REGGINA: CONFUSIONE O NORMALE DECORSO?

17.09.2024 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: CONFUSIONE O NORMALE DECORSO?

Esattamente come un anno fa, l’esordio casalingo della Reggina al suo secondo campionato di D consecutivo coincide con una sconfitta di fronte ad una delle favorite del girone (nel 2023 fu il Siracusa), pur se in una situazione, va detto, non minimamente paragonabile alla precedente.

Diciamo subito, per essere chiari e senza possibilità di smentite credibili, che celebrare processi sommari a società, squadra e tecnico alla seconda di campionato rasenterebbe il ridicolo dinanzi ad una stagione lunghissima che deve ancora esprimere i veri valori, in cui la prima battuta d’arresto non può essere considerata decisiva né irreparabile, e tutto ciò vale per noi come per tutti; nondimeno, non ci vogliamo esimere dal produrre una prima analisi di quanto visto finora, anche per cercare di capire se il percorso intrapreso rimane quello giusto.

Si è già detto alla vigilia dello scontro con la Scafatese che la condizione generale della squadra non poteva essere al top, ed in questo senso il calendario è stato poco benevolo nel farci incontrare subito una compagine che, oltre ai valori tecnici assoluti, ha dimostrato di essere decisamente più avanti atleticamente e, pur non facendo sfracelli e tutt’altro che dominando l’avversario, ha saputo sfruttare l’unico episodio favorevole e soprattutto è riuscita a gestire più da squadra i momenti decisivi della gara: tutto ciò premesso, va aggiunto con franchezza che, da quest’ultimo punto di vista, dopo quasi due mesi di allenamenti ci saremmo aspettati di essere un po’ più avanti.

Tornando un attimo al paragone con lo scorso anno, una squadra che senza un giorno di preparazione ed affiatamento e che è rimasta un cantiere aperto per diverse settimane, pur giocando ogni tre giorni dava costantemente la sensazione di voler gettare il cuore oltre l’ostacolo riuscendo ad ottenere più di un risultato al di sopra di ogni rosea aspettativa: non vorremmo, da questo punto di vista, che gli attuali calciatori, il cui bagaglio tecnico e di esperienza non può essere messo in discussione, corressero il rischio di cullarsi, inconsciamente, nella convinzione di poter raggiungere l’obiettivo con il solo blasone, avendo questo campionato già ampiamente dimostrato che anche una corazzata deve, all’occorrenza, mostrare uno spirito da provinciale per avere la meglio su avversari che, al proprio cospetto, daranno sempre il 150% del proprio impegno.

Pergolizzi a fine gara ha parlato di 7/11 nuovi in campo, riferendosi ovviamente allo scorso campionato (in realtà erano otto, essendo i soli Adejo, Porcino e Barillà gli unici “reduci” in campo dal primo minuto) quasi a giustificare le difficoltà di gioco e le non giuste distanze tra i reparti: ma proprio per questo motivo, viene da pensare che sarebbe stato più salutare ed efficace dare maggiore spazio, in questa fase, a chi ha svolto tutta la preparazione estiva, pur riconoscendo il valore degli ultimi nuovi arrivi che certamente saranno protagonisti indiscussi nel corso del torneo ma che, a detta dello stesso tecnico, risultano a corto di allenamenti e di intesa con i nuovi compagni, e di cui un inserimento più graduale avrebbe forse giovato meglio alla causa sia individuale che di gruppo, unito ad un turn over apparso eccessivo e che invece probabilmente ha creato più confusione che giovamento, rallentando quello che dovrebbe essere un normale decorso alla ricerca della quadra migliore.

C’è dunque grande attesa, anzi forse quasi fretta nell’attendere il prossimo impegno in trasferta, con la curiosità di scoprire come questo gruppo riuscirà a gestire la sconfitta bruciante per trasformarla in energia positiva, magari adottando scelte tecnico tattiche più lineari e mostrando quei progressi tanto attesi in tema di manovra ed affiatamento e, perché no, di cattiveria agonistica per riuscire a rendere in qualche modo “salutare” la sconfitta del Granillo.