VIBONESE-REGGINA, LA CHIAVE DEL MATCH: ARBITRI E MANCANZA D'UMILTA, GLI AMARANTO ARCHIVIANO COSI' LA PESSIMA PROVA A VIBO

30.10.2016 19:50 di  Giovanni Cimino  Twitter:    vedi letture
VIBONESE-REGGINA, LA CHIAVE DEL MATCH: ARBITRI E MANCANZA D'UMILTA, GLI AMARANTO ARCHIVIANO COSI' LA PESSIMA PROVA A VIBO
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Scialla

Vibonese-Reggina, c'è ben poco da analizzare e da sottolineare.

MANCATA LA PRESTAZIONE - Proprio ieri, nella conferenza stampa della vigilia,  mister Zeman aveva sottolineato che dai suoi si aspettava la "prestazione" più che il risultato: e sono mancati sia una che l'altro. Reggina scarica sin dall'avvio di gara, forse sorpresa da un atteggiamento sin troppo ai limiti del regolamento della Vibonese e solo dopo il gol subito ha seriamente messo in difficoltà la porta rossoblù. Solo il palo e qualche decisione arbitrale avversa, poteva cambiare il vento di un match subito incanalatesi a sfavore degli amaranto. La mancanza di risposte della ripresa, preoccupa e non poco e a questo punto va analizzata meglio all'interno dello spogliatoio: una squadra senza sbocchi o idee, abulica e impaurita, non la si era mai ammirata da inizio campionato.

 

DECISIONI ARBITRALI - Che le decisioni della terna abbiano incanalato il match verso la Vibonese, è un dettaglio non di poco conto. Il rosso a Yabrè, un rigore dubbio (fallo fuori area) e il rigore da dare a Bangu, potevano dare tutt'altro andazzo al derby calabrese.

 

L'ATTEGGIAMENTO -  "Ci manca l'umiltà". Anche dopo il Matera, Zeman ha citato la parolina magica U-M-I-L-T-A', così come ha ripetuto oggi nella sala stampa del Razza . Ma basta a spiegare una sconfitta come quella odierna, che in teoria doveva dare motivazioni extra alla Reggina sbarazzina delle prime otto sfide ma ammaccata dal 2-6 del Granillo di sette giorni fa? E lo stesso Zeman ha parlato di "Atteggiamenti sbagliati in settimana". Si è parlato, per bocca del dg Martino, di "momento difficile". Urge dunque, prima della prestazione, far quadrare il cerchio e restare sul pezzo, anche perché le prossime tre-quattro sfide sono FONDAMENTALI e da NON SBAGLIARE, perché ne va di mezzo la salvezza, unico obiettivo stagionale. Ci può stare il 2-6 in casa, ci può stare anche la pessima prova sul campo di una squadra che probabilmente avrà molti problemi a salvarsi, non ci può stare sprecare l'assist concesso dal calendario, con le avversarie dirette tutte da affrontare in poche settimane.

 

SCHIERAMENTO - Tra le altre cose, si è rivelato anacronistico puntare sulla solita verve dei pochi calciatori utilizzati. Porcino e Oggiano erano in giornata no, i soli Di Francesco e Bangu hanno provato a cambiare un destino già scritto, senza però trovare particolari varchi per fare male alla squadra di Costantino. Il cambio, a detta di Martino e Zeman, obbligato di Coralli, ha tolto alla squadra la possibilità di avere due riferimenti offensivi per gettare palloni dentro l'area. Forse, come visto contro il Matera, snaturare un pò il 4-3-3 in situazioni di emergenza, potrebbe essere la soluzione migliore, nonché provare qualche elemento che si qui non ha mai visto il campo. Tripicchio, Mazzone, ma anche Tommasone, hanno veramente qualcosa di meno dell'Oggiano di oggi o di altri che hanno giocato sotto ritmo?