E' QUESTO IL FUTURO DELLA REGGINA ?...
Abbiamo sperato fino a ieri sera nel miracolo Reggina. Oggi siamo dell’idea che i miracoli si avverano se si è portatori di fede e questa è mancata alla Reggina nella prima parte del campionato, proprio quando doveva traboccare dal vaso amaranto,in vista della scadenza del centenario. Oggi, visti i risultati delle concorrenti alla salvezza, con particolare riferimento a Ternana, Novara, Cittadella, Padova ,tutte vincenti, a parte Juve Stabia, data ormai per certa in Lega Pro, c’è poco da sperare.
A COSA E' VALSO SEMINARE OTTIMISMO ?
Nel corso dell’intera annata abbiamo cercato di seminare ottimismo, incutere nei ragazzi coraggio, ma tutto ha un limite. Anche per noi la misura è colma, né ci sostiene l’idea che il prossimo incontro avremo il Cittadella in casa e che assieme al Novara i padovani dovranno affrontare la corazzata Palermo, perché il Cittadella lo dovrà fare alla 39, quando i Siciliani avranno probabilmente la promozione matematica in tasca e si sa che in questi casi, sotto il profilo psicologico, c’è qualche allentamento. Probabilmente nella Reggina, se non ci fossero stati sin dall’inizio problemi , con riferimento a rapporti interpersonali , oggi non vedremmo la squadra pronta a riprendere i derby con Messina, Catanzaro, Cosenza , Salernitana e squadre che avevamo dimenticato far parte del panorama calcistico. Che dire ? Siamo solamente amareggiati e non riusciamo a convincerci come realtà che si chiamano Crotone, Latina, Trapani, Lanciano, con un bacino di utenza inferiore a quello amaranto, riescono a galleggiare, anzi a primeggiare, ( abbiamo escluso dall’ elenco Carpi, perché dispone di un tessuto produttivo di gran lunga superiore a quello di Reggio ) e noi , a parte l’anno dei play off persi a Novara, dal ritorno in serie B, abbiamo avvertito sempre la presenza di problemi finanziari.
IL SANT'AGATA
Probabilmente la presenza del vivaio del Sant’Agata non ha dato quell’apporto in termini di costi di gestione /plusvalenze che la dirigenza si attendeva. E’ stato detto in più occasioni che la Reggina deve valorizzare i giovani del suo vivaio. Ma quali sono i risultati di questa politica ? Il nostro Direttore editoriale, Giovanni Cimino, segue i giovani amaranto sparsi nei vari tornei minori e da lui apprendiamo che a parte Arrighini del Pontedera, buona parte degli altri spesso o sono esclusi per scelta tecnica o fanno panchina o subentrano a partita in corso. QUESTO E' IL FUTURO DELLA REGGINA DI OGGI con la prima squadra composta da Di Lorenzo, Maicon, Pambou, Dall’Oglio, Bochniewicz, dove chi più, chi meno, ha contribuito a portarci in Lega Pro e qualche pezzo di qualità come Pigliacelli, Sbaffo e Dumitru sono da restituire a fine campionato.
Quando qualcuno si risposa si usa dire “ Dote fresca e parentela nuova “. E’ questo che ci attendiamo dalla Reggina targata 2014-2015, intendendo per “dote “ apporto di nuove risorse organizzative ed economiche e “parentela nuova “, revisione dei quadri dirigenziali ,tecnici e societari. Ci chiediamo anche perché la Reggina non riesce a trovare nuove risorse per allargare la platea del consenso ? Qual è il tarlo che ne mina l’apporto ?
Abbiamo scritto più volte, l’intero anno scorso compreso, che la squadra a centrocampo ha tanti capimastri, ma manca l’ingegnere progettista, il costruttore del gioco, il fulcro della squadra, colui che recupera palloni e li smista agli attaccanti, che gestisce il gioco con lanci lunghi, detta i tempi dell’azione, ed è in grado con la sua esperienza di guidare i giovani . L’ assenza di questa figura ha pesato sulla rendimento complessivo della squadra. Nel mese di Giugno, è stato proposto da più parti Fabio Caserta ,ma è stato come predicare nel deserto , “C’è Colucci e il centrocampo sarebbe troppo lento con due vecchietti… “ è stata la risposta. Si dice che “attrezzo fa maestro “ ed in questo caso l’attrezzo è il giocatore dotato di buona tecnica, intelligenza tattica ed esperienza, quindi in grado di impostare la manovra che ci sembra essere mancato in questa Reggina.
Sulla partita c’è poco da dire. La formazione amaranto scesa in campo ha dato la sensazione di " prova generale di Lega Pro". E' vero che le speranze di successo erano limitate, ma arrendersi in partenza non è concepibile. La differenza di qualità tra le due formazioni è stata palese, anche se in questo senso un notevole contributo in positivo al Palermo l’ha dato la più che tranquilla posizione in classifica ed in negativo alla Reggina la stessa precaria posizione. Ad una Reggina operaia , arroccata in difesa, ha fatto da contraltare un Palermo incisivo e ordinato che nel primo tempo ha puntato sul confronto Lazaar /Di Lorenzo per scardinare il super catenaccio reggino .Il primo affondo è stato del Palermo quando al 6’ Vasquez , su passaggio di Dybala ha costretto Pigliacelli ad un volo sulla sua sinistra , al quale ha risposto al 25’ Barillà offrendo una palla filtrante a Sbaffo il cui susseguente tiro è stato parato dal bravo Sorrentino .Al 29’ parte dal piede del marocchino Lazaar il lancio in area amaranto, che raccolto da Bolzoni, costringe Pigliacelli ad una corta respinta sulla quale si avventa Dybala che realizza la rete del momentaneo e definitivo 1-0. Al 40’ Terzi avrebbe potuto colpire la Reggina per la seconda volta, ma il tiro fuori misura è raccolto da Bolzoni che spedisce alto sopra la traversa. Nulla di particolare nel secondo tempo.