REGGINA: VINCERE FA SEMPRE BENE MA GUAI AD ABBASSARE LA GUARDIA

06.10.2025 13:00 di  Valerio Romito   vedi letture
REGGINA: VINCERE FA SEMPRE BENE MA GUAI AD ABBASSARE LA GUARDIA

La relativa facilità con cui è arrivato il secondo successo stagionale, con il risultato deciso di fatto già a metà del primo tempo, rischia di sminuire una prestazione che alla vigilia, quantunque se ne dica, poteva non apparire così scontata come invece risulta a giochi fatti.

Il ritorno alla vittoria, oltretutto finalmente giunta in maniera chiara e priva di quei patemi che sin qui hanno caratterizzato il percorso amaranto di un inizio di stagione imprevedibilmente stentato, ha portato con sé un effetto taumaturgico come solo le vittorie riescono a fare, ma che come anticipato rappresenta solamente il secondo successo in sei gare di campionato sin qui disputate.

Se si aggiunge che la squadra è arrivata all’impegno in emergenza, ossia priva di entrambi i centravanti nonché del capitano e dopo qualche minuto dall’inizio di gara anche di Ragusa (per lui si teme un lungo stop), e che l’avversario solo sette giorni fa aveva fermato la Nissa, il cui portiere era risultato il migliore in campo, tutto ciò contribuisce a rendere i tre punti ottenuti meno banali di quanto ha suggerito il campo ieri pomeriggio.

Detto questo, sarebbe altrettanto azzardato pensare che sia tutto risolto dopo una sola gara, nonostante alcuni miglioramenti siano tangibili, soprattutto sulla condizione dei singoli, come d’altronde già notato lo scorso turno, seppur non sia giunto il risultato pieno: la difesa ha messo da parte, almeno per il momento, gli imbarazzi palesati nelle ultime uscite, ed elementi indispensabili come Porcino e Di Grazia, apparsi quasi irriconoscibili ad inizio torneo, stanno ridiventando quei fattori decisivi che, insieme al resto della rosa, ci si augura risulteranno da qui in poi finalmente impattanti per il raggiungimento di quel risultato finale così atteso ed indispensabile.

Chiaramente va mantenuto il livello di tensione ed attenzione mostrato nelle ultime due settimane, avendo avuto per l’ennesima volta la riprova che, per quanto sia importante la qualità ed i valori tecnici posseduti, senza la giusta attitudine nessun impegno può risultare né facile né tantomeno abbordabile.

In tal senso, è lo stesso calendario a riservare agli amaranto una vera e propria prova del nove riproponendo quel derby dello stretto che mancava da ben nove anni ed un avversario che, nonostante una situazione societaria assolutamente critica (pur se in divenire) ed una pesantissima penalizzazione iniziale, ha impattato nel torneo in maniera importante pur con una rosa costruita in pochi giorni e nell’immediata vigilia del campionato, come solo il calcio può consentire, ed ovviamente tenendo conto di tutte le implicazioni intrinseche in questo tipo di gare, che rendono un pronostico impossibile e che anzi spesso tendono a ribaltare qualsiasi previsione legata a classifiche e forze in campo.

Inutile dunque sottolineare l’importanza dell’appuntamento, non solo riguardo la continuità di risultati ma anche e soprattutto in termini ambientali, sapendo bene che una vittoria o una sconfitta in una gara del genere potrebbe impattare, rispettivamente, portando in dote un carico di entusiasmo o di scoramento che potrebbero rivelarsi fondamentali in ottica di lungo periodo.

Ovviamente non va messa da parte la componente romantica, legata al ritorno di un grande classico del calcio nostrano e della rivalità più storica e sentita alle nostre latitudini che aiuterà a rivivere periodi più prestigiosi, con l’auspicio che possa costituire, in casa amaranto, la vera svolta di una stagione che deve ancora decollare. Al riguardo, ogni gesto scaramantico è richiesto e gradito.