BONAZZOLI/ «La Reggina punta in alto. A Brescia spero di non ricevere fischi»

28.10.2011 13:30 di  Redazione Tuttoreggina   vedi letture
BONAZZOLI/ «La Reggina punta in alto. A Brescia spero di non ricevere fischi»
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© foto di Federico De Luca

Emiliano Bonazzoli a Brescia ci sarà. Magari potrebbe partire dalla panchina, ma sarà disponibile in ogni momento ad aiutare i compagni di squadra. Nel corso di un'intervista rilasciata a BresciaOggi, l'attaccante di Asola parla del suo momento personale e del suo passato con la maglia delle Rondinelle: 

«Ora non sono al meglio. Ma stringerò i denti. Ho subito una lesioncina al medio gluteo calciando: infortunio strano, fastidioso, che mi frena da un paio di settimane. Superabile in breve, spero. Potrei ripartire dalla panchina proprio al Rigamonti».

Una Reggina che può ripetere la scorsa stagione:«Rispetto a un anno fa sono rientrati alcuni giocatori e sono stati inseriti alcuni giovani. L´affiatamento tra i ragazzi cresciuti insieme nel vivaio è fondamentale, per noi come per il Brescia. Abbiamo 20 punti, c´è qualità e fiducia. Adesso forse ci manca qualcosa, ma abbiamo l´obiettivo di puntare in alto. Invece nello scorso campionato dovevamo pensare a salvarci tranquillamente e tutto il resto sarebbe stato tanto di guadagnato».

«In Calabria sto benissimo. La mia casa è a Milano, con mia moglie Giorgia e mio figlio Christian, che ha 5 anni. Ma qui ho trovato la mia dimensione. È vero che nel 2003 ho segnato un gol decisivo nello spareggio-salvezza con l´Atalanta e che l´anno scorso ho fatto buone cose, ma qui hanno sempre creduto in me. Nei momenti felici e in quelli infelici».

Dopo la cessione al Parma, Bonazzoli è diventato spesso bersaglio dei fischi della tifoseria lombarda, il capitano amaranto si aspetta un'accoglienza decisamente diversa:«E a me dispiace perché per me la maglia biancazzurra porta bei ricordi. Purtroppo, quando sono diventato un avversario, nel rapporto con la tifoseria c´è stato un distacco. Ognuno per la sua strada. Non mi sento odiato come a Bergamo, ma qualcuno mi ha definito un traditore e non è giusto: ho sempre e soltanto fatto il mio lavoro. E non mi sono ceduto da solo al Parma. Mi piacerebbe ricevere un´accoglienza meno ostile. Tanta gente rammenta solo le cose brutte, ma ripeto: per me Brescia è un bel ricordo. Da parte mia non c´è problema. Spero sia così anche per i tifosi».