L'angolo dei Tifosi, la Reggina tra mercato e futuro: il pensiero dei supporters amaranto

La Reggina dovrà giocare nuovamente in serie D, il ripescaggio in terza serie non sarà realtà. Gli amaranto hanno disputato una stagione che non regalato il risultato sperato, la prima mossa verso un'annata trionfale è quella che riguarda la conferma di Bruno Trocini. Cosa ne pensate della scelta del club e sulla programmazione del sodalizio reggino?
Riprendiamo a dare voce ai tifosi amaranto, chiedendo però rispetto per i pareri altrui e rispetto per le persone, invitiamo si anche ad essere critici, ma con lucidità e oggettività. Uno spazio tutto vostro per fornire il vostro punto di vista sulla nostra amata squadra del cuore.
Scrivete il vostro pensiero a tuttoreggina@libero.it.
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Gentile Redazione, è dí questa mattina la notizia del ritorno di Luca GALLO.
È di pochissimi minuti fa, la smentita della società AS Reggina 1914, con all’interno una frase che mi ha dato da pensare.
“notizia forviante “, bene, da un lato lo spero vivamente… ma riflettendoci un po’… mi chiedo? “Non c’è nulla di vero in quella notizia, che per un attimo mi ha spaventato, poi però ho subito pensato… allora forse torniamo in serie B sicuramente!!!”.
Ecco la cosa più brutta di questa vicenda è che, un semplice tifoso come me, un non stimatore di Luca Gallo, all’accostamento di quel nome alla sua Reggina, abbia pensato subito alla serie A! Cosa hai me, mai successa con questa società.
Ecco ho voluto condividere con voi questa sensazione…
Come canta qualcuno “aja jai …reggina finisti n’te guai “
Cordialmente
Antonio (TO)
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Spett.le Redazione, ho letto che c'è qualche tifoso (sicuro che è tifoso?) e qualche giornalista (sicuro che sia giornalista?) auspica il ritorno di Luca Gallo come proprietario della Reggina. Io, che sono vero tifoso, mi auguro in un immediato ritorno alla proprietà della Reggina di quel genio di Saladini. In fondo è l'unico presidente degli ultimi anni (insieme a Pratico') che non ha avuto problemi con la giustizia (se ricordo bene). Distinti saluti
Giorgio
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Cara Redazione,
La Reggina è una fede, un riferimento per i reggini, un amore imprescindibile per chi vive a Reggio.
Ma la Reggina non ha mai vinto la serie D ; è sempre risalita con i ripescaggi e il Siracusa è stata sempre la nostra bestia nera come avevo detto già a novembre a diversi amici di Reggio .
Non vi illudete che il prossimo anno senza il Siracusa sarà facile perché spunterà qualche squadra campana o di un'altra regione ( Sicilia)
Questa dirigenza amaranto può sperare solo nei ripescaggi o negli aiuti dall'alto come è usuale pensare a Reggio almeno che non ci sarà un altro imprenditore lungimirante e con una buona dote necessaria per fare una grande squadra equilibrata in tutti i reparti .
Vedremo...ma attualmente sono poco fiducioso ...delle istituzioni reggine e dei rappresentanti presenti nella città. Se però adesso spunta di nuovo Gallo vuol dire che Reggio merita questo......per risalire la corrente............ Non ho altre parole..... A Brescia ci sono tanti striscioni come Gravina e Cellino mafiosi o Cellino delinquente non merita Brescia........e altro.................. Eppure, a Brescia rispetto a Reggio ci sono tanti imprenditori con tanti soldi ...
Ma mi sa che ormai il calcio è fatto da questi personaggi...... Poveri noi tifosi che "dipendiamo" da questi faccendieri che fanno il bello e cattivo tempo.....a nostra insaputa e fregano anche le istituzioni ...
Detto tutto questo penso che a Reggio i tifosi della curva affiderebbero la squadra anche al diavolo pur di ritornare in paradiso dall'attuale inferno .
Quindi potrei addirittura ....non meravigliarmi di quello che c'è scritto nell'articolo. Ma le istituzioni? Ed I tifosi seri e i cittadini seri ?
non devono stare a guardare ma devono investigare.....e consigliare bene se vogliono bene alla città.
un saluto
Francesco ing. Laurenda
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Un saluto alla redazione di tuttoreggina e ai lettori.
Tralasciando la barzelletta Gallo e tutte le altre barzellette che stanno portando intorno alla Reggina un aura tragicomica.
Mi sento di dire che l' atteggiamento della società adesso comincia a essere alquanto strano e irritante anche a chi come me l' ha seguita e la segue con pazienza.
È vero che va giudicato il lavoro finito, è vero che siamo solo a fine giugno, è vero che il mercato si apre il 1 luglio, ma è altrettanto vero che i rinnovi di alcune importanti pedine che tardano ad arrivare alimenta solo le male lingue da una parte e i dubbi dei "pazienti" dall' altra creando un clima brutto e sicuramente non rassicurante.
È anche vero che è proprio in questo momento che si "bloccano" i giocatori che servono, lo scorso anno si aspetto' addirittura agosto per poi prendere (con tutto il rispetto) Dall' Oglio Urso e Curiale non proprio decisivi, a dimostrazione che al massimo si può attendere per un' eventuale ciliegina su una torta già bella e pronta non innesti necessari per completare.
Questa settimana che arriva sarà decisiva per capire tante cose, ma non può trascorrere nel silenzio o c'è il rischio concreto che anche i pazienti abbandonino questa società definitivamente.
Forza Reggina
Giuseppe
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Tutti non vogliamo questa società!!!Chi sarebbe disponibile a rilevarla? Ci sono persone disposte ad investire? Invece di fare sempre chiacchiere che vadino al sodo, altrimenti saremo condannati come disse Brunetti a rimanere 9 anni in serie D, Ripepi che parla tanto che trovi lui la soluzione, grazie
Francesco
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Buongiorno redazione,
Al di là della veridicità delle notizie rilasciate da altre testate e smentite nemmeno troppo prontamente (né in maniera netta e convincente come in altri casi), urge riflettere.
Il consenso popolare decisamente superiore alle attese palesato da un corposo numero di tifosi dovrebbe far scattare campanelli di allarme in casa Reggina.
Non è tanto la questione "Gallo sì, Gallo no", è la questione "Chiunque, ma questi qua no". Perché sebbene esistano le cosiddette "vedove" di Gallo, e lo sappiamo bene, sono poco numerose nel mare magnum di tifosi amaranto. Una presenza troppo piccola per giustificare il verificarsi di quella che è a tutti gli effetti una letterale levata di scudi a favore di questo ipotetico e clamoroso cambio societario.
E se un imprenditore inquisito, arrestato, e protagonista di una gestione societaria decisamente scriteriata viene preferito agli attuali rappresentanti che di contro nel nome dell'equilibrio economico non hanno saputo centrare il risultato sportivo...
Perché il punto è proprio questo: la Reggina non è solo un'azienda, che ha il compito di chiudere col segno + davanti un bilancio annuale. È una squadra di calcio.
Il "calcio sostenibile" non è solo centrare un risultato economico, perché la prima parola di questa locuzione è "calcio". E le due cose devono andare di pari passo.
Centrare il risultato economico non può essere il primo focus di una società calcistica, perché se non arriva il contestuale risultato sportivo, poi lo stadio fisionomicamente si svuota, gli sponsor perdono interesse, ci si fa terra bruciata intorno, e si finisce per mancare pure il risultato economico.
Vale ovviamente anche il viceversa, perché (e con Gallo stesso lo abbiamo visto) il risultato sportivo se lo fai a debito finisci col perderlo. Quindi va bene una gestione oculata e attenta, purché si faccia il massimo per centrare il risultato.
Anche perché se in 5 anni ci si trova in D, il tifoso medio, cosa preferisce? Restare in D tutti e 5 gli anni ma in modo sostenibile, o farsi una gitarella breve ma intensa ai piani di sopra?
La risposta la abbiamo: l'entusiasmo anche se fugace ed effimero tende a essere più gradito della depressione del dilettantismo senza possibilità di andare oltre.
E il totale immobilismo (apparente) in termini di acquisti (che a differenza di una stagione fa si possono ufficializzare anche prima dell'apertura delle liste, in virtù di un cambio regolamentare) e soprattutto di rinnovi di elementi chiave (il miglior realizzatore su tutti) non fanno altro che prestare il fianco a tutto questo "circo".
Ancora una volta, la società non ha capito che il "nemico" è in casa. Non fuori. Non è quella o quell'altra testata che fanno confusione. È il non aver ancora capito quali sono gli errori commessi. È il non aver mai fatto autocritica. È la costante ricerca dell'alibi e il costante scaricabarile.
Persino Gallo, che tanto abbiamo "mostrificato" negli ultimi anni, e a piena ragione, aveva capito e ammesso di aver gestito male la società. E pochi mesi prima del suo arresto parlò di "solco" gestionale, lasciando perdere voli pindarici e nomi altisonanti che, come mostrato dai fatti, non potevano essere sostenuti dalle casse societarie. Cosa possa aver fatto pervenire all'ex patron quella epifania è tranquillamente discutibile, ma il fatto resta. Davanti a un'evidenza, si era scelta altra via.
Invece oggi si intravede il perseverare negli stessi errori: fiumi di parole di questo o quel dirigente, a strenua difesa a-la Gravina del proprio operato, dito puntato sempre in fuori, scelte tecniche fatte con tempi elefantiaci, e tifosi costretti a vedere i migliori calciatori sul mercato accasarsi altrove, in squadre che possono rappresentare dirette avversarie, e pronti al ripartire della fiera dell'alibi in caso di risultati non in linea con gli obiettivi.
Scommettiamo che dovessimo non vincere il campionato verrà data colpa all'affaire-Gallo?
Andrea