Reggina, marchio, identità, tradizione e ripescaggio: cosa dicono le norme federali

06.03.2024 17:15 di  Redazione Tuttoreggina  Twitter:    vedi letture
Reggina, marchio, identità, tradizione e ripescaggio: cosa dicono le norme federali
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© foto di Andrea Rosito

La questione ripescaggio è usata dai detrattori dell'attuale rappresentante calcistica della Città di Reggio Calabria per tirare dalla giacchetta Ballarino e soci, ma la medesima società non ha, oggettivamente, usato l'argomento per sviare su altre problematiche. Nessuno ha mai "promesso" il ripescaggio, oltretutto la questione è solo futuribile, nel senso che devono avere difficoltà numerosi club di C e a fine playoff sarà formata una graduatoria tra le vincenti playoff, le finaliste e quelle eliminate al primo turno.

CLICCA QUI - FACT CHECKING sulla REGGINA, ripescaggio in C: la LFA RC non ha mai promesso la terza serie "d'ufficio"

Il nostro Valerio Romito nel suo ultimo editoriale (CLICCA QUI - NUOVA REGGINA, I DISTINGUO SU NOME E MARCHIO E LA RICERCA DEL NEMICO A TUTTI I COSTI) ha fatto un'importante precisazione circa il diffuso pensiero che l'eventuale (e ad oggi oggettivamente) remoto ripescaggio è necessariamente connesso al possesso di marchio, identità e tradizione:

In merito alla questione "tradizione"

Sull’affermazione, piuttosto diffusa a vari livelli, secondo cui possedere il marchio costituirebbe condizione indispensabile per ottenere un eventuale ripescaggio, ci sentiamo invece di smentirla in maniera netta ed assoluta, anche con riferimento a quanto avvenuto sempre nel 2016: infatti, il regolamento vigente all’epoca (Comunicato ufficiale FIGC n. 370) su criteri e procedure per l’integrazione degli organici dei Campionati Professionistici 2016/17, prevedeva per le formazioni della serie D la redazione di una graduatoria composta da:

A) Classifica finale dell’ultimo campionato (valore 50%)

B) Tradizione sportiva della città (valore 25%)

C) Numero medio spettatori degli ultimi cinque campionati (valore 25%)

Badate bene: il punto B) parla esplicitamente di “città” e non di club, e l’interpretazione non è in discussione, visto che la stessa FIGC, nell’ultimo capoverso, specifica che “per le città sedi di più società, si terrà conto della tradizione sportiva del singolo club”; nondimeno, tale requisito fu certamente decisivo otto anni fa per ottenere il ripescaggio, ma non certo per la provvisoria detenzione, oltretutto solo in affitto, del marchio Reggina Calcio.

Oltretutto, e sfortunatamente per noi, l’attuale ed ancora vigente regolamento (Comunicato ufficiale FIGC n. 204/A) tiene conto del secondo e terzo criterio solo riguardo alle squadre retrocesse dalla C che ambissero al ripescaggio, mentre per i club della LND il punteggio per la graduatoria sarà composto unicamente da criteri legati a piazzamento nei play off, media punti ed altri benefit legati all’utilizzo dei giovani, nulla rilevando tradizione, blasone ed affini e, di conseguenza, essere già o meno rientrati in possesso del marchio.