Tommasi: "Molti ragazzi di C e D costretti a cercare altri lavori"

04.04.2020 11:10 di Redazione Tuttoreggina Twitter:    vedi letture
Tommasi: "Molti ragazzi di C e D costretti a cercare altri lavori"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Altra intervista concessa da Damiano Tommasi, presidente AIC, stavolta a Gaz.Sport.

Tommasi sottolinea le problematiche delle categorie inferiori nell'ambito di questa grave crisi. Il calcio femminile come C e D:

"Ultimamente è stata una splendida realtà, che ha coinvolto tutti. Quindi, mi chiedo? Da adesso, o comunque dal momento in cui sarà tutto finito, quali saranno gli investimenti in questa direzione? Ci sarà ancora l’entusiasmo che ha accompagnato le ragazze prima del grande “stop”? Sono dubbi leciti, mi auguro che tutto ciò non si verifichi. E lo stesso vale per i ragazzi di Serie C e D, che nella peggiore delle ipotesi potrebbero addirittura cercare altro. Spiace avere certe paure e mi creda: avrei volentieri evitato di averne e di parlarne".

Continua Tommasi: "Prendiamo, appunto, la D: quanti giocatori, con moglie e figli, vivono anche grazie al denaro del calcio? Per loro è un rimborso-spesa fondamentale, che insieme allo stipendio principale, per intenderci quello del “primo lavoro”, permette di arrivare alla fine del mese. In ogni caso, parecchio dipenderà dai tempi dell’eventuale ripresa. E qui, onestamente, c’è ancora dell’incertezza".

Sulla previsione per il ritorno in campo: "Vorrei fare una premessa, doverosa nei confronti di chi ha perso i propri cari e che sta combattendo per salvare le vite, come i medici: in questo momento, parlare di sport ha veramente poco senso, anche se, da appassionati, non vediamo l’ora di tornare a divertirci il prima possibile. Guardiamo cosa sta accadendo fuori dalle nostre abitazioni: una palla da calcio viene dopo, oggi sarebbe importantissimo anche solo intravedere la luce in fondo al tunnel. La speranza, e sto parlando a nome dell’Aic, è di tornare in campo velocemente, magari già in estate. Sa, con le spiagge piene di bagnanti... Tuttavia, voglio ripetermi: per farlo, dovranno esserci le assolute garanzie. La salute e la sicurezza delle famiglie sono al primissimo posto, quando non ci sarà più alcun pericolo torneremo a pensare agli allenamenti e alla ripresa dei match ufficiali. Oggi contano altre cose: quante persone sono decedute?"