Carnevali: "Sassuolo B? Ci proveremo. Poche società investono sul settore giovanile. Gravina non è il problema del nostro calcio"
Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo, ha parlato a Tuttosport e sul tema seconde squadre in C e nn solo sottolinea:
"La seconda squadra dovrebbe essere quasi obbligatoria. Devono avere utilità per la prima squadra, ma anche per il sistema Italia. Certo, va studiato un modo per non perdere la territorialità del calcio in Italia, perché è l’anima dell’intero movimento. Ma i club devono valorizzare i giovani. Noi ci abbiamo provato due anni fa, ma il Milan ci ha pensato poco prima di noi e non abbiamo avuto spazio. Un Sassuolo B? Ci riproveremo, purché non si vada troppo per le lunghe. Ma il tema è più ampio: poche realtà in Italia investono sul settore giovanile. In pochi ci credono. Io piuttosto rinuncio a qualcosa per la prima squadra pur di dare più budget al vivaio. E poi le strutture. In Italia, però, manca meritocrazia: club come il nostro andrebbero premiati o incentivati per i giovani che riescono a valorizzare anno dopo anno".
Sottolinea il dirigente: "Anche le nuove normative non ci aiutano. Non è possibile che un ragazzo che entra nella scuola calcio a 6 anni poi a 14 se ne possa andare in un altro club senza che chi perde il giocatore non riceva un indennizzo. In alcuni casi sono normative europee. Si fa poco per migliorare il prodotto. Noi dirigenti dobbiamo avere una visione più globale. Non possiamo più pensare al nostro orticello. Senza questo approccio, resterà tutto fermo".
L’Italia ai Mondiali e la posizione del presidente FIGC Gabriele Gravina: "Mi auguro di cuore che la Nazionale ce la faccia, ma non è facile, in Europa il livello si è alzato tanto anche in federazioni minori. Non penso che Gravina sia il problema del nostro calcio. Per me non è un tema legato ai vertici, ora non ci dobbiamo nemmeno pensare. Ora dobbiamo andare al Mondiale, punto. Abbiamo vinto gli Europei anche grazie ad un giocatore del Sassuolo".
