LA REGGINA ED IL 2025: L’INSEGUIMENTO, L’ILLUSIONE, LA FRUSTRAZIONE, LA SPERANZA
Sta per giungere a conclusione una delle annate più movimentate e controverse della storia amaranto, divisa tra l’entusiasmante ma alla fine beffardo girone di ritorno dello scorso campionato ed il deleterio inizio di un torneo che avrebbe dovuto vederci protagonisti incontrastati ma che ha riservato cocenti delusioni, salvo svoltare in un finale di anno solare che potrebbe essere riuscito a dare ancora un senso alla stagione.
L’inizio del 2025 vede gli amaranto costretti, ancora una volta, ad inseguire un battistrada che sembra non rischiare mai di perdere colpi, ma con all’orizzonte uno scontro diretto casalingo che potrebbe decisamente ribaltare la situazione: la Reggina si presenta all’appuntamento in grande spolvero reduce da ben sette vittorie ed un solo pari a Scafati (con un rigore fallito dal capitano, unico errore stagionale dal dischetto, che alla lunga risulterà fatalmente decisivo) e con una cornice di pubblico degna di categorie decisamente superiori. Inutile, se non crudele, qui ricordare come finirà.
Nondimeno, una squadra che avrebbe potuto fisiologicamente tirare i remi in barca riesce a terminare il girone con un tabellino fuori da ogni logica, costellato da ben undici successi consecutivi che però, nonostante una ulteriore battuta d’arresto del Siracusa all’indomani dello scontro del Granillo, serve solo a mettere paura ad una capolista che da lì in poi, al pari dei reggini, non sbaglierà più nulla sino al termine della stagione regolare, anche grazie a qualche “circostanza favorevole”, prevalendo per un solo punto.
La successiva vittoria del play off, con il filotto di vittorie che arriva a quota tredici, apre fondati auspici in quota agli amaranto su un potenziale approdo in terza serie, anche in virtù di una situazione economica complessiva, soprattutto in serie C, che sembrerebbe aprire le porte ad una debacle senza precedenti in fase di iscrizioni ai campionati; speranza che ben presto si tramuta in illusione per l’ennesimo colpo di spugna di una federazione che sceglierà, ancora una volta, di non scegliere, chiudendo entrambi gli occhi dinanzi ad un evidente contesto incancrenito, le cui ultime vicende stanno impietosamente dando conferma, e su cui presto apriremo un capitolo a parte.
Smaltita la delusione, il pensiero si concentra su quello che deve essere il campionato della consacrazione, seppur l’ambiente sembra smarrirsi in sterili e fin troppo precoci polemiche, anche favorite da una politica locale sempre più miope ed offuscata, che finirà per influenzare, seppur in minima parte, le successive determinazioni societarie.
Ci si presenta comunque ai nastri di partenza del nuovo torneo con i galloni di grande favorita, tenendo conto di un organico costituito da grandi nomi e da un girone che sembra non presentare, almeno sulla carta, ostacoli insormontabili: col senno di poi, la sopravvalutazione di una rosa tradita proprio da quegli elementi che avrebbero dovuto garantire il salto di qualità, unita ad una probabile eccessiva considerazione dei propri mezzi, finisce ben presto per trasformare quello che doveva essere un cammino trionfale, in un calvario inspiegabile ed inaccettabile per un piazza ormai frustrata e disillusa dalla propria squadra, col rischio concreto di sbiadire definitivamente un blasone la cui gloria appare sempre più un lontano ricordo.
L’inevitabile cambio alla guida tecnica, dopo un intermezzo comprensibilmente di assestamento che comunque finisce per relegare, a metà novembre, gli amaranto in piena zona play out e, giocoforza, il terrore di una ulteriore, e probabilmente letale, caduta negli inferi, riesce invece a produrre una mini rinascita, tramite una svolta nell’atteggiamento e soprattutto nei risultati finalmente ottenuti, capace di riaccendere, anche inaspettatamente e grazie ad un torneo estremamente livellato, un fiammella che in poche settimane si trasforma in una speranza.
Quanto tale aspettativa possa essere concreta o meno lo scopriremo all’alba del nuovo anno: basti per il momento constatare, con una buona dose di fiducia, che la ripresa del campionato ci possa dare tutte le possibilità per essere ancora padroni del nostro destino.
