Lo ha detto davvero. Cellino: "La giustizia sportiva non prevale su quella dello Stato. Forse Gravina lo ignora". Nel 2023...

"La giustizia sportiva non prevale su quella dello Stato. Forse Gravina lo ignora. Va bene che Pinochet era più democratico di lui, però la vittima di tutto ciò che è irrazionale e fuori da ogni legge è il Brescia calcio", parole di Massimo Cellino a Il Giornale di Brescia, pronunciate da colui che nell'estate del 2023 beneficiò della "giustizia sportiva prevalente su quella dello Stato", mandando la Reggina nell'oblio.
Cellino che ha chiuso la battaglia legale avverso gli otto punti di penalizzazione comminati per il caso crediti d'imposta. Scrive il quotidiano bresciano:
"Per quello che può contare a pochi giorni dalla morte sportiva, la battaglia legale del Brescia davanti alla giustizia sportiva finisce qui. Finisce dopo la condanna in primo grado.
Massimo Cellino ha infatti dato mandato ai suoi legali di ritirare il ricorso in appello contro la sentenza, ora definitiva, del Tribunale federale che lo scorso 29 maggio – per il caso dei crediti di imposta utilizzati per pagare i contributi di febbraio e aprile e risultati inesistenti – aveva punito il club con otto punti di penalizzazione (otto da scontare in questa stagione) e quindi alla retrocessione in Serie C.
La verità invece è che anche questo passaggio rientri nella battaglia ai vertici del calcio che Cellino vuole portare avanti nonostante lui stesso abbia deciso di togliere la spina al Brescia e far affondare la società con la sua storia lunga 114 anni. E lo fanno capire le parole dell’avvocato Giorgio Altieri, legale dell’imprenditore sardo. «La decisione senza precedenti della Lega di Serie B del 18 maggio di rinviare a data da destinarsi le gare di play-out, la decisione del Consiglio Federale della FIGC del 26 maggio di mantenere ferma per Brescia Calcio la data del 6 giugno per i requisiti di iscrizione e la decisione del TFN del 29-30 maggio sulle penalizzazioni fortemente contestata con il reclamo, hanno contribuito a uno scenario di impossibilità di accesso al credito per Brescia Calcio, già vittima di due truffe importanti che non sono state minimamente considerate nella loro effettiva portata» spiega l’avvocato di Cellino. Che aggiunge: «Anche l’eventuale esito del reclamo non avrebbe oramai restituito alla società la possibilità di rientrare “in gioco”». Infine l’annuncio: «La società riserva ogni difesa nelle sedi opportune»".