LA REGGINA ED IL 2026: TORNATI ALLA VITA, ADESSO IL FALLIMENTO NON È CONTEMPLATO

30.12.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
LA REGGINA ED IL 2026: TORNATI ALLA VITA, ADESSO IL FALLIMENTO NON È CONTEMPLATO
© foto di Demetrio Micalizzi

Ancora qualche giorno e si riapriranno le danze di un girone di ritorno che, qualora l’inerzia delle ultime settimane non sarà disturbata dalla pausa natalizia, potrà dare una nuova, insperata possibilità agli amaranto di giocarsi le proprie carte, nonostante un avvio delle ostilità che lasciava presagire, razionalmente, un prosieguo di torneo desolatamente abulico.

Abbiamo già tributato i dovuti meriti a mister Torrisi, che sin dal primo giorno in città non ha esitato a manifestare, nella diffidenza generale, fiducia e convinzione sulle possibilità di poter dire ancora qualcosa in merito alla vittoria finale del campionato, supportando di fatto i propositi della società di correggere il disastro iniziale, intenti manifestati proprio tramite l’ingaggio di un tecnico che, per trascorsi nella categoria, non avrebbe potuto considerare nessun obiettivo differente.

Si sta chiaramente e semplicemente prendendo atto che si è riaccesa la possibilità di insidiare un primato che solo poco tempo fa appariva sin troppo distante, e non solo per motivi aritmetici, ma grazie alla constatazione che la squadra abbia intrapreso un percorso diametralmente opposto rispetto al precedente cammino irto di delusioni, evanescenza, persino pochezza tecnica riguardo a protagonisti che sembravano lontani parenti rispetto a quanto ci si poteva e doveva attendere curriculum alla mano.

Questa, ovviamente, rappresenta solo la base di partenza di un qualcosa che da qui in poi andrà conquistato mantenendo tutto ciò di buono che l’attuale rosa, “depurata” ed integrata dal mercato invernale, nonché rigenerata atleticamente e mentalmente, soprattutto in capo agli elementi maggiormente rappresentativi che, come detto, in gran parte avevano fortemente deluso, è riuscita a dimostrare negli ultimi cinque turni di campionato, nell’attesa di un ultimo tassello offensivo che vada a perfezionare la rivoluzione attuata.

Non osiamo neanche pensare, infatti, che l’essere tornati praticamente in vita, cioè l’aver riacciuffato la possibilità di giocarsi il torneo alla pari degli altri, possa consentire anche un minimo di appagamento su un gruppo che, invece, dovrà solo trarre linfa per aumentare ancora di più convinzione, fame e grinta per far sì che questa prima, fruttuosa rincorsa non possa andare sprecata: sia chiaro a tutti che non si è ancora conquistato nulla di nulla, ed a questo punto un nuovo fallimento risulterebbe oltremodo delittuoso ed imperdonabile.

Va poi ulteriormente messo in conto, per non restare impreparati, come la media punti decisamente bassa tenuta sin qui da chi ancora ci precede, e che ha indubbiamente favorito la rimonta degli amaranto a supporto dei propri meriti, potrebbe facilmente essere destinata, come da tradizione, a crescere sostanzialmente nel girone di ritorno: dando per assodato di aver ampiamente utilizzato ogni tipo di bonus disponibile in tema di punti sprecati, appare lampante come il rendimento dopo il giro di boa dovrà essere caratterizzato, sulla falsa riga di quanto accaduto nel primo semestre del 2025, da un andamento costante e produttivo, in modo da poter, finalmente, diventare padroni del nostro destino.

Il tutto, inevitabilmente, passerà anche dal mantenimento di quella unità di intenti che ha caratterizzato il rapporto squadra-tifosi-società, poiché non può essere un caso se l’inversione di rotta sia coincisa perfettamente con la serenità ambientale ritrovata. Buon principio a tutti.