millanteria, allora toccherà al sindaco spegnere questo cortocircuito che di fatto sta danneggiando la Reggina.

Serve un incontro immediato tra le parti e fare estrema chiarezza: almeno questo in nome di un simbolo che dovrebbe unire tutti i reggini. Appunto, dovrebbe.